Elide

Si sono svolti giovedì 23 settembre nella Chiesa Parrocchiale di Morre, muovendo dall'Ospedale "Santa Maria" di Terni, i funerali di Elide Altomare, storica professoressa del Liceo Classico "F.A. Gualterio" di Orvieto, spentasi all'età di 83 anni. Il dirigente scolastico e tutto il personale dell'Istituto d'Istruzione Superiore Artistica, Classica e Professionale si sono uniti al dolore della famiglia ricordando "il lungo generoso insegnamento, che ha lasciato un'impronta significativa nella formazione di intere generazioni di liceali".
L'Associazione Ex Alunni del Liceo Classico "F.A. Gualterio" ne ha ricordato "con commosso affetto la statura morale ed umana, la profonda e vasta cultura che ha sempre contraddistinto il suo lungo insegnamento, unita ad una coerenza di vita personale e professionale". Immutato affetto, in un momento doloroso, anche nelle parole degli "amici di sempre" per i quali la professoressa di Latino e Greco, che a settembre 2020 aveva donato i suoi libri alla scuola, ha rappresentato "un punto di riferimento".
Di seguito il ricordo di un'ex alunna, Chiara Atalanta Ridolfi:
Cara Professoressa Altomare,
la notizia della tua partenza per un’altra forma d’esistenza mi arriva come una pugnalata al cuore. Non ci vedevamo da tanto, il Covid ha reso incolmabili certe distanze. Ma certi legami restano così profondamente radicati nell’animo da essere eterni. Da diventare modelli da seguire. Insegnamenti che continuano a lavorare al di sotto della percezione e ben oltre la fine della scuola. Restano dentro tutta la vita. E quando si ama un insegnante, qualcuno che ci ha trasmesso, oltre al sapere, all’amore per il sapere, anche quei valori umani che costruiscono l’individuo e danno forma alla Cultura di un popolo, si ama per sempre, come un genitore. La fiducia in se stessi è la prima cosa che mi hai, ci hai, insegnato.
E che saggio è chi costruisce da sé il proprio destino, senza fuggire la fatica, anzi cercandola, con l’impegno, ostinandosi contro gli ostacoli, contro gli insuccessi, nella coerenza con i propri pensieri, i propri ideali. E poi sapere. Cercare. Conoscere. In primo luogo se stessi. Conquistare un pensiero originale, frutto della propria esperienza e non un sapere mutuato, pedissequo, conformato. Quid ergo est bonum? Rerum scientia. Quid malum est? Rerum imperitia. Che cosa dunque è il bene? È la conoscenza della realtà. E il male? L’ignoranza. Così diceva Seneca.
Professoressa Altomare tu non hai insegnato verbi, nozioni, informazioni. Tu hai insegnato ad essere, nel senso pieno della sua etimologia, lasciando il segno, molti segni, e insegnando hai salvato un sacco di persone, e tra queste persone ci sono anche io. E se ora ti saluto piangendo, ti saluto come hai insegnato tu, come ha insegnato Epicuro, senza disperazione, perchè sappiamo di essere mortali, e dalla vita dobbiamo imparare a non temerla, la morte, e quando questa è stata una vita piena, e giusta, anche la morte che arriva in tarda età a concludere il cammino terreno deve essere giusta e diventare accettabile. Un altro ordine di cose ci attende.

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