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Il Monte Peglia è ufficialmente Riserva Mondiale della Biosfera Mab Unesco

giovedì 26 luglio 2018
di Davide Pompei
Il Monte Peglia è ufficialmente Riserva Mondiale della Biosfera Mab Unesco

"Fieri della nostra biodiversità, avanti così". Il tweet del Ministero dell'Ambiente di mercoledì 25 luglio lasciava presagire qualcosa di grande. "Un riconoscimento internazionale importante per il nostro Paese" spiegherà poi il ministro Sergio Costa, ufficializzando l'accoglimento della candidatura, annunciata formalmente a settembre 2017, e la relativa proclamazione appena arrivata del Monte Peglia a "Riserva Mondiale della Biosfera Mab Unesco", avvenuta in occasione della 30esima sessione del Mab-Icc, il Consiglio del Programma Internazionale Uomo e Biosfera dell'Unesco, in corso a Palembang, in Indonesia.

Un'approvazione che premia circa due anni di lavoro partito dal basso, da singoli cittadini, senza l’appoggio iniziale, né le risorse delle istituzioni, e che fa salire in vetta un territorio esteso su di una superficie di oltre 40.000 ettari, che interessa quattro Comuni della Provincia di Terni – San Venanzo, Orvieto, Parrano e Ficulle – custodi consapevoli di una "grande bellezza" naturalistico-ambientale da tutelare ma anche delle potenzialità in termini turistico-economici e di marketing di quella superficie dove cerri, roverelle, lecci e persino gruppi di pino nero innestati nei primi del '900 coesistono insieme a tutte le varietà appartenenti alla famiglia delle querce e si contano oltre un migliaio di specie.

Fresche della medesima nomina anche il Ticino Val Grande Verbano – un ampliamento della riserva Valle del Ticino che interessa una superficie di oltre 300.000 ettari di territorio, che abbraccia 217 Comuni della Lombardia e del Piemonte – e la Valle Camonica-Alto Sebino – che coinvolge 45 Comuni lombardi, per una superficie totale di oltre 130.000 ettari. Facendo salire così a 18, il numero delle riserve italiane riconosciute dall’Unesco nell’ambito del programma Mab, "ulteriore garanzia per la loro conservazione e valorizzazione".

"Le aree protette – ha detto il ministro – rappresentano il capitale naturale su cui investire, sia in termini sociali, sia in termini di ricerca sia, per quanto possibile, in termini economici legati alla sostenibilità". Al livello locale, il primo a crederci è stato Francesco Paola, presidente dell'associazione "Monte Peglia per Unesco", convinto che anche solo la candidatura – prima volta per l’Umbria – fosse motivo di orgoglio. A lui la comunicazione dell'esito è arrivata con una telefonata della presidente della Commissione Nazionale Unesco Maria Carmela Giarratano.

"Mi sento commosso ed orgoglioso – ha commentato l'avvocato – per un risultato straordinario che poniamo a disposizione della Repubblica Italiana e del mondo intero. Dobbiamo essere all'altezza delle sfide e del messaggio culturale travalicante e forte dei sistemi di governance adeguati e all'altezza che in prosecuzione di questa nostra speciale straordinaria esperienza sentiamo il dovere di recare". Una soddisfazione condivisa dall'intera rete di associazioni, imprenditori cittadini e primi cittadini dei quattro Comuni interessati.

"Siamo letteralmente commossi – ha detto a caldo Giuseppe Germani, sindaco di Orvieto, capofila dell’Area Interna Sud-Ovest Orvietano – per aver raggiunto questo ambito risultato. Eravamo consapevoli della caratura del progetto finalizzato alla formazione dei giovani, allo sviluppo del turismo e dell’agricoltura sostenibile, intorno al quale, nel tempo, si è formata una consapevolezza diffusa nonché l’apprezzamento per la metodologia che è veniva seguita. Un progetto costruito, passo dopo passo, grazie all’ascolto delle istanze delle comunità di montagna".

Stemperata l’emozione, tutti i soggetti che hanno condiviso questo primo step finalizzato al riconoscimento Mab Unesco, si incontreranno per definire i prossimi passaggi, anche istituzionali, oggetto lunedì 30 luglio di una conferenza stampa che si terrà a Perugia. Un altro incontro più operativo avverrà tra i sindaci allo scopo di produrre una governance che sia all'altezza della situazione, un progetto che entri nel merito di quel modello sostenibile di sviluppo di un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni quale è il Monte Peglia.