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Anche la Compagnia delle Lavandaie della Tuscia alla Sagra dell'Aparago Verde

martedì 24 aprile 2018
Anche la Compagnia delle Lavandaie della Tuscia alla Sagra dell'Aparago Verde

Nel pomeriggio di martedì 24 aprile, la Compagnia delle Lavandaie della Tuscia sarà ospite della 17esima edizione della Sagra dell’Asparago Verde di Canino per presentare in anteprima il suo nuovo spettacolo "Opera popolare. Lavar cantando". Al suo quinto anno di attività, il gruppo di donne fondato e diretto dal M° Simonetta Chiaretti in occasione del Festival Lacuaria 2013, organizzato dal Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia, dimostra una grande vitalità e una capacità di reinventare continuamente la propria intuizione di fondo.

Il gruppo è costituito da un nucleo di donne che hanno conservato l’uso e l’arte di lavare i panni nelle acque del Lavatoio pubblico di Bolsena e da altre (di tutta la Tuscia) che hanno aderito con entusiasmo all’idea di recuperare e valorizzare un’esperienza tradizionale di lavoro e di socializzazione. Le “Lavate-Cantate” – le originali esibizioni del gruppo – trovano nei lavatoi il loro scenario naturale in cui la gioia, l’orgoglio di esibire la propria maestrìa, l’improvvisazione teatrale e canora, la fantasia e lo scherzo, coinvolgono ogni volta il pubblico in una vera e propria festa dell’acqua.

Nella sua composizione libera ed aperta, il gruppo ha consolidato un “carattere” inconfondibile: una vocalità femminile antica, naturale e volutamente “grezza”, con sbavature ritmiche e dal particolare timbro che sembra nascere da una ferita, tipico dei canti di lavoro. Il contesto storico-sociale a cui si ispirano anche i costumi delle lavandaie, poveri ed essenziali, è quello di fine Ottocento/inizi del Novecento, documentato dalla pittura dei maestri del realismo e dalle prime fotografie, pur senza inutili compiacimenti e forzature filologiche.

Conte, filastrocche, nenie, giochi mimati e cantati della tradizione orale del lago di Bolsena sono rigorosamente appresi a memoria, senza l’ausilio di spartiti o testi scritti. La Compagnia delle Lavandaie della Tuscia, oltre ad essere stata inserita nel social movie Italy in a day di Gabriele Salvatores, è stata chiamata a partecipare, tra l’altro, al Jazz Up-Caffeina di Viterbo, all’ Umbria Folk Festival con una significativa presentazione presso l’Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi di Roma (ex Discoteca di Stato), al I° Festival Italiano di Permacultura e alla manifestazione ciclo-turistica La Carrareccia a Bolsena, al Grande Picnic in Vendemmia organizzato annualmente a Montecchio dall’Azienda vinicola Falesco di Riccardo Cotarella ed alla Maggiolata di Assisi. Ha partecipato a EXPO 2015, invitata da Coldiretti, per rappresentare le tipicità della Tuscia.

Nel 2016 è uscito il libro-CD "Ràma de rosa e frónna de fiór", pubblicato da Annulli Editori, che raccoglie i testi e i canti tradizionali del Lago di Bolsena.
Nel paese ricco di storia immerso nella Tuscia Viterbese, l’appuntamento con la Sagra dell’Asparago Verde torna puntuale dal 21 al 25 aprile tra degustazioni, visite guidate, eventi sportivi e spettacoli musicali. Al centro di tutto ci sarà “l’ortaggio del Re”, che in questo tratto dell’Alto Lazio matura già nel mese di gennaio – in grande quantità e di ottima qualità – al punto che nessuna delle sue parti viene gettata via: una tradizione antica che affonda le sue radici in un passato contadino ancora vivo, con ricette che lo utilizzano in ogni sua parte abbinandolo alle altre perle della gastronomia del territorio; dal primo al dolce l’asparago sarà davvero dappertutto, sempre in compagnia dell’olio extravergine d’oliva che ha reso noto Canino in tutta Italia.

La Compagnia delle Lavandaie della Tuscia omaggerà l’ “ortaggio del re” dedicandogli uno dei suoi nuovi canti. I quattro giorni di festa saranno caratterizzati da un ricco programma che prevede, oltre alle degustazioni non stop presso l’Aranciera, anche spettacoli, mostre, competizioni e intrattenimenti per bambini per venire incontro ai gusti di tutti. Canino conserva interessanti edifici fatti costruire dalle importanti famiglie che hanno legato nel tempo il proprio nome a questo luogo, come il palazzo Bonaparte, la fontana Farnesiana e il palazzo del Municipio: qui infatti nacque Alessandro Farnese – in seguito diventato papa Paolo III – e sempre qui visse e fu sepolto insieme alla famiglia Luciano Bonaparte, il fratello di Napoleone. A pochi chilometri dal confine con la Toscana, il paese sorge su dolci rilievi ricoperti di olivi, immerso in un territorio ricco di storia: partendo da qui è possibile visitare le Necropoli di Vulci, il Castello dell’Abbadia e il Museo della Ricerca Archeologica allestito nell’ex convento di San Francesco.