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"Orvieto Città del Gusto e dell'Arte" per ripartire dalle eccellenze del territorio

sabato 18 settembre 2021

Contaminare la cucina orvietana con la cucina stellata italiana. Comunicare e rafforzare sul mercato il vino del territorio. Passeggiata eno-gastronomica per valorizzare le piccole imprese locali ed i prodotti di territorio. Passeggiata culturale per far scoprire le meraviglie artistiche di Orvieto. Sono i principali obiettivi del format "Orvieto Città del Gusto e dell'Arte", il grande evento in programma ad Orvieto, da lunedì 27 settembre a domenica 3 ottobre verso il 2023 che vuole essere un omaggio al Rinascimento umbro dove l’arte incontra l’enogastronomia e che, per l’intero periodo promuoverà in collaborazione con i ristoranti del comprensorio orvietano aderenti all’iniziativa, speciali menù degustazione che interpretano il territorio grazie alla creatività dei ristoratori, in abbinamento a due calici di Vini del territorio e, solo per il primo weekend di ottobre, una passeggiata tra le vie medievali della città gustando piatti tipici e vini del territorio.
 
"Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte" si propone come un’esperienza tutta da vivere immersi nel paesaggio umbro, tra ulivi secolari, vigneti e i segni di una civiltà millenaria. Un'occasione da non perdere  a contatto con la natura e la bellezza per riscoprire il gusto della convivialità, lasciandosi incantare e cullare dalla magia e dal fascino dell’Umbria. Una regione che ha dato i natali ad artisti quali: Bernardino Pinturicchio, Raffaello Sanzio (urbinate di nascita ma umbro di formazione), Pietro Perugino e Luca Signorelli, e proprio di questi ultimi Orvieto festeggierà i 500 anni dalla loro morte con un evento che inizia lunedì 27 settembre e si protrarrà per i prossimi due anni.
 
La prima edizione di “Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte”, è stata presentata nel pomeriggio di venerdì 17 settembre alla Sala dei Quattrocento del Palazzo del Popolo di Orvieto, nella conferenza stampa moderata dal giornalista televisivo Andrea Pancani con testimonial Alessandro Pipero del “Pipero Ristorante” di Roma (una stella Michelin), alla presenza di una variegata platea di istituzioni del territorio, organizzatori e partner della manifestazione: Comune di Orvieto, GAL Trasimeno-Orvietano, Consorzio Vino Orvieto, Consorzio Way of Life, Coldiretti Umbria, Fondazione Campagna Amica, Università dei Sapori, Istituto d’Istruzione Superiore Artistica, Classica Professionale di Orvieto, Intrecci, Famiglia Cotarella, Confcommercio Imprese per l’Italia / Umbria, Camera di Commercio dell’Umbria e molti altri, che hanno pensato, condiviso e organizzato la manifestazione. che intende raccontare la città e le sue tante bellezze artistiche ed enogastronomiche ma valorizzazione anche le piccole imprese locali e i prodotti del territorio, coinvolgendo tutti i comuni per “fare sistema”.
 
Proprio Pancani ha evidenziato che le iniziative rappresentano la ripresa dopo un periodo difficile e particolare, senza dimenticare che entro il 2026 l’Italia si gioca alcune riforme importanti che riguardano territori e comuni. Il significato di "Orvieto Città dell'Arte e del Gusto" realizzato con il contributo del Gal Trasimeno Orvietano Misura 19.3 PSR per l’Umbria 2014-2020 è stato spiegato dal presidente del Gal Trasimeno Orvietano, Gionni Moscetti in apertura dell’incontro. La manifestazione, ha detto, è solo un importante tassello dei più ampi progetti che il Gal sta portando avanti e che hanno un unico filo conduttore: la crescita e lo sviluppo economico puntando sulla filiera agroalimentare, la promozione e la valorizzazione del territorio di competenza attraverso l’enogastronomia, l’arte e la cultura.

In questa direzione va il progetto dei Distretti del cibo di cui, grazie ai Comuni e in particolare il Comune di Orvieto, il Gal ha assunto il ruolo di capofila puntando al più ampio coinvolgimento istituzionale e soprattutto delle imprese di settore che sono il vero motore di ogni iniziativa. Nel prossimo futuro, questa sarà una vera opportunità di crescita per l’intero settore che passa per la capacità, specie per le aziende più piccole, di fare rete puntando su progetti e proposte di qualità. In questo contesto trovano spazio iniziative come quella che oggi si presenta e che consentono di abbinare le eccellenze enogastronomiche alle meraviglie di questa città e di questo territorio replicando la stessa idea anche sul territorio del Trasimeno nell’ottica di una promozione congiunta di questa importante fetta di Umbria che si affaccia su Lazio e Toscana.

Il presidente del Gal Trasimeno Orvietano ha concluso sottolineando che si tratta di progetti e iniziative che hanno un respiro ampio e grandi ambizioni pronti a traguardare eventi di rilevanza nazionale e internazionale come quello del 2023 con cui sarà celebrato il talento di Pietro Vannucci il Perugino e di Luca Signorelli che hanno lasciato un tratto indelebile della loro arte nei nostri territori. Dal canto suo il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani ha detto che “Orvieto città del gusto e dell’arte” riprende e rinnova lo spirito e il brand di “Orvieto con gusto”, la manifestazione ideata dal Comune di Orvieto che alla fine degli anni ’90, grazie anche alla collaborazione con Slow Food, aveva dato una vetrina internazionale alle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio.

Una bella intuizione che allora aveva anticipato il format della passeggiata enogastronomica, che sarebbe stato poi ripreso con successo in tante altre parti d’Italia ma che nelle ultime edizioni aveva perso la carica innovativa delle origini. Oggi, ha sottolineato il sindaco, grazie all’interessamento attivo degli imprenditori del settore e alla rinnovata collaborazione da parte dell’Amministrazione Comunale, questo evento cambia pelle puntando sulla qualità.

E’ rilevante infatti che accanto alla tradizionale passeggiata, che ora sottolinea ancora di più l’abbinamento tra il cibo e le splendide location di Orvieto, si affianchi la novità introdotta dalle cene con gli chef stellati chiamati a esaltare i nostri prodotti tipici e soprattutto il nostro vino, tratto distintivo e di identità della nostra città. Altrettanto importante è il coinvolgimento dei locali e dei ristoranti della città che ne fanno un evento diffuso negli spazi e nel tempo ma che soprattutto dà il senso di fare squadra e di correre insieme verso l’obiettivo comune che è quello di promuovere il territorio e le sue eccellenze. 

Il sindaco ha aggiunto che l’enogastronomia deve essere per la nostra realtà un settore trainante sia dal punto di vista economico che della promozione tanto che è stato messo al centro dei prossimi progetti che saranno realizzati. L’analisi fatta nell’elaborazione del nuovo piano di marketing territoriale dice che la ristorazione è uno dei fiori all’occhiello di questo territorio con un giudizio estremamente positivo e un rating e un web sentiment superiore anche a molte altre città vicine e “concorrenti”, da Assisi a Spoleto passando per Civita di Bagnoregio e Pienza. Questo per dire che chi cucina i nostri piatti e versa il nostro vino spesso è il primo ambasciatore della bellezza e della cultura di questo territorio e di questa città. 

A tutti noi il compito di valorizzare questo settore, comunicandolo e raccontandolo con la sempre più necessaria collaborazione con le istituzioni e le associazioni di settore, e dandogli le gambe attraverso il progetto dei distretti del cibo, sul quale l’Amministrazione sta puntato sin dall’inizio del mandato e che è stata affidata al Gal Trasimeno Orvietano che su questo obiettivo sta facendo un grande lavoro di animazione e di coinvolgimento di un ampio territorio.

E con il progetto del Palazzo del vino e dei prodotti della terra nell’ex chiostro di San Giovanni ormai in dirittura di arrivo dopo tanti ritardi e lungaggini alle quali si è trovata finalmente una soluzione. Il sindaco ha poi concluso che tutti gli obiettivi prestabiliti possono avere una importante e prestigiosa vetrina in questo evento, che mancava nel ricco calendario di appuntamenti annuali e che non dovrà e non potrà più mancare confidando che questa sia la prima edizione di una lunga serie.
 
Dominga Cotarella di Famiglia Cotarella ha evidenziato che il progetto nasce da un incontro tra quattro amici, quattro imprenditori lungimiranti del Consorzio Way of Life con un traguardo lontano che va oltre il 2023 e parte da Orvieto ma vuole toccare anche altri comuni compresi quelli del Trasimeno, e in questo il Gal ha avuto il ruolo fondamentale di collante. “Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte” vuole raccontare la bellezza abbinata all’arte e all’enogastronomia. 

“Quello del vino – ha detto - è il mio mondo e ringrazio il presidente del Consorzio dei Vini di Orvieto Vincenzo Cecci e le 27 cantine su 30 che hanno aderito. Ma il nostro obiettivo è 30 su 30 perché questo vuole essere un progetto inclusivo che crea incontri e intrecci. Da qui al 2023 ogni mese faremo un evento, non solo a Orvieto, con protagonista la ristorazione del territorio, perché la ristorazione per noi è fondamentale e va tutelata come forma d’arte. Mettiamo al centro la ristorazione del territorio perché la tavola per noi italiani è un luogo sacro”.
 
Concetto condiviso da Giuseppe Santi, Presidente Consorzio Way of Life che ha sottolineato come il Consorzio ha sempre sostenuto il progetto ribadendo l’importanza della collaborazione tra le scuole del territorio e i 116 ristoranti e la contaminazione tra la cucina locale e quella stellata che ci sarà con le passeggiate gastronomiche.
 
Il senatore Luca Briziarelli ha chiarito che “con questa iniziativa si è scoperto qualcosa che già c’era.  Abbiamo unito due personaggi del rinascimento e stiamo riscoprendo la consapevolezza della cultura dell’Italia di mezzo non legata solo a un certo periodo storico ma che diventa un modello per poter guardare al futuro per interpretare e vivere qualcosa di nuovo”.
 
Vincenzo Cecci, presidente Consorzio Vini Orvieto ha detto di essersi fatto parte attiva di questo importante progetto, sin da subito, perché “oggi la qualità dei vini è ormai scontata, i nostri produttori si sono rinnovati in ogni senso e la qualità dei nostri vini oggi è medio-alta ma tutto ciò non basta. La qualità va comunicata ed eventi come ‘Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte’ servono a comunicare le nostre eccellenze che vanno unite a ciò che è la nostra cultura, la nostra tradizione, la nostra storia e il nostro patrimonio artistico. Oggi stiamo ripartendo e dobbiamo imparare a fare squadra”.
 
Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha evidenziato che “l’Italia è un paese straordinario ma spesso ci soffermiamo poco sulle sue potenzialità e molto sui suoi problemi. Territori come l’Umbria possono trasformare la bellezza in opportunità di carattere economico che devono ricadere sui propri cittadini. L’Italia è il paese dei mille campanili, della prossimità e di ‘Campagna Amica’ nata proprio per raccontare, attraverso i mercati, cosa c’è dietro a un prodotto agroalimentare, facendo capire le caratteristiche che questo sta rappresentando un momento emozionale nei confronti dei cittadini stessi.

Quando siamo partiti eravamo quasi derisi, oggi la rete di Campagna Amica ha sviluppato un mercato che vale 3 miliardi e mezzo di euro. Ha sostenuto aziende che non avrebbero potuto svolgere le loro attività. Dico questo perché dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che il cibo può offrire un’opportunità economica anche nei confronti delle nuove generazioni. L’Italia ha un patrimonio sconfinato nel mondo dell’agroalimentare e dobbiamo essere bravi nel valorizzarlo e raccontarlo così da fidelizzare gli stranieri, e non solo, ai nostri prodotti. L’agroalimentare e il turismo sono è il vero motore economico dell’Italia su cui bisogna investire e puntare nei prossimi anni. La sfida è fare rete e sistema, lavorare insieme per un unico obiettivo: raccontare l’emozione di un territorio attraverso le qualità dei nostri ristoranti, agriturismi, cuochi contadini e chef stellati”.
 
Alessandro Pipero del Ristorante “Pipero Roma”, testimonial della ristorazione, ha parlato delle potenzialità e della crisi del settore del personale di sala che “un po' per merito dei cuochi, un po' per demerito nostro e della struttura politica, è in via di estinzione. Tutti vogliono fare gli chef e nessuno il cameriere perché non ne colgono la forma d’arte e, soprattutto, non sono retribuiti per quante sono le ore che lavorano. Ma se le istituzioni e la burocrazia non cambiano abbiamo le mani legate. Bisogna fare squadra e lavorare senza fare i fenomeni ma con una grande forza interiore”.
 
Tre le cene stellate proposte: lunedì 27 settembre saranno protagonisti gli chef Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina di “Enoteca Pinchiorri” di Firenze (3 stelle Michelin); l’indomani, martedì 28 settembre sarà la volta di Anthony Genovese del Ristorante romano “Il Pagliaccio” (2 stelle Michelin), giovedì 30 settembre invece sarà il turno di Franco Pepe - uno tra i migliori pizzaioli al mondo - con la sua pizzeria “Pepe in Grani” di Caiazzo, infine il primo week end di ottobre avrà per protagonista la passeggiata eno-gastronomica che darà visibilità alle piccole imprese locali e ai loro prodotti, legandoli alle bellezze paesaggistiche e artistiche di Orvieto.

La formula è quella del pranzo itinerante che attraverserà le principali vie e piazze per fare tappa al palazzo del Capitano del Popolo, il complesso del San Giovanni dove ha sede l’enoteca provinciale e ancora quello di San Francesco e Santa Chiara, la chiesa di Sant’Andrea con i suoi sotterranei fino al Duomo, simbolo della città nel mondo. Il programma completo di "Orvieto Città del Gusto e dell'Arte" è disponibile su: http://orvietogustoearte.it 

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Orvieto

Modifiche alla sosta e alla viabilità per "Orvieto Città del Gusto e dell'Arte"