Aree Interne, Tardani: "Nessun territorio è sacrificabile, l'obiettivo futuro è la flessibilità"

"Come sindaco di un Comune capofila di Area Interna e come delegata di Anci Umbria sul tema specifico, seguo con interesse e attenzione il dibattito sul Piano strategico nazionale 2021-2027 che si è sviluppato in questi giorni". Lo afferma il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani.
“Una discussione che, se vuole veramente aprire una riflessione seria e propositiva sul rilancio delle Aree Interne – spiega – a mio avviso è partita in una maniera quantomeno affrettataisolando le sette righe dell’ormai famigerato Obiettivo 4 dal contesto di un approfondito documento di oltre 160 pagine datato marzo 2025 ma solo oggi divenuto oggetto della contesa politica. E’ evidente che il linguaggio quasi ‘medico’ è fin troppo duro e crudo, frutto dell’asettica analisi degli studi che accompagnano le premesse del piano e la definizione degli scenari. Un’eccessiva drammatizzazione di questo passaggio rischia tuttavia di deviare l’attenzione rispetto alle questioni che pone la nuova strategia, che è stata costruita partendo da un’analisi critica della precedente programmazione e da una consultazione pubblica che ha coinvolto oltre 1900 Enti, ma soprattutto dalle prospettive a cui dovrebbe tendere in futuro sulle quali i Comuni si interrogano da tempo”.
“Ritengo che l’elemento chiave della riflessione sulle Aree Interne, sulla scorta dell’esperienza che abbiamo maturato – prosegue il sindaco – dovrebbe essere infatti la maggiore flessibilità progettuale che consenta di costruire risposte su misura più efficaci attraverso un approccio adattabile e concreto per garantire che ogni Area Interna possa trovare una propria traiettoria di sviluppo o di resilienza, che riconosca la differenze tra i territori e offra a ciascuno l’opportunità di utilizzare strumenti coerenti agli obiettivi e di investire le risorse disponibili calibrandole in base alle reali necessità della popolazione. Quello che finora non è stato possibile e che come sindaci abbiamo spesso evidenziato”.
“Questo non deve significare assolutamente che possono esistere territori sacrificabili – aggiunge – anche le aree più in difficoltà hanno diritto a servizi, presidi, coesione sociale e dignità. Nessuno deve essere escluso, nessuno deve essere abbandonato. Il Piano considera fondamentali le Aree Interne per la tenuta complessiva del sistema Paese evidenziando la necessità di una politica nazionale dedicata con l’istituzione di una cabina di regia e l’integrazione di più fonti di finanziamento. L’obiettivo è il diritto a restare, garantendo l’accesso ai servizi essenziali e il miglioramento della qualità della vita. In questo è ribadito il fondamentale coinvolgimento attivo delle comunità locali per garantire che le soluzioni proposte siano rispondenti ai bisogni reali e condivisi dai territori“.
“Come Area Interna pilota – sottolinea ancora Tardani – abbiamo vissuto sulla nostra pelle tutti i limiti e le criticità della vecchia programmazione, le stesse che vengono sottolineate anche nel documento, e lavorato insieme agli altri sindaci invece sulle nuove opportunità elaborando nei mesi scorsi la Strategia 2021-2027 condivisa con la Regione e ora in via di approvazione definitiva. Pur nelle rigidità ancora presenti, abbiamo cercato di imprimere un cambio di passo presentando progetti di Area, concentrando le risorse ed evitando la frammentazione degli interventi avvenuta nel passato, privilegiato azioni che potessero avere ricadute concrete nel contrasto allo spopolamento e per rendere i nostri territori più attrattivi. Su queste basi il confronto istituzionale nella definizione della Strategia non è mancato e quello con le forze sociali e le associazioni della città non mancherà nella fase di co-progettazione e definizione degli interventi che siamo pronti a mettere in campo”.

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