Concluso al Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza l'annunciato Convegno Nazionale dei Laici Amore Misericordioso – LAM, che ha visto riunite oltre 30 comunità laiche provenienti da tutta Italia. Da venerdì 24 a domenica 26 ottobre, il convegno ha offerto ai partecipanti tre giornate intense di preghiera, confronto e approfondimento sul tema “La strategia della pace: disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo”.
Il Santuario, eretto grazie al carisma della Beata Madre Speranza di Gesù, ha fatto da cornice a una manifestazione che ha unito momenti di fervore spirituale e celebrazioni solenni a riflessioni coraggiose e attuali sui temi della riconciliazione e del dialogo, oggi fondamentali per la Chiesa e per la società.
Tra i momenti più significativi di questa edizione, il Rito della Promessa, durante il quale oltre 30 nuovi membri hanno ufficialmente aderito all’associazione. Ogni promessa sancisce un gesto carico di significato e fiducia, a dimostrazione che il carisma dell’Amore Misericordioso continua a parlare al cuore di tante persone, mostrando come la fede possa tradursi in azione concreta e collettiva.
L’Associazione Laici Amore Misericordioso, che oggi conta più di 30 comunità attive su tutto il territorio italiano, si pone come un esempio vivente di ciò che i laici possono realizzare nella Chiesa contemporanea. Il riconoscimento di questo cammino condiviso, radicato nel messaggio evangelico e nello spirito di servizio, dimostra la rilevanza del loro impegno non solo a livello locale, ma anche globale.
L’azione dell'equipe nazionale, con il coordinamento dell’avvocato Luca Antonietti, ha garantito momenti di profondo significato che hanno permesso ai partecipanti di vivere appieno il tema portante del convegno. L'equipe, riferimento per le comunità della LAM in Italia, ha saputo tracciare una linea chiara di lavoro e di coinvolgimento che ha reso l’evento un’occasione di crescita autentica e partecipata.
L’evento si è concluso con la cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento “Voci di Speranza 2025”, assegnato al giornalista e saggista Jesús Colina per il suo libro “Papa Leone XIV”. Durante questa celebrazione, tenutasi presso il gremito Auditorium San Giovanni Paolo II, il pubblico ha potuto riflettere su argomenti di grande attualità riguardanti il pontificato di Leone XIV e la visione di una Chiesa sempre più unita e aperta alle sfide del futuro.
L’intervento di Colina ha posto l’accento sull’importanza dei laici come protagonisti di un cambiamento ecclesiale e sociale. È stato un momento di grande ispirazione capace di catturare lo spirito del convegno e di indicare la direzione di marcia: coltivare nuovi ponti di solidarietà e perseguire quella strategia di pace che il mondo di oggi chiede a gran voce.
La manifestazione ha visto anche la partecipazione dell’avvocata cilena Andrea Idalsoaga Montoya, coordinatrice internazionale dell’associazione. La sua presenza ha valorizzato l’evento, sottolineando la dimensione globale del carisma dell’Amore Misericordioso, che supera i confini e collega comunità e individui in uno slancio di fraternità e servizio. L’impegno de Laici Amore Misericordioso trascende dai confini statuali portando un messaggio universale di pace e speranza.
I partecipanti sono tornati alle loro comunità con il cuore colmo di gratitudine e l’ispirazione necessaria a proseguire il cammino. L’operato dell’Equipe Nazionale ha contribuito a fare di questo convegno non solo una manifestazione di successo, ma anche un momento imprescindibile di riflessione per il futuro della Chiesa e dei laici. Con 30 comunità attive in tutta Italia, l’Associazione dei Laici Amore Misericordioso si conferma una realtà fondamentale della Chiesa contemporanea, capace di affrontare con spirito evangelico le sfide sociali e culturali di oggi.
Accogliendo fedeli e sostenitori, Collevalenza si è dimostrata ancora una volta il territorio privilegiato in cui radicare esperienze di fede autentica, reciproco arricchimento e speranza per il futuro. Il messaggio di questa edizione – la pace attraverso il dialogo – si è trasformato in un impegno concreto, pronto a proiettarsi ben oltre i tre giorni intensi di preghiera e confronto condivisi. Un seme piantato nelle profondità della fede, con radici salde e rami pronti a distendersi verso il futuro.