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Comitati uniti contro la geotermia invasiva e speculativa: "Il progetto dell'Alfina è rischioso"

venerdì 3 aprile 2015
Comitati uniti contro la geotermia invasiva e speculativa: "Il progetto dell'Alfina è rischioso"

Resta alta la polemica all'indomani del convegno “Speciale geo-termia, il futuro a emissioni zero è già qui”, organizzato a Roma da Legambiente e Kyoto Club con la partecipazione della società Itw Lkw Geotermia Italia intenzionata a realizzare un impianto sull'Altopiano dell'Alfina. “Un convegno – osservano in una nota congiunta tutti i comitati uniti contro la geotermia invasiva e speculativa – per cercare di raccogliere consensi anche da parte di persone ed enti che molto probabilmente non solo non hanno la minima idea, sul piano tecnologico, di cosa sia e cosa comporti un progetti geotermico "binario" come rischio ambientale e danno per la qualità della vita dei residenti, ma che, più semplicemente, non sanno neanche dove sia Castel Giorgio.

Il "consenso" che dicono di aver così unanimemente riscosso non era poi così generalizzato. L'impressione che se n'è avuta è stata quella di chi "se la canta e se la suona" come spesso accade nella promozione dei prodotti commerciali. C'erano voci palesemente fuori dal coro? Beh diremmo proprio di sì. Tanto per cominciare c'erano una ventina di residenti organizzati in un potente comitato (collegato con una quindicina di altri comitati locali) in grado di attivare, e lo stiamo dimostrando, migliaia di persone contrarie a questa illogica iniziativa”.

Con i rappresentanti dei comitati c'erano (e non ci sembra poco) 3 Sindaci (Castel Giorgio, Allerona, Acquapendente) e tre rappresentanti (per indisponibilità dei sindaci) di Orvieto, Castel Viscardo e San Lorenzo Nuovo. Tutti hanno ribadito la loro contrarietà al progetto, proposto poi da una società che non ha mai fatto tali impianti definiti "pilota". Quindi in qualche misura sperimentali ed affidati ad una società priva di esperienza nella geotermia "binaria", una logica che un tedesco definirebbe "perfettamente all'italiana". Metodologia tra l'altro, come acutamente rilevato dal Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali, Francesco Scoppola, per quanto "pilota", già superata da tecnologie prive di rischio sismico ed a rischio ambientale particolarmente contenuto”.

“Il progetto dell'ITW LKW invece – si legge nella nota - è ritenuto "rischioso", da geologi di fama internazionale, per la sismicità che potrebbe indurre, per il danno che potrebbe arrecare alle falde acquifere idropotabili della zona ed è inviso ai residenti perché visivamente "ingombrante" e fastidiosamente rumoroso poiché inserito in un contesto di agriturismi e case di cura per anziani.

Il classico caso di mancata pianificazione in cui l'ultimo arrivato, per i propri interessi (questo impianto "pilota" viene compensato da tutti noi in bolletta elettrica per ben 200 euro a KWh) sbaraglia le iniziative preesistenti. Ma le nostre obiezioni si rivolgono soprattutto ad una legge sulle rinnovabili, volute da certe lobby di potere, che con i suoi costi assurdi (13 miliardi di euro nel 2014) contribuisce ad impoverire tutti i giorni gli Italiani. Non realizzare l'impianto geotermico di Castel Giorgio è quindi soprattutto un gesto di buonsenso e di grande giustizia sociale”.

L'argomento sta particolarmente a cuore anche al sindaco di Acquapendente Alberto Bambini. “Con i rappresentanti delle amministrazioni del territorio e con diversi cittadini e rappresentanti delle associazioni – riferisce il primo cittadino – abbiamo partecipato al convegno sulla geotermia organizzato da Legambiente e dalla società che ha fatto richiesta di costruzione dell'impianto sull'Alfina.

Alcuni di noi sono intervenuti e credo sia stata molto importante questa presenza perché ha fatto nuovamente capire in maniera chiara che le amministrazioni e i cittadini non vogliono questo impianto. L' on. Realacci presidente della commissione Ambiente della Camera ci ha assicurato a giorni un incontro, che era stato già richiesto dall' on.Terrosi e Mazzoli che erano presenti, in cui gli spiegheremo i motivi della contrarietà del territorio. Un grazie soprattutto ai cittadini e alle associazioni che con il loro impegno aiutano, stimolano e incalzano le amministrazioni in questa battaglia”.

"Gli abbiamo rovinato la festa"