Presa di posizione degli amministratori dell'Orvietano in vista dell'iniziativa sulla sanità con la presidente della Regione Tesei

In vista dell'incontro su "La sanità del futuro. Programmi e progetti per il potenziamento dei servizi territoriali ed ospedalieri di Orvieto" previsto per martedì 29 novembre alle 17.30 al Palazzo del Capitano del Popolo, un nutrito gruppo di amministratori dell'Orvietano, sente il dovere e l'esigenza di ribadire in un documento condiviso i timori rispetto alle attuali condizioni e alle prospettive della sanità locale e regionale.
"Crediamo - affermano - che per promuovere progetti ed investimenti in grado di affrontare alla radice le criticità della sanità sul territorio, sia necessario analizzare approfonditamente le carenze che stanno ormai divenendo strutturali. Al contempo, riteniamo che non sia possibile sottacere che le determinazioni assunte dal governo regionale non sembrano intraprendere la direzione auspicata.
La sanità territoriale versa il condizioni di estrema sofferenza. La carenza dei medici di base e dei pediatri di libera scelta desta crescente preoccupazione, e non si intravedono ancora possibili soluzioni. Analoga condizione caratterizza il servizio di continuità assistenziale. La sospensione delle attività dei punti di erogazione servizi nel distretto orvietano allontana ulteriormente i servizi ambulatoriali e infermieristici dalle aree più marginali, con ripercussioni sulle fasce più fragili della popolazione, a dispetto della nostra condizione di area interna. A tal proposito, giova ricordare che proprio la strategia relativa all’Area Interna Sud-Ovest Orvietano prevedeva un approccio mirato ad avvicinare i servizi ai cittadini, con l’obiettivo di invertire la tendenza all’accertamento che tanto ha penalizzato questo comprensorio.
La stessa tendenza all’accentramento che purtroppo ritroviamo nel piano di riorganizzazione del sistema sanitario regionale che, tra le altre cose, riduce il numero dei distretti sanitari, ponendo un ulteriore elemento di preoccupazione, che si aggiunge alle già citate criticità. Il distretto, infatti, rappresenta ancora un solido riferimento per le amministrazioni locali, divenendo l’interlocutore più efficace nelle situazioni di maggiore difficoltà.
E questo non costituisce il solo elemento critico del piano di riqualificazione della sanità umbra. Il tetto alla spesa farmaceutica delineato mette in discussione l’autonomia prescrittiva, come denunciato dagli ordini dei medici di Perugia e Terni. Ma più in generale, temiamo che la scelta di ricondurre la spesa per servizi al costo sostenuto nel 2019 rischi di mettere in crisi l’intero settore socio sanitario, in combinato con l’incremento generale dei costi che ha stravolto gli ordinari parametri.
L’appuntamento in programma ci porta a ricordare che è trascorso oltre un anno da quando i sindaci della zona sociale incontravano la direzione dell'Usl Umbria 2, nel quale veniva annunciato l’arrivo della sanità del futuro, con progetti di grande rilievo e investimenti consistenti. Nello stesso incontro venivano anche fornite ampie rassicurazioni sulla funzione strategica del distretto, sulla salvaguardia della rete dei servizi, sulla centralità del paziente e sul nostro ospedale. Nulla ancora sembra essersi concretizzato - se non la soppressione del nostro distretto - e non possiamo ignorare che lo stesso ospedale continua a presentare ampie lacune legate alla carenza di risorse umane, alla necessità di rinnovamento delle attrezzature e alla necessità di individuarne un ruolo strategico.
Evidenziamo, in conclusione, una mancanza di coerenza tra i titoli, che annunciano investimenti e potenziamento, e le scelte sono ad oggi adottate, che ci consegnano riduzioni, limitazioni e tagli. Per tutte queste ragioni riteniamo più che mai necessaria l’apertura di una nuova fase di sviluppo regionale che valorizzi il ruolo dei territori, promuovendo un processo di partecipazione con i cittadini, i sindacati, le associazioni, le forze politiche del territorio, i sindaci e gli amministratori locali, per arginare il depauperamento della sanità pubblica al quale non intendiamo rassegnarci".
Il documento, ad oggi, è sottoscritto da:
Sauro Basili, sindaco di Allerona
Damiano Bernardini, sindaco di Baschi
Daniele Longaroni, sindaco di Castel Viscardo
Gian Luigi Maravalle, sindaco di Ficulle
Federico Gori, sindaco di Montecchio
Valentino Filippetti, sindaco di Parrano
Franco Raimondo Barbabella, capogruppo "Prima gli Orvietani"
Cristina Croce, capogruppo "Siamo Orvieto"
Giuseppe Germani, capogruppo "Orvieto Civica e Riformista"
Martina Mescolini, capogruppo "Partito Democratico"
Manuela Pasquino, consigliera "Lista Civica Centro Sinistra Fabro"
Claudio Tarmati, consigliere "Insieme per Castel Giorgio"
Settimia Breccia e Barbara Marinelli, consigliere "Lista Civica per Porano. Dalla Nostra Prospettiva"
Mirko Pacioni, capogruppo "Alternativa per Porano"
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