"Gli Scalzi di Orvieto: storia di una Confraternita". Presentazione del libro di Luca Giuliani e visita alla chiesa

A "La Compagnia degli Scalzi di Orvieto e la Misericordia: due casi di liberazione delle Carceri Vescovili", l'archivista Luca Giuliani aveva già dedicato un contributo presente nel numero VIII-2016 del Bollettino Storico della Diocesi di Orvieto-Todi "Colligite Fragmenta" presentato a giugno. Si trattava, in realtà, di un piccolo estratto del lavoro realizzato per la Parrocchia dei Santi Andrea e Bartolomeo di Orvieto finalmente prossimo alla presentazione.
Nel volume "Gli Scalzi di Orvieto: storia di una Confraternita" sono ricostruiti alcuni dei passaggi fondamentali dell'importante sodalizio. Si aggiunge, inoltre, un'analisi degli ultimi lavori di restauro della Chiesa degli Scalzi, effettuati dagli architetti Livio Farina e Roberta Mattioni e dall'ingegnere Stefano Stramaccioni, e inaugurati a gennaio. È servito un anno di lavoro, iniziato con il riordinamento dell'Archivio e confluito poi nella stesura di un testo che è sintesi di una ricerca – viaggio effettuato dall'autore e invito a compierlo uno analogo per il lettore – nelle pieghe della cosiddetta Compagnia della Morte e nella chiesa che gli Scalzi costruirono sulla Rupe tra il 1653 e il 1657.
"Il libro – spiega Giuliani – parla della Confraternita dalla sua fondazione, avvenuta nel 1615 per le opere di misericordia nel 1615 e poi aggregatasi nel 1625 all'Arciconfraternita della Morte di Roma, fino al 1940 circa. Nel corso dei secoli, la denominazione dei componenti si è ampliata ma sono sempre stati sempre conosciuti come gli Scalzi per la consuetudine di camminare a piedi nudi e con abito grezzo, rifinito con pelo di capra e filo nero durante le processioni. Oltre alla pratica principale delle preghiere per i defunti e degli esercizi spirituali, seguiva la pietosa attività di seppellimento dei cosiddetti cadaveri non reclamati, morti in campagna o annegati, e i pellegrinaggi verso luoghi cari alla tradizione cristiana". Il volume sarà presentato venerdì 3 novembre alle 17 nella Chiesa degli Scalzi, alla presenza dell'autore.
Attesi, gli interventi di monsignor Benedetto Tuzia, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, che ha curato l'introduzione, e di Filippo Orsini, direttore dell'Archivio Storico del Comune di Todi. Modera il giornalista Antonello Romano. La conferenza sarà seguita dalla celebrazione della messa, officiata da don Luca Conticelli, parroco della Parrocchia dei Santi Andrea e Bartolomeo di Orvieto, dove sarà disponibile il libro le cui offerte saranno devolute a favore della Parrocchia di Preci. Per l'intera giornata – la mattina dalle 10 alle 12 e il pomeriggio, dalle 15.30 alle 16.30 – è prevista, inoltre, una visita guidata alla seicentesca Chiesa dei Santi Giuseppe e Giacomo degli Scalzi, in Piazza Ippolito Scalza, nell'ambito di un itinerario preposto alla valorizzazione di edifici di culto a cura dei volontari dell'Associazione "Pietre Vive".
Da mercoledì 25 ottobre, intanto, dalle 14 alle 16 di ogni mercoledì, aprirà le porte a tutti coloro che vorranno prendere visione e leggere gli oltre 3000 volumi di diverse materie qui conservati e appartenenti all'Archivio e al Capitolo della Collegiata, la Biblioteca della Chiesa Parrocchiale dei Santi Andrea e Bartolomeo, nata dalla riorganizzazione di spazi e materiali, durata un paio d'anni. Tre, le sale. Numerosi, i testi di filosofia di don Marcello Pettinelli e quelli di '500 - '600 provenienti dall'Archivio Minore della Chiesa degli Scalzi. "La loro consultazione - spiegano dalla Parrocchia - potrà avvenire, solo ed esclusivamente, all'interno della Sala Studio della Casa Parrocchiale dietro prenotazione, telefonando al numero 329.2081122".
Per ulteriori informazioni:
Associazione "Pietre Vive", Piazza Duomo, 19 - Orvieto
Tel 0763.341264 Fax 0763.395008
asspietrevive@libero.it – www.diocesiorvietotodi.it

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