Timperi e Crisanti nel CdA del Csco, Pd: "Scelte di qualità che raccontano la nostra idea di Orvieto"

Che cos’è una città, se non il riflesso delle persone che la abitano e delle intelligenze che sa mettere al centro delle proprie scelte? Per questo, oggi, come Partito Democratico di Orvieto possiamo dire di essere sinceramente soddisfatti. Lo siamo non soltanto per il risultato, l’ingresso di Maria Flavia Timperi e di Andrea Crisanti nel nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto", ma soprattutto per il modo in cui questo risultato è maturato: insieme ai gruppi di opposizione, in un lavoro di sintesi che non si è fermato ai nomi, ma si è spinto a ragionare sul profilo e sulla visione di un’istituzione che può e deve contare di più nella traiettoria della città.
Sì, perché scegliere due figure come queste significa fare una scelta che non è solo qualificata, per la caratura dei curricula, ma anche profondamente qualificante, perché dice qualcosa di noi: della ricchezza umana e professionale che il nostro Partito sa esprimere e della sua naturale vocazione a governare i processi con responsabilità e lungimiranza.
Maria Flavia Timperi, marketing specialist con esperienze in strategie digitali e comunicazione turistica, porta al Centro Studi una competenza che oggi è vitale: saper leggere il mercato e i flussi culturali, intercettare opportunità, costruire reti. Il senatore Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Perugia e professore aggiunto all’Imperial College di Londra, noto internazionalmente per i suoi studi e le sue battaglie nel campo della salute pubblica, aggiunge un patrimonio scientifico e una visione globale che possono fare del Centro Studi non solo un presidio culturale, ma anche un laboratorio di idee al servizio della città.
Come Partito Democratico di Orvieto, la nostra posizione resta quella di una collaborazione capace di produrre trasformazione reale: il Centro Studi deve continuare la sua opera, certo, ma deve anche sapersi reinterpretare, ripensare i propri strumenti, definire insieme alla città e ai suoi attori strategici il proprio ruolo nello sviluppo locale, nella formazione, nella promozione della cultura e delle scienze.
Questa nostra scelta per il CdA deve poter raccontare che è possibile fare politica in un altro modo: guardando ai talenti, alle competenze, al futuro, non soltanto al presente da amministrare. È il segno di un Partito Democratico che ha dentro di sé un capitale umano vasto e prezioso, che sa porsi come partito di governo anche quando il suo ruolo è di opposizione, e che mette sempre la città al centro, con la concretezza di chi sa che il bene pubblico non si tutela con proclami ma con scelte ponderate.
E lo dimostra anche un’altra nomina recente, quella di Andrea Vergari nel CdA della Scuola Comunale di Musica "Adriano Casasole", frutto dello stesso approccio: una selezione che ha premiato la competenza, la progettualità e la visione culturale, ribadendo che Orvieto merita di essere governata dal merito, non dalla casualità.
C’è un filo rosso che lega queste nomine alla nostra idea di comunità: la fiducia che Orvieto non debba accontentarsi di esistere, ma possa ambire a contare, a crescere, a fare cultura, scienza, formazione in modo aperto e ambizioso. E questa fiducia, oggi, la riconosciamo anche in queste scelte. Con orgoglio, ma senza arroganza. Con la consapevolezza che la politica, quando è fatta bene, non ha bisogno di clamori: basta che si veda nei fatti. Come oggi.
Partito Democratico di Orvieto
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