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Violenza nelle carceri umbre, preoccupa la situazione del sistema penitenziario

martedì 17 giugno 2025

Gli episodi violenti nelle carceri di Terni e Spoleto, che hanno portato al ferimento di un agente di polizia penitenziaria, scuotono profondamente la comunità umbra. Fabio Barcaioli, assessore al Welfare della Regione Umbria, esprime tutta la sua solidarietà all’agente e gli augura una pronta guarigione, sottolineando quanto sia urgente affrontare con decisione le criticità del sistema penitenziario regionale.

“Questi fatti drammatici - sottolinea Barcaioli - mettono in luce una situazione insostenibile per quanto riguarda le condizioni strutturali e organizzative degli istituti penitenziari umbri. Se da una parte stiamo cercando di portare avanti progetti importanti di inclusione socio-lavorativa e formativa all’interno delle carceri, dall’altra senza un adeguato incremento di personale e senza strutture funzionali è molto difficile garantire sicurezza e qualità della vita, per gli agenti, per i detenuti e per il personale”.

L’assessore evidenzia come il decreto sicurezza rischi di aggravare ulteriormente la situazione: “La politica repressiva, basata sull’inasprimento delle pene e sull’introduzione di nuovi reati, porta a un aumento del sovraffollamento carcerario e al peggioramento delle condizioni di detenzione. Nel contempo, il personale del sistema giustizia non viene potenziato, gravando così su chi quotidianamente ne sostiene il peso. Questi elementi complicano il percorso di reinserimento sociale e alimentano un clima di tensione e disagio, che si riflette nei frequenti episodi di violenza che purtroppo continuiamo a registrare”.

Per Barcaioli è indispensabile riattivare con urgenza il Prap, il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria in Umbria: “Un presidio di questo tipo consentirebbe una gestione più efficiente dei flussi detentivi, la limitazione dell’arrivo di detenuti provenienti da altre regioni, e un raccordo più diretto con le necessità delle strutture umbre che consentirebbe un’azione di carattere preventivo piuttosto che emergenziale”.

L’assessorato al Welfare continua a investire nell’attivazione e nel potenziamento di progetti che migliorino la quotidianità dei detenuti e il clima all’interno degli istituti penitenziari. A Terni, ad esempio, è stato avviato il progetto “Amadè”, che coinvolge direttamente la casa circondariale e vede la collaborazione del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti. “Il progetto - spiega Barcaioli - integra i percorsi formativi interni con quelli della scuola esterna, offrendo ai detenuti strumenti per la loro reintegrazione sociale attraverso l’istruzione e la formazione professionale”. 

“Il carcere deve diventare sempre più uno spazio dove ricostruire senso, competenze e dignità - conclude l’assessore - L’Umbria intende farsi carico di questa responsabilità con un impegno costante e condiviso, per migliorare le condizioni di vita degli istituti penitenziari e la sicurezza di tutti”.

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