Parla ai più giovani, con l'immediatezza che è propria del linguaggio filmico, ma si rivolge alle coscienze di tutti con voce autentica ed universale, come certi diritti inalienabili che non hanno colore, né bandiera politica. Più forte di avversità e contingenze – internazionali o tutte locali – vedrà (e aiuterà a vedere) finalmente luce, la seconda edizione di "Diritti a Orvieto. Human Rights International Film Festival", la tre giorni di proiezioni organizzata da Own Air, TeMa, Teatri di Nina in collaborazione con Fidu.
Già a marzo di quest'anno, "Diritti a Orvieto School" – l'appendice del festival, tutta rivolta alle scuole e realizzata nell'ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da Miur e Mibac – aveva riunito al Teatro Mancinelli intorno ai temi dei diritti umani, visti con l’occhio dei documentaristi di tutto il mondo, circa 500 studenti delle scuole medie inferiori e superiori di Orvieto e della Scuola Media di Baschi, avvalendosi anche della presenza tecnica della Federazione Italiana Diritti Umani – Comitato Italiano Helsinki.
Perseguendo l'ideale perseguibile di "un futuro sano e sostenibile", si entra dunque nell'ultima fase del progetto per "aprire la mente sul passato, gli occhi sul presente e il cuore sul futuro del mondo". "Che – ribadiscono gli organizzatori – immaginiamo di libertà, possibilità, dignità. Per tutti. Che immaginiamo partecipato e consapevole. Sin da ragazzi". Come quelli che affolleranno il Cinema Multisala Corso di Orvieto che, grazie alla grande disponibilità dei fratelli Ferretti e alla tenacia di Emanuela Leonardi, si farà ancora una volta arena di confronto e dialogo.
Dopo l'anteprima costituita dalla presentazione di "Le Ricette del Cuore. Mondi in Cucina", il volume realizzato dagli allievi del Centro di Formazione Professionale di Orvieto, che sarà acquistabile nei tre giorni del festival, è ora la volta di un focus sul diritto al cibo e tre giornate di proiezioni di lungometraggi e cortometraggi alla presenza degli autori. Il tutto, in continuità con la collaborazione avviata nei mesi scorsi in occasione della vincita da parte dell’Associazione TeMa del bando "Cinema per la Scuola. Buone Pratiche, Rassegne e Festival".
Si inizia, allora, lunedì 11 novembre alle 9.30 con la proiezione dell'originale "The Milk System" diretto da Andreas Pichler. A moderare l'incontro con gli autori, il regista Francesco Cordio. Segue la presentazione di due progetti realizzati dagli studenti del Liceo Scientifico di Orvieto. Ovvero "Gikomero", la coinvolgente storia del gemellaggio tra il Liceo "Ettore Majorana" e una scuola secondaria del Ruanda, un impegno degli studenti tra solidarietà e comunicazione, perché bisogna tenere sempre una finestra aperta. E poi "Orvieto Youth Human Rights Award".
Premio, quest'ultimo, rivolto ai giovani organizzato insieme alla Harvard Medical School, che ha coinvolto le scuole superiori di Orvieto e di Terni in una gara di fantasia, creatività e impegno intorno ai diritti umani a tutto tondo. Intervengono una studentessa, vincitrice della prima edizione, e Giuseppe De Ninno, professore di fisica al Liceo Scientifico di Orvieto. Martedì 12 novembre alle 9.30 è la volta del film "Soyalism". A moderare il dibattito che segue, ancora una volta, il regista Francesco Cordio. Alle 11.30 nella Sala Expo al Palazzo del Capitano del Popolo è atteso anche lo spettacolo teatrale "Risveglio" della Compagnia "L'Ultimo Neurone" della Comunità Lahuén. A seguire, il dibattito moderato da Fabrizio Proietti Gaffi.
"Controcorrente", infine, è il tema dell'ultima proposta filmica prevista mercoledì 13 novembre alle 9.30 al Cinema Multisala Corso con Francesco Cordio a condurre l'incontro con gli autori. Ogni giornata sarà introdotta da un cortometraggio, della durata di massimo 15 minuti, a tema. Al progetto, patrocinato dal Comune, hanno aderito come partner l’Istituto d’Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico, l’Istituto d’Istruzione Superiore Artistico Classico e Professionale e l’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi. In tempi di insofferente populismo e rabbioso sovranismo, "restare umani" non è più solo uno slogan.