Oratorio della Misericordia, un piccolo scrigno di grande bellezza

Alla presenza di un nutrito numero di esperti, appassionati ma anche curiosi, venerdì 10 maggio è stato presentato l'annunciato restauro della mostra d’altare dell’Oratorio della Misericordia, una delle preziosità di Orvieto per anni rimasta chiusa all’ammirazione. Di questo si tratta: di uno sguardo che, oltre alla narrazione storica e artistica (portata dalla Associazione "Pietre" Vive nei successivi giorni di sabato 11 e domenica 12 maggio), affascina il visitatore che rimane ammirato tra la pala e la sua ritrovata mostra, dagli affreschi di Salvi Castellucci, agli austeri stalli cinquecenteschi sino al pulpito di fine XVII secolo e alla vicina e antica Chiesa di Sant’Agnese.
Un “piccolo scrigno” di bellezza nel quale oltre all’arte e alla storia, si fondono anche catechesi e pastorale, quel bisogno umano di non essere abbandonati, di stare vicini al prossimo in una delle forme più disperate: la carcerazione e la prossimità dell’esecuzione capitale. In occasione della presentazione, sono intervenuti monsignor Benedetto Tuzia, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, e il tenente colonnello Guido Barbieri del Nucleo Patrimonio Culturale di Perugia. È seguito il saluto del presidente della confraternita di San Giovanni Decollato della Misericordia don Luca Conticelli che ha ricostruito le fasi del recupero, ringraziando tutti coloro che a vario titolo hanno lavorato e contribuito alla realizzazione dell’iniziativa sino alla presentazione.
Dal punto di vista artistico e storico sono poi intervenute la dottoressa Stefania Furelli, funzionario della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, e la dottoressa Giovanna Bandinu, coordinatrice dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Orvieto-Todi, che hanno portato rilievi artistici di elevato spessore rispetto a tutto l’Oratorio e, in particolare, nei confronti della pala rappresentante una Pietà, posta nella reintegrata mostra dell’altare maggiore da cui era stata smontata quasi quaranta anni fa. L’iniziativa si è conclusa con la presentazione dei lavori da parte della ditta Keorestauro che ha mostrato un video delle fasi di recupero, montaggio e restauro. La sorprendente presenza, ha dimostrato ancora una volta come e quanto questo luogo sia caro agli orvietani, esperti o meno che hanno risposto positivamente alle sollecitazioni storico e artistiche dei relatori, che hanno portato elementi nuovi sulla storia della Confraternita e sul suo patrimonio artistico prodotto in secoli di attività.

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