cultura

Al Liceo Classico Gualterio, i libri di Elide Altomare

giovedì 3 settembre 2020
di Roberta Menichetti
Al Liceo Classico Gualterio, i libri di Elide Altomare

Elide Altomare, docente di greco e latino di intere generazioni del Liceo Classico Gualterio e persona cara e stimatissima da tanti Orvietani, ha donato una parte dei suoi libri alla biblioteca della sua scuola. Questo anno così difficile comincia, quindi, con un gesto simbolico, un tangibile segno dell’eredità grandissima che la professoressa Altomare ci ha lasciato con il suo insegnamento.

La consegna dei volumi ha coinvolto una delegazione di alunni del primo e dell’ultimo anno a rappresentare l’intero liceo di oggi e di ieri, i figli dei suoi stessi studenti che hanno avuto in Elide Altomare una guida, un esempio di saggezza e giustizia, che si sono appassionati con le sue parole, che hanno impresso nella memoria i suoi gesti.

Sono poche le persone che non abbiano sentito parlare di lei almeno una volta, moltissimi gli alunni che ancora oggi ne conservano il ricordo. Per molti di quelli che abbiamo seguito il suo esempio diventando docenti, ha continuato ad essere un punto di riferimento mentre si perdeva a poco a poco il senso vero della scuola, che è essenzialmente nelle persone e nella loro humanitas.

Non si insegna niente se non si hanno dei valori e un senso alto del proprio lavoro, questo ci ha insegnato Elide, insieme al rigore e all’indipendenza da qualsiasi oppressione. "I prepotenti esistono se c’è qualcuno che permette loro di esistere", questa è una delle sentenze sue che mi sono più care, perché la rappresenta nel suo aspetto di Athena che non teme le battaglie, promachos, per dirla con il suo amatissimo greco.

In questi giorni in cui si parla molto di scuola ci sembra doveroso ricordare che la scuola sono soprattutto i maestri come Elide che ognuno si augura di poter incontrare almeno una volta nella vita. A settembre la professoressa lascerà la sua casa nella storica dimora di Ippolito Scalza, "presidio" per i liceali del Gualterio, per trasferirsi a Terni, questa partenza ci rende un po’ malinconici, ma "Mutat caelum, non animum", dice Seneca, perché in qualunque luogo noi rimaniamo gli stessi, così sarà per Elide, che noi continueremo a sentire vicina alla sua scuola e ai suoi alunni.