sociale

Il Club Soroptimist dona alla Compagnia Carabinieri un kit per l'ascolto delle vittime di violenza

venerdì 24 settembre 2021

Ha avuto luogo giovedì 23 settembre, come annunciato, all'Auditorium di Palazzo Coelli, sede della Fondazione della Cassa di Risparmio di Orvieto, la donazione da parte del Soroptimist International d’Italia Club di Terni, nell’ambito del protocollo nazionale stilato con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di un kit per la videoregistrazione delle denunce e delle testimonianze delle vittime di violenza di genere. 

Il protocollo d’intesa nazionale stipulato tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ed il Soroptimist International d’ltalia, tra gli obiettivi si pone quello di realizzare appositi locali denominati "Una stanza tutta per sé", che prendono il nome da un famoso saggio della scrittrice inglese Virginia Woolf, quale strumento di sostegno per donne vittime di violenza nei difficilissimi momenti in cui devono, rivivendone il trauma, denunciare l’episodio per ragioni della giustizia del medesimo protocollo e/o la donazione dei kit descritti in precedenza. Su tutto il territorio nazionale dal 2015 ad oggi sono stati in totale 191 i kit donati e le "stanze tutte per sè" inaugurate presso le sedi di vari uffici di polizia.

In applicazione del protocollo, con il supporto del Soroptimist Club di Terni, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Via Radice è già stato dotato di una sala dedicata all’ascolto delle vittime vulnerabili. La sala è allestita con un impianto di audio video registrazione e arredata con mobili studiati per renderla più accogliente e consentire l’escussione della vittima, sia essa minore o anche maggiorenne che si trovi in condizioni di particolare prostrazione e vulnerabilità, con l’ausilio di un esperto in psicologia o in psichiatria infantile. Tale luogo permette agli investigatori di accogliere le vittime in un ambiente protetto e diverso dagli uffici di caserma, solitamente più austeri, con l’intenzione di agevolare l’empatia e l’ascolto nel pieno rispetto della dignità della sua persona.

Il kit donato ad Orvieto dal Club Soroptimist di Terni, che consiste in una valigetta contenente un personal computer dotato di telecamera e microfono particolarmente performanti, costituirà un valido ausilio per l’ascolto delle vittime di violenza o vittime vulnerabili, anche fuori dagli uffici della caserma, consentendo di cristallizzare la denuncia o la testimonianza delle stesse per i futuri utilizzi in sede processuale. Il kit è stato donato dalla presidente del Club, Alessandra Ascani, nelle mani del maresciallo ordinario Sara Serafin e del carabiniere Sabrina Agresti, addette alla Stazione Carabinieri di Orvieto, alla presenza del comandante provinciale dei Carabinieri di Terni, il colonnello Davide Milano e del comandante della Compagnia di Orvieto, il capitano Giuseppe Viviano, e delle autorità locali e provinciali, tra cui il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, ed il procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori.

L’iniziativa tesa a fornire un valido supporto alle attività di polizia giudiziaria svolte dalla Compagnia Carabinieri di Orvieto si colloca tra le varie iniziative poste in essere dall’Arma per la specializzazione del personale nella trattazione dei casi di violenza di genere a supporto e sostegno delle vittime. Nell’ottica di fornire una risposta immediata ed efficace alle donne che si rivolgono ai vari presidi dell’Arma presenti sul territorio, rappresentando le difficili condizioni di vita familiare dovute spesso alla convivenza con i loro “aguzzini”, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, nell’ambito della creazione di una rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, a livello periferico ha formato alcuni militari con competenze specifiche per l’ascolto ed il supporto delle vittime di violenza, mentre a livello centrale ha costituito la Sezione atti Persecutori all’interno del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche.

Inoltre, al fine di fornire alle vittime ogni strumento utile alla fuoriuscita dalla violenza e talvolta addirittura alla “sopravvivenza”, le stesse vengono altresì indirizzate ai Centri Anti Violenza presenti sul territorio che possono fornire gratuitamente assistenza legale, psicologica ed anche un sostegno logistico che tuteli l’incolumità delle vittime ed eventualmente dei anche dei figli attraverso il collocamento in case “rifugio” in località protette.

La cerimonia di donazione del kit è stata introdotta dall’intervento della madrina della serata l’attrice e cantante Valeria Altobelli che da tempo è coinvolta in iniziative per proteggere donne e bambini indifesi e vittime di violenza. E’ lei la fondatrice della Mission Onlus-NGO attraverso la quale è riuscita ad unire artisti, musicisti, parolieri e attivisti di rilievo, provenienti da ogni parte del mondo contro la violenza ed è stata sua l’iniziativa di riarrangiare in 23 lingue la canzone di Diane Warren “I'm standing with you” brano che tocca il cuore di tutte le donne e i bambini del mondo vittime di violenza e di abusi mentali e fisici.

A tale introduzione sono seguiti i saluti del comandante provinciale dei Carabinieri, Davide Milano, che ha ribadito l’impegno dell’Arma sul territorio provinciale e nazionale contro la violenza sulle donne in un contesto di imprescindibile collaborazione interistituzionale. La dottoressa Ascani, presidente del Club Soroptimist di Terni, ha offerto una panoramica dell’impegno sociale del club e dei progetti che le associate hanno portato avanti e realizzato sul territorio provinciale a sostegno delle donne nonché della proficua collaborazione sviluppata negli anni con l’Arma dei Carabinieri.

Il sindaco di Orvieto ha fatto gli onori di casa esprimendo particolare riconoscenza per l’impegno quotidiano svolto dai Carabinieri sul territorio e ringraziando il Club Soroptimist per aver scelto il territorio orvietano per la lodevole iniziativa. 

"Da oggi - ha detto - alla caserma dei Carabinieri di Orvieto è presente una delle 191 'stanze tutte per se' donate dall'associazione Soroptimist per le donne vittime di violenza. L’importante donazione da parte del Soroptimist Club di Terni di un kit per la registrazione delle testimonianze delle vittime di violenza non rappresenta solo un prezioso contributo alle attività delle forze dell’ordine ma anche ai progetti e alle iniziative messe in campo dall’Amministrazione Comunale di Orvieto in questi ultimi due anni a sostegno delle donne.

Quella generata dal Covid non è stata soltanto un’emergenza sanitaria ma anche sociale. Con la pandemia e in particolare con il primo lungo lockdown, infatti, è aumentato il rischio per le donne di essere vittima di violenze poiché molto spesso la violenza avviene in famiglia, dentro le mura domestiche. Una triste tendenza che è stata confermata anche dai dati Istat sulle chiamate al numero verde dedicato 1522 per le richieste di aiuto e di informazioni che tra marzo e giugno 2020 è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Accanto a questo è però aumentato pure l’impegno, anche economico, da parte delle istituzioni. Dall’ottobre 2019 il Comune di Orvieto, come di capofila della Zona Sociale n. 12, ha sottoscritto il Protocollo d’ Intesa triennale per la costituzione della Rete Interistituzionale Antiviolenza denominato R.I.T.A. 12 al quale aderiscono l’Usl Umbria 2, l’associazione Albero di Antonia che gestisce il Centro Antiviolenza del Comune di Orvieto, polizia, carabinieri, il Centro per le pari opportunità e l’ospedale di Orvieto.
In base a questo accordo, e per rispondere agli effetti dell’emergenza Covid-19, i finanziamenti regionali e di conseguenze il cofinanziamento da parte del Comune di Orvieto è più che raddoppiato arrivando complessivamente a circa 46.000 euro con i quali, oltre al sostegno all’attività ordinaria del Centro antiviolenza, sono stati messi a disposizione fondi per progetti sperimentali di empowerment e sostegno all’autonomia lavorativa, economica abitativa e personale delle donne vittime di violenza.

Non si è trattato solo di contributi economici che hanno garantito alle donne di poter prendere una casa in affitto e rendersi indipendenti ma anche di tornare a inserirsi nel mondo del lavoro e costruire, con il supporto dei nostri Servizi sociali, un progetto di vita. Grazie a un nuovo accordo con la Regione, la Zona sociale 12 di cui Orvieto è capofila, ha ottenuto nel 2021 un ulteriore finanziamento – unici in Umbria - per l’attivazione di una casa di emergenza, operativa da questa estate, dove poter ospitare e mettere in sicurezza le donne vittime di violenza e i figli minorenni.

Inoltre, l’Amministrazione Comunale ha assegnato nel 2019 e nel 2020 la quota derivante dal 5xMille, oltre 10.000 euro, all’Associazione L'Albero di Antonia che gestisce il Centro Antiviolenza di Orvieto operante per tutti i Comuni della Zona Sociale n. 12 quale ulteriore contributo per le azioni di supporto alle donne vittime di violenza nel periodo emergenza Covid-19. L’auspicio è che tali risorse possano diventare strutturali per consentire ai Centri antiviolenza di poter sviluppare le proprie attività e rispondere alla crescente richiesta di aiuto. Perché questa è un’emergenza al di là di quanto avvenuto a causa della pandemia".

Il procuratore di Terni, Alberto Liguori, è intervenuto esprimendo la sensibilità e l’impegno che la Procura profonde nella trattazione dei casi di violenza di genere, sottolineando come già da prima dell’entrata in vigore del "Codice Rosso" i reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e violenza sessuale abbiano sempre avuto una corsia preferenziale ed un efficiente azione di contrasto con l’adozione di efficaci misure cautelari e precautelari personali.

L’evento è stato arricchito da un approfondimento culturale organizzato da Ania, moderato dalla coordinatrice Maria Rosa Borsetti, ed incentrato sul tema della violenza di genere e che ha visto l’esibizione di importanti artisti di caratura nazionale ed internazionale. Rino Abbate, accompagnato musicalmente dal fratello ha recitato il testo “‘O cunto ‘e palommella” scritto da Massimo Abbate, Francesca Sorriento, giovanissima attrice e cantante di origini campane ha interpretato la canzone “Mi fa paura” scritta da Massimo Abbate ed ha recitato il monologo di Paola Cortellesi “Sono solo parole”.

Infine la cantautrice orvietana Martina Maggi, accompagnata alla chitarra da Andrea Vincenti, ha interpretato la canzone “Malo”. Tutte le esibizioni hanno consentito una riflessione sui diversi modi di reagire alla violenza da parte delle vittime, nella ferma consapevolezza che la richiesta di un aiuto da parte delle istituzioni sia l’unico modo per uscirne.