Mattarella: Liberazione è festa di libertà e speranza

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, è all'Altare della Patria per la deposizione della corona d'alloro per il 70/o anniversario della Liberazione. Con il capo dello Stato, accolto dalle Forze Armate in picchetto d'onore, anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro della Difesa, Pinotti, il sindaco di Roma Marino, il vicepresidente della Camera, Giachetti.
Non appena il Parlamento lo ha eletto presidente della Repubblica, Sergio Mattarella aveva dribblato tutti ed ha fatto visita, privatissima, alle Fosse Ardeatine. Basterebbe questo particolare per comprendere quale considerazione abbia il capo dello Stato del "sacrificio di tanti" e quale importanza rivestano per lui la lotta di Resistenza e Liberazione e come il 25 aprile sia "una festa di libertà e di speranza che ricorda quel che abbiano conquistato grazie al sacrificio di tanti e che abbiamo il diritto e dovere di conservare e preservare".
Per Mattarella il messaggio della Resistenza e della lotta di Liberazione è ancora attuale e richiama il nostro paese non solo a conservarne la memoria ma a imporci una "coerenza" nell'affrontare le sfide di oggi, come quella del terrorismo e dei profughi dall'Africa. "E' in questa logica - ha spiegato - che va inteso il nostro contributo alle missioni di pace nelle aree più difficili del mondo". Perchè "la libertà ritrovata dalla nostra nazione, anche attraverso terribili sofferenze, ha radicato tra gli italiani i sentimenti di pietà, umanità, di rispetto che costituiscono i migliori antidoti al rigenerarsi dei germi di violenza e di follia".
La Resistenza e la Liberazione per il presidente della Repubblica, "sono elementi fondativi della storia repubblicana, un segno distintivo della nostra identità nazionale e un punto di trasmissione di valori tra generazioni", ecco perchè premiando nella cerimonia dei giorni scorsi in Quirinale gli studenti che hanno partecipato al concorso 'Dalla Resistenza alla Cittadinanza Attiva', il capo dello Stato ha sottolineato come "memoria e futuro siano strettamente collegati", e che ora il compito di costruire un futuro e preservare quelle conquiste di valori e di democrazia spetta proprio ai giovani: "Il futuro è nelle vostre mani ragazzi - ha detto Mattarella - avete il compito di creare un mondo sempre migliore, voi dovete sviluppare e consolidare la democrazia e la Costituzione che non va tenuta in una teca come se fosse una reliquia, perchè è viva e va continuamente applicata e realizzata". Costituzione che per il Presidente è "frutto di quella lotta antifascista".
Oggi "non c'è più, fortunatamente, la necessità di riconquistare i valori di libertà, di democrazia, di giustizia sociale, di pace che animarono, nel suo complesso, la Resistenza" ma, ha ribadito Mattarella "c'è la necessità di difendere quei valori, come è stato fatto contro l'assalto del terrorismo, come vien fatto e va fatto sempre di più contro quello della mafia. La democrazia va sempre, giorno dopo giorno, affermata e realizzata nella vita quotidiana". E comunque, ha ammonito, "mai si può abbassare la guardia sulla difesa strenua dei diritti dell'uomo".
Anche per questo il capo dello Stato, in controntendenza rispetto a un lungo dibattito nel paese, ribadisce che non si può equiparare la Resistenza ai caduti del fascismo: "La pietà e il rispetto sono sentimenti condivisibili di fronte a giovani caduti nelle file di Salò che combattevano in buona fede. Questo non ci consente, però - ha avvertito - di equiparare i due campi: da una parte si combatteva per la libertà, dall'altra per la sopraffazione. La domanda di Bobbio ai revisionisti è rimasta senza risposta: che cosa sarebbe successo se, invece degli alleati, avessero vinto i nazisti?".
Oggi in tutta Italia è festa grande
Il messaggio della presidente della Regione nel 70esimo anniversario della Liberazione

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