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"Approvata a Ficulle l'imposta di soggiorno. I turisti pagheranno più che ad Assisi e a Orvieto"

giovedì 17 marzo 2022

"In qualità di proprietari e gestori di due agriturismi del comune di Ficulle vogliamo esprimere la nostra forte preoccupazione per l’introduzione dell'imposta di soggiorno nel nostro comune. Tale imposta è stata approvata dal Consiglio Comunale alla fine del 2021, ed entrerà in vigore venerdì 1° aprile. Purtroppo le strutture ricettive interessate non sono state coinvolte e non abbiamo avuto la possibilità di esprimere il nostro parere in merito prima dell’approvazione.

Solo la settimana scorsa l'Amministrazione ha organizzato una riunione informativa in merito, ma siamo stati convocati ufficialmente solo cinque ore prima, cosa che probabilmente non ha aiutato la partecipazione vista la presenza di sole 7 strutture sulle 29 attive sul territorio. Per questo vorremmo esprimere pubblicamente le nostre valutazioni che ci portano ad essere contrari all'introduzione dell’imposta di soggiorno nel comune di Ficulle:

• è inopportuno introdurla in un momento storico come questo, con due anni di pandemia Covid alle spalle che ha causato una profonda crisi economica generale, ma che ha colpito particolarmente, per ovvie ragioni, il settore turistico;

• da ormai più di due settimane tutto il mondo è sconvolto da una crisi di proporzioni inimmaginabili sul piano economico, energetico e umanitario. Basta dire che siamo sull'orlo della terza guerra mondiale e di una catastrofe nucleare, situazione che ci sta spingendo in un periodo di forte recessione economica;

• in particolare in questi tempi di crisi l’offerta turistica, in Umbria come in tutta Italia, è decisamente superiore alla domanda del mercato, il che comporta una competizione aggressiva tra strutture e territori. Ficulle e le sue strutture ricettive si devono confrontare con l'offerta media delle località turistiche italiane: la nostra bella campagna, la quiete e la mancanza di traffico devono competere con le località turistiche che offrono mare, laghi, montagne, e parchi nazionali; dal punto di vista artistico culturale non possiamo competere con le città d'arte: non abbiamo musei, cattedrali, siti archeologici, palazzi storici; inoltre il nostro centro storico, anche se piccolo, avrebbe bisogno di un parcheggio degno di questo nome;

• a fronte di una modesta entrata si caricano le strutture ricettive dell’ennesima incombenza burocratica nonché di obblighi anche pesanti: l’elenco degli adempimenti burocratici, delle responsabilità e delle relative sanzioni sia penali che amministrative è un incubo per noi gestori, che diventiamo per legge responsabili del corretto ed integrale versamento dell’imposta dovuta dal cliente con l’unica possibilità del diritto di rivalsa sul turista-ospite, siamo responsabili della presentazione alla Corte dei Conti della "resa del conto dell’agente contabile", delle dichiarazioni al Comune, della conservazione per cinque anni delle ricevute e della documentazione giustificativa delle esenzioni applicate, nonché soggetti alle sanzioni per omessa o infedele dichiarazione e per omesso, ritardato o parziale pagamento!

Ci domandiamo se sia opportuno appesantire il già gravoso carico burocratico a cui siamo sottoposti noi gestori per una cifra quasi irrilevante rispetto al bilancio comunale. Ci sono poi due aspetti che ci stanno particolarmente a cuore riguardo al regolamento approvato:

• l'applicazione dell'imposta senza l’introduzione di un limite massimo di pernottamenti;
• l’imminente entrata in vigore dell’imposta di soggiorno senza un adeguato preavviso.

Mancata introduzione di un limite massimo di notti:

Premesso che la legge di indirizzo nazionale non prevede alcun limite, facendo una semplice ricerca in Rete appare evidente che la totalità dei Comuni a noi vicini pongono un limite al numero di pernottamenti da pagare, da un minimo di zero (nessuna imposta) a un massimo di cinque: Allerona e Fabro 0 notti, Parrano e Terni 2 notti, Assisi, Bolsena e Perugia 3 notti, Todi 4 notti, Orvieto, Città della Pieve 5 notti. Ed anche alcune tra le località turistiche più famose hanno comunque un numero massimo di pernottamenti da pagare: Venezia 5 notti, Firenze, Rimini e Riccione 7 notti, Roma 10 notti.

Cerchiamo di spiegare meglio con un esempio calcolando quanto dovrebbe pagare una famiglia di 4 adulti che soggiorna per 2 settimane in un agriturismo o bed&breakfast nei comuni del nostro territorio:

Ad Allerona e a Fabro non c'è l’imposta di soggiorno, quindi non paga nulla.
A Parrano 8 euro, stesso importo da 2 notti in su
A Bolsena 12 euro, stesso importo da 3 notti in su
Ad Assisi 18 euro, stesso importo da 3 notti in su
Ad Orvieto, 44 euro, stesso importo da 5 notti in su
A Ficulle 56 euro

Quindi a Ficulle questa famiglia pagherà più del 300% dell’imposta di soggiorno che pagherebbe ad Assisi. Ovviamente il divario aumenta all’aumentare della lunghezza del soggiorno e al numero degli ospiti. Esprimiamo la nostra forte preoccupazione che questa imposta non sia un bel biglietto da visita per il turismo ficullese, con il rischio di mettere in crisi la tenuta economica delle strutture ricettive del nostro piccolo paese.

Entrata in vigore dell’imposta di soggiorno il prossimo 1° aprile:

Il problema nasce dal fatto che normalmente le strutture ricettive ricevono le prenotazioni (direttamente o dalle agenzie di viaggio sia fisiche che online) con largo anticipo, anche dell’ordine di un anno rispetto al soggiorno stesso. Visto che siamo stati informati dell’introduzione dell’imposta di soggiorno solo dieci giorni fa, ci troviamo nella spiacevole situazione di dover chiedere al cliente di pagare una imposta di cui non era stato informato al momento della prenotazione.

C'è anche la possibilità concreta che il turista si rifiuti di pagare l’imposta, sopratutto se ha prenotato e pagato il soggiorno tramite Booking o Airbnb visto che il loro contratto impone che tutte le voci di costo, compreso le tasse, debbano essere incluse al momento della prenotazione, e il gestore non può chiedere altri soldi dopo l’accettazione della stessa (tra l’altro se si aggiunge l’imposta di soggiorno nei loro portali ci si ritrova a pagare le commissioni anche sull’imposta stessa).

L’unica alternativa per evitare una brutta figura è che noi gestori ci si faccia carico in proprio del pagamento dell’imposta: sopratutto nell’epoca delle recensioni online un cliente che si sente aggirato da un’informazione poco trasparente può creare un grosso danno di immagine per la singola struttura, e di riflesso per tutta Ficulle.

In conclusione suggeriamo di valutare la possibilità di approvare in un prossimo consiglio comunale una modifica al regolamento allo scopo di

• posticipare l’entrata in vigore all’anno prossimo in considerazione del delicatissimo momento storico, oltre alla difficoltà in cui ci troviamo noi gestori ad applicare questa nuova imposta con la stagione turistica ormai già quasi del tutto prenotata;

• introdurre un limite di pernottamenti per adeguarsi agli altri Comuni del territorio ed eliminare l’evidente svantaggio competitivo che si verrebbe a creare con il regolamento già approvato.

Siamo fiduciosi che la sensibilità e la lungimiranza dell’Amministrazione porti a valutare le nostre proposte".

Francesco De Ninno e Serena Rosati, Agriturismo Frallarenza
Mario Montevecchi, Agriturismo Fattoria Walden


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