1000 Miglia, un grande successo che fa meditare. Applausi per John Elkann

Peccato non aver visto Arturo Merzario discutere con i responsabili del controllo orario, non avere avuto la possibilità, per un affollamento esagerato al punto di controllo, di tributare l’applauso che avrebbero meritato a personaggi come Jacky Ickx (pilota Ferrari in 85 GP) o Romain Dumas vincitore di due 24 H. di Lemans. Non hanno avuto la meritata attenzione neppure le due Pink Driver, Umberta Gnutti Beretta e Warly Tomei, board member della Fondazione Ieo-Monzino, con fini umanitari per la ricerca sul cancro. E neppure le nove, meravigliose vetture del settore Experience hanno avuto il giusto momento di notorietà.

Stavolta la responsabilità non è degli orvietani, che hanno fatto di tutto e di più perché l’evento 1000 Miglia avesse il giusto risalto. Semmai, c’è stata un po’ di leggerezza fra gli organizzatori, cui è mancata un po’ di precisione nel regolare canalizzazioni verso il punto di controllo e distanze tra le quattro sezioni in cui si articola l’edizione 2021. Per il resto si è trattato di una mattinata molto gradevole e partecipata da parte del pubblico, nonostante l’orario e la giornata lavorativa.

Le vetture di Maranello, partecipanti al Ferrari tribute hanno subito riscaldato l’atmosfera con qualche ruggito dei tanti cavalli racchiusi in quella sorta di pregiati cofanetti che hanno reso il Cavallino famoso nel mondo. Le storiche, alcune delle quali sono vicine a festeggiare il secolo, inossidabili all’usura del tempo e materia di studio per spiegare, meglio di qualsiasi testo, valore e competenze degli artigiani, in particolare italiani, di cui fruiamo ancora i benefici.

Il Progetto Charity, di recente istituzione affronta il tema “Mobilità senza barriere: disabilità e motorsport". in gara, sull’Alfa 1900 Ti del 1954, già guidata da Clay Regazzoni, uomini e donne non baciati dalla fortuna ma che sono simbolo di una forza di volontà che li rende, comunque, grandi. A rappresentarli, molto applaudito, Fabrizio Zugliano, alle prese, dall’età adolescenziale, con una rara malattia degenerativa, ex pilota di rally con macchina adattata. Un po’ a sorpresa è arrivato Valerio Staffelli, Mercedes 300 ad Ala di Gabbiano, senza Tapiri, pronto nel decantare la bellezza di Orvieto.

Che dire di John Elkann, accompagnato dalla consorte, Lavinia Borromeo, capitano d’industria, nonché Presidente della Ferrari e del gruppo Stellantis (quarto gruppo mondiale nella produzione di autoveicoli). Gran signore, un po’ ritroso all’inizio, ma soltanto per problemi collegati alla sicurezza e poi sempre più sciolto fino a salutare a gran voce gli spettatori che lo applaudivano. Un leitmotiv di consensi ricorrente, riportato in varie lingue, per l’intreccio di popoli che porta la Mille Miglia, augurabilmente riportato dai protagonisti nei rispettivi paesi di provenienza. La presenza dell’Ambasceria del Corteo Storico ha dato originalità all’evento, come i giovani sbandieratori schierati in Piazza Duomo.

Altrettanto hanno fatto il Panathlon Orvieto, omaggiando un equipaggio storico per tradizione di famiglia, formato da Maria e Benedetta Gaburri, e la Confartigianato di Zona che ha consegnato un riconoscimento agli organizzatori locali, ritirato dal Sindaco. Lode all’itinerario, per aver previsto l’arrivo, percorrendo Via Maitani, sulla piazza più famosa della città. E’ stata una prima volta e la scelta ha pagato alla grande, tenendo conto dei commenti, estasiati, di piloti e navigatori.

Insomma, le bellezze di Orvieto hanno fatto la loro, onorevole, parte. Il Sindaco, Roberta Tardani, ha tenuto la postazione fino all’ultimo istante, emozionata dal grande successo. Restando in ambito sportivo, qual è il nostro ruolo, ci permettiamo, una tantum, di porre una domanda: "Ma gli orvietani, spesso capaci di rendere veri anche i falsi problemi, sono del tutto coscienti del valore di questa città?".