politica

"L'aria dei borghi serve anche alle città come l'acqua e l'agricoltura"

sabato 5 luglio 2025

Il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, che è anche referente Anci Umbria per le Aree Interne è intervenuta sulla polemica innestata dalla pubblicazione del nuovo Rapporto SNAI per le Aree Interne. Al netto della difesa d’ufficio del documento della SNAI (tra l’altro nato durante il Governo Draghi), Tardani cita limiti evidenti del programma Aree Interne. Però al pari di tutti coloro che hanno gridato allo scandalo per la famosa frase del Rapporto SNAI, non coglie il limite di fondo dell’idea partorita da Barca.

Mi riferisco al fatto che si è affrontato il tema delle Aree Interne esclusivamente come “dare pari opportunità “ a chi vive in questi tornitori, mentre non si è preso in esame il fatto che nelle Aree Interne ci sono quei servizi Ecosistemici essenziali per la vita di tutti , soprattutto per chi vive nelle grandi città. Da dove viene l’acqua che si beve a Roma o a Perugia? Cosa sarebbe il cambiamento climatico senza la cura dei boschi o senza tutti quegli insetti impollinatori che assicurano il perpetuare della vita.

E potremmo continuare, per non dire che cosa ne sarebbe del Made in Italy agroalimentare senza i prodotti dop che nascono  quasi interamente nei 4.000 Comuni delle Aree Interne. Quindi questi territori non sono un peso, un problema di cui farsi carico ma un grande patrimonio da difendere e valorizzare nell’interesse nazionale.

Il recente Rapporto UNCEM sulla Montagna  ha portato dati inconfutabili sia sui problemi che sulle grandi opportunità e noi abbiamo avuto la fortuna, ospitando il presidente UNCEM, Bussone, a Orvieto per il Convegno Nazionale delle Green Community il 13 giugno, di conoscerle e commentarli in anteprima. Come UNCEM Umbria  si potrebbe presentare il rapporto e fare un bel confronto, poichè la Regione Umbria “persevera nell’errore” del passato visto come ha impiegato le risorse del Fondo Montagna 2024.

Non è un problema di destra o di sinistra poichè chi ha governato in anni alterni ha seguito le stesse logiche. Considerare le grandi città il centro del mondo e le aree interne un fatto marginale. Mentre hanno bisogno le une dalle altre. Prendiamo i trasporti. Tutto sull’alta velocità. E invece i milioni di pendolari che abitano nei territori e mandano avanti la baracca quanto potranno ancora resistere ad una tendenza che li ha riportati indietro di  trenta anni? E potremmo continuare. Abbiamo letto i dati sull’Umbria , quanto siamo andati indietro. L’Umbria è una zona interna. E cosa ci ha guadagnato l’Italia, o cosa ci guadagna con lo spopolamento del sud? Questo è il dibattito necessario a mio avviso.

Valentino Filippetti,
sindaco di Parrano

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