Sanità, un tavolo di confronto territoriale

Si rafforzano le preoccupazioni già espresse dopo la pubblicazione del Piano regionale di razionalizzazione della sanità umbra. Crescono, infatti, le voci autorevoli che evidenziano criticità e lanciano appelli alla politica. Nessuno può permettersi di ignorarle. Dopo le sollecitazioni provenienti da sindacati, associazioni, amministratori locali, cittadini e operatori sanitari, giovedì 20 ottobre, il caso Umbria finisce anche sulle pagine de "Il Sole 24 Ore", che titola "Un provvedimento che taglia i diritti, non soltanto i farmaci".
Contestualmente, gli ordini provinciali dei medici di Perugia e Terni sottoscrivono una nota dalla quale emerge una estrema preoccupazione rispetto alle misure adottate. I temi sono comuni a tutti i territori: ospedali in crisi, reparti dismessi, personale medico e infermieristico insufficiente, liste di attesa bloccate, medicina territoriale depotenziata. Alcuni passaggi del testo sottoscritto dagli ordini dei medici presentano il seguente tenore: "La violazione dell'autonomia prescrittiva determina in via immediata una lesione al diritto alla salute di ogni paziente".
"L'assegnazione di un tetto di spesa diminuito dal 5% al 25% implica una drastica diminuzione delle possibilità di cura del malato e richiede il sacrificio del diritto alla cura per una vasta platea di pazienti". "Le conseguenze delle decisioni di risparmio provenienti dagli organi istituzionali della Regione non sono state, invero, adeguatamente vagliate né condivise con gli enti rappresentativi della cittadinanza e dei professionisti del settore sanitario".
A queste riflessioni si aggiungono quelle del dottor Patrizio Angelozzi che, rispondendo alle segnalazioni di una cittadina, riporta la propria visione in merito alle problematiche riguardanti l'Ospedale di Orvieto. Il responsabile della direzione medica del Santa Maria della Stella evidenzia le criticità legate alla carenza di risorse umane, che mette in discussione i livelli essenziali di assistenza e genera un surplus di lavoro per il personale in servizio presso la struttura; la necessità di rinnovamento delle strumentazioni e l’esigenza più generale di delineare il ruolo strategico del nosocomio.
Merita la nostra gratitudine questo contributo onesto e concreto del dottor Angelozzi. Il suo appello ci invita a non discostarci da questo dibattito, ma non solo. Dobbiamo cogliere l’occasione per aprire un tavolo di confronto di tutto il territorio sul tema della sanità, partendo dalla conferenza dei sindaci della nostra zona sociale, senza attendere oltre".
Damiano Bernardini,
sindaco di Baschi
