L'assassinio di Marcantonio Marescotti, un "giallo" storico nel feudo di Parrano

Il 4 settembre 1608, a Parrano, Ercole e Baldino di Marsciano assassinarono Marcantonio Marescotti, terzo Conte di Vignanello, infierendo sul suo corpo. Era la tragica conclusione di una faida familiare lunga quasi un secolo e mezzo sul possesso del feudo dell’Alto Orvietano. Le conseguenze per la famiglia di Marsciano furono pesanti: i due assassini furono condannati a morte e i loro beni requisiti. Per Marcantonio fu la fine di una vita di violenze e soprusi. Spettava ora ai suoi eredi, in particolare alla moglie Ottavia Orsini e al figlio Sforza Vicino, entrare in una fase nuova della gestione di Parrano.
È tutto ben ricostruito, a più di quattrocento anni dai quei tragici avvenimenti, nelle 186 pagine del libro "4 Settembre 1068. L'assassinio di Marcantonio Marescotti. Un 'giallo' storico nel feudo di Parrano", fresco di stampa per Libritalia.net, che esplora sia le cause che le possibili connivenze che videro vari personaggi illustri coinvolti in una vicenda dai contorni ancora oggi non del tutto chiariti. Il volume sarà presentato venerdì 5 settembre alle 17.30 a Parrano, in Piazza della Repubblica, dagli autori Francesca Giurleo e Maurizio Grattarola.
Laureata in Lettere con Indirizzo Classico, la prima ha insegnato presso l’Istituto Angeloni di Terni ed è vicepresidente della Fondazione Museo dell’Opera di Guido Calori di San Gemini. Appassionata di storia, si dedica oggi all’approfondimento dei suoi interessi cultuali. Romano, ma originario di Vignanello – per eredità Baglioni di Perugia, i Marescotti di Vignanello divennero i nuovi Conti di Parrano e il loro dominio durò circa tre secoli – il secondo, già dirigente industriale con laurea in Ingegneria Meccanica, negli ultimi anni si è dedicato allo studio d'archivio.
Al centro della loro indagine, la figura del feudatario figlio di Alfonso Marescotti e Giulia Baglioni, nato intorno al 1560 che nel 1574 sposò Ottavia Orsini, figlia di Vicino, Signore di Bomarzo, e di Giulia Farnese. Da lei ebbe cinque figli: Ginevra, Clarice, Ortensia, Sforza Vicino e Galeazzo. Insieme dovettero lasciare Vignanello a seguito dei processi che lo avevano visto coinvolto insieme al padre Alfonso – quest’ultimo condannato a morte – fino la confisca del feudo. La sua di morte sopravvenne, invece, per mano di sicari, forse armati dai Conti di Marsciano.
All’origine, una lunghissima lite che riguardava i beni al confine con l’Umbria. A dialogare con gli autori che insieme hanno già pubblicato "Ortensia Farnese. La creazione di una dinastia tra Vignanello e Parrano" (Intermedia Edizioni, 2021), dopo i saluti istituzionali del primo cittadino Valentino Filippetti, saranno l'ex sindaco Vittorio Tarparelli, il consigliere delegato della Fondazione "Marco Besso" Lucio Riccetti e la dottoressa Nadia Bagnarini, funzionaria presso l'Archivio Centrale dello Stato che si sta occupando della ricostruzione storico-archivistica di alcune famiglie aristocratiche umbro-romane.
La presentazione del libro, patrocinata dal Comune di Parrano, è aperta al pubblico. In caso di pioggia si terrà nei locali della Scuola Primaria “Sante De Sanctis”.

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