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Tavolo del Turismo. In sette azioni, le strategie e gli strumenti di sviluppo per Orvieto

martedì 14 febbraio 2017
Tavolo del Turismo. In sette azioni, le strategie e gli strumenti di sviluppo per Orvieto

Alla presenza degli operatori del comparto, si è tenuta nel pomeriggio di lunedì 13 febbraio presso la Sala Consiliare del Comune la prima giornata di lavori sul Turismo Orvietano, aperta dai saluti istituzionali del sindaco, Giuseppe Germani, dell’Assessore al Turismo, Andrea Vincenti e del Prof. Mauro Pagliacci dell’Università degli Studi di Perugia che hanno sottolineato l’importanza del settore per la Regione Umbria e per Orvieto, e il suo comprensorio in particolare, e l’importanza di una fattiva collaborazione fra gli enti pubblici territoriali e l’Università al fine di favorire la crescita dell’intero comparto.

Il Prof. Pagliacci in tal senso ha ricordato agli imprenditori presenti l’importanza del percorso formativo del Corso di Laurea in Economia del Turismo di Assisi e si è detto molto interessato a stringere rapporti di collaborazione per progetti. I lavori sono poi entrati nel merito affrontando due temi fondamentali, quali: l’importanza del rapporto pubblico privato attraverso l’istituzionalizzazione del Tavolo del Turismo di Orvieto e la presentazione dei risultati emersi dalla ricerca del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia (Corso di Laurea in Economia del Turismo di Assisi). A presentare i risultati della ricerca svolta dall’Ateneo perugino è stato il Dott. Fabio Forlani. Il lavoro fotografa in modo dettagliato (sulla base dei dati 2015) la situazione turistica di Orvieto, delle sue criticità e delle potenzialità di crescita. I dati del comparto ricettivo mostrano una performance in linea con la media dell’Umbria in termini di arrivi (arrivi/n° posti letto) e appena sotto in termini di presenze.

In particolare, i dati sul pernottamento medio (1,77 totale) evidenziano una maggiore difficoltà nel comparto alberghiero (1,48) rispetto all’extra-alberghiero (2,38). Tali risultati sono da ritenere non soddisfacenti se comparati con le potenzialità dell’area (attrattività del Duomo, del Pozzo di San Patrizio e dell’intera “Città-Rupe”) e con i risultati ottenuti dalle vicine località Toscane comparabili sia per dimensione del territorio (n° di abitanti e kmq) che per dimensione delle strutture ricettive (posti letto per struttura), sia per potenzialità turistiche. L’analisi ha confermato come Orvieto sia identificata come città di transito, infatti il rapporto fra i turisti che dormono ad Orvieto e i visitatori escursionisti è solo del 8,79%, dato che non migliora significativamente se si allarga l’analisi a tutto il territorio del comprensorio Orvietano (13,80%). Sotto performanti appaiono anche le attrazioni, con tassi di ingressi ai musei abbondantemente al disotto del 20%.

Sulla base di tali numeri i ricercatori dell’Università di Perugia ritengono che si possa migliorare mettendo in campo azioni volte a far “sostare” più a lungo gli attuali escursionisti attraverso iniziative focalizzate per specifici target di utenza. Infine, sulla base di questa fotografia, è stata proposta una mappa strategica di marketing territoriale di Orvieto. Tale mappa è stata discussa con gli operatori. Dopo una prima analisi generale l’attenzione si è poi spostata su come convertire le indicazioni generali in strategie di promo-commercializzazione e di qualificazione dell’offerta da porre in essere nel 2017. In tale ottica sono state indicate 7 azioni da attuare in via prioritaria. Tra queste le prime e più urgenti azioni poste all’attenzione dei decisori pubblici e degli operatori privati sono: la definizione di una politica di Brand Territoriale e la razionalizzazione della comunicazione digitale di tutti gli attori del comparto turistico allargato (cultura, enogastronomia e artigianato). Nell’ultima parte della giornata si è parlato del Tavolo del turismo, ovvero: criteri di accesso al tavolo, strumenti e modalità di lavoro del tavolo ed il confronto con gli operatori sulle indicazioni strategiche emerse dalla relazione dell’Università degli Studi di Perugia.

In apertura dei lavori, ringraziando l’Università di Perugia e in particolare il Prof. Pagliacci, il Sindaco Giuseppe Germani ha detto che “tale sinergia ha permesso di affrontare il tema dando una prospettiva di lavoro importante. Un grazie agli operatori del settore presenti che hanno fornito e forniranno informazioni utili ad implementare questa ricerca. Il documento a cui sono pervenuti i ricercatori sarà l’inizio di un diverso approccio ai problemi”. “Con l’uscita dal predissesto, il Comune di Orvieto ha cominciato ad uscire anche da una fase infausta - ha aggiunto – che in prima istanza ci vede impegnati ad invertire la tendenza verificatasi all’indomani del terremoto, che ha affievolito se non interrotto un trend positivo per il turismo umbro. Per quello che possiamo, vogliamo stare vicini agli operatori ed aiutarli. La Regione Umbria sta affrontando positivamente la questione e anche noi siamo pronti per mettere in campo tutto quanto è possibile per invertire questa tendenza. Come città ci auguriamo che, intorno a questo tema che è poi il tema dello sviluppo vero di tutto il nostro territorio, ci sia condivisione per compiere scelte importanti”.

“Il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia è molto impegnato per il comparto del turismo – ha sostenuto il Prof. Mauro Pagliacci, Responsabile del Corso di Laurea in Economia del Turismo di Assisi e delegato per il turismo - l’impegno didattico va di pari passo con la ricerca e con l’opportunità di risolvere problemi concreti. Quando abbiamo sottoscritto la convenzione con il Comune di Orvieto lo abbiamo fatto con l’idea di collaborare per risolvere problemi in maniera pragmatica e concreta. Siamo qui per capire quali sono i problemi degli operatori dell’area orvietana. Quella che abbiamo fatto è una prima analisi della situazione che merita attenzione per trovare le soluzioni più ragionevoli possibili, in accordo con l’Amministrazione e gli operatori. Da questa sinergia speriamo arrivino soluzioni valide per tutti. E’ però importante cambiare mentalità”.

L’Assessore al Turismo, Andrea Vincenti “prendendo spunto da questo incontro vorrei istituzionalizzare gli appuntamenti periodici con i ricercatori dell’Università di Perugia, gli operatori turistici e lo staff del nostro Ente. Complice il fatto che non avevamo una base scientifica e imparziale da cui partire, come Comune dobbiamo ora assumerci l’impegno di rendere più regolari e cadenzati gli incontri. Confidiamo nel fatto di ritrovare una sinergia comune ed un confronto dialettico fatto di una interlocuzione certa e rappresentativa. Abbiamo urgenza di aggiornare il nostro data base degli operatori che, nel corso del tempo, si sono avvicendati, anche a livello generazionale. Orvieto è capofila di ‘Aree Interne’ per 20 Comuni, cosa che è dirompente sotto molti profili ma, in particolare, sul piano della gestione del turismo che d’ora in poi dovrà considerare un’area più estesa.

Una notevole opportunità è anche la costituzione del Distretto Turistico Interregionale dell’Etruria Meridionale, nonché la recente sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra le Città di Perugia e Orvieto per l’iscrizione delle Città Etrusche al Patrimonio UNESCO che apre le porte all’ottenimento di tale riconoscimento. Non è quindi un quadro fermo quello in cui ci muoviamo, ma un quadro in evoluzione su cui occorre dispiegare azioni concrete. Come Comune ci siamo attivati per il completamento del terminal bus di Piazza della Pace punto di attracco di migliaia di turisti ogni anno (bagni nuovi, punto di accoglienza e ristoro, gestione del sistema prenotazioni on line); anche gli ascensori funzioneranno H24 nei periodi di alta stagione e tutti i giorni dell’anno fino alle 02; siamo anche ad un punto di svolta per la gestione del portale ‘InOrvieto’ in cui il Comune è in convenzione con la Fondazione CRO, il nuovo format è pronto e sarà presto on line. Pronta anche la nuova segnaletica turistica. Ringrazio lo staff dell’ufficio turismo che con competenza e passione ha consentito di chiudere un lavoro tanto importante quanto impegnativo. Dopo di oggi ci aggiorneremo in una serie di successivi incontri per giungere rapidamente alla sintesi di una strategia condivisa come motore dello sviluppo territoriale”.

“Orvieto è una delle realtà più importanti fra quelle con cui collaboriamo ed è stata subito particolarmente collaborativa” ha dichiarato il Dr. Simone Splendiani dell’Università di Perugia che ha aggiunto: “Il terremoto si è aggiunto ad una già complessa situazione del turismo in Italia. Questa situazione particolare però deve farci fermare a riflettere su dove va il turismo oggi e a prefigurare con lungimiranza i nuovi scenari. La creatività e l’intraprendenza degli imprenditori deve essere messa a sistema. Il ruolo dell’Università quale soggetto esterno può essere elemento di garanzia. Stare nel mercato turistico oggi ha bisogno di attente analisi e soprattutto della collaborazione di tutti. Da questo primo step di ricerca e di incontro si potranno cogliere le prime criticità”.

E’ poi seguita la presentazione vera e propria dei dati emersi dalla prima fase della ricerca da parte del Dr. Fabio Forlani che ha ringraziato chi ha fornito le informazioni ed ha risposto ai questionari inviati, precisando che le informazioni tratte dalle interviste sono state utili per capire quale è il contesto di riferimento e la metodologia seguita per studiare il turismo, sulla base di una piattaforma di ricerca nazionale e internazionale.  “L’Amministrazione Comunale e gli operatori – ha sottolineato - si dovranno confrontare su 7 temi da esplorare nel Tavolo del Turismo:

1) identità di brand della Città (la comunicazione sempre più frazionata è un problema. Va valorizzato ciò che la città ha: ‘Orvieto Città Narrante’ è contemporaneo ma va ripensato per il web. Il brand Umbria va conservato, Cittaslow è un concetto importante che sta bene ad Orvieto ma va esaltato);

2) razionalizzare la politica di comunicazione da coordinare con il ruolo del portale di informazione turistica e una politica di comunicazione degli operatori attraverso un network di comunicazione territoriale connesso e coerente in un’ottica relazionale;

3) qualificare il servizio di informazione turistica come punto di contatto esperienziale con il turista-cliente;

4) qualificare il prodotto Orvieto: azioni pubbliche per aumentare servizi, e pensare politiche di accesso alla città sull’uso e la tariffazione dei parcheggi in centro per favorire in modo particolare la lunga sosta; ed azioni private per attività e offerte pensate per nicchie specifiche;

5) differenziare l’offerta turistica attraverso eventi diversificati e focalizzati (in particolare eventi destagionalizzanti) con una corretta valutazione delle ricadute territoriali (promozionali, economiche, ambientali,sociali);

6) arricchire il prodotto attraverso una migliore integrazione (‘Etruschi’, Civita, Bolsena) di cui il Distretto Turistico Etruria Meridionale è un importante strumento di implementazione; sostenere le basse stagioni attraverso la messa in funzione del Centro Congressi pr eventi di piccola-media dimensione;

7) campagna di promozione istituzionale a sostegno del Brand Orvieto, campagne di promo-commercializzazione costruite per specifiche nicchie di mercato o specifiche tribù turistiche”.

Nel corso del dibattito, da parte dei vari operatori intervenuti è emerso un giudizio positivo per la metodologia e l’approccio seguiti nella ricerca le cui risultanze hanno mostrato, come era inevitabile, punti di forza e di debolezza su cui lavorare. Tanti i suggerimenti e le sottolineature per ulteriori approfondimenti. Di seguito, alcuni esempi: “costruire il brand Orvieto creando delle distintività, delle unicità”; “capire come si è modificato il sistema alberghiero turistico orvietano”; “agevolare il costo dei parcheggi per gli escursionisti”; “rendere competitivo rispetto ad altre realtà il Palazzo Congressi, tra i più belli d’Europa, ma fuori mercato, attraverso una proposta di nicchia e di grande valore in un contesto di città che è incomparabile”.

Ed ancora: “Orvieto ha tante cose da valorizzare che altre città non hanno e che porterebbero molti più turisti. Il problema è quello di far funzionare i sistemi. Manca l’organizzazione pubblico-privata”;“in Umbria, e in qualche motore di ricerca, va rimosso il concetto diffuso che Orvieto è la città da visitare in un giorno, quando invece è ‘porta dell’Umbria’”; “troppo spesso la soluzione individuale è il male della nostra città, ma da soli non si va da nessuna parte. Alcuni decenni fa si parlava di ‘Turismi’, oggi ne conosciamo le caratteristiche? Quale è oggi il turismo religioso? Il nostro prodotto è adeguato? Di sicuro è necessario diventare un po’ più professionali. La comunicazione a volte è carente anche all’interno delle strutture pubbliche che, tutte indistintamente, devono cominciare a dialogare e collaborare insieme, altrimenti non si va da nessuna parte”.

Infine: “Qual’è la vocazione di Orvieto/Orvietano, è turistica, agricola, vitivinicola, industriale o commerciale?”; “Dalla ricerca si percepisce la mancanza della sinergia tra gli operatori così come la partecipazione che non è mai al massimo, quindi da stimolare per iniziare un percorso comune per lo sviluppo”.

A conclusione dell’incontro il Prof. Pagliacci ha parlato di “riunione interessante. Se tavolo deve essere occorre esprimersi tutti e quindi va auspicato il coinvolgimento più possibile degli operatori, più partecipazione e un reciproco ascolto”, mentre il Dr. Splendiani ha esortato a “dimenticare il passato per andare avanti. Non c’è un misuratore della partecipazione, intanto però si deve partire con chi ci sta. E’ necessario darsi un piano di azioni, anche minime, con degli obiettivi. L’atteggiamento culturale più adeguato è quello di studiare insieme le strategie, senza delegare agli esperti”. Il Dr. Forlani, infine, ha precisato che “è pronto anche il questionario per le strutture ristorative e le altre categorie, comprese le guide turistiche. Facciamo un passo alla volta. Abbiamo scelto di cominciare da chi fa ricettività turistica. In questa fase è stato preso ad esame solo Orvieto ma il questionario verrà inviato a tutto il comprensorio per capire come collocare Orvieto nel ragionamento più complesso di Area vasta. Non siamo ancora scesi nello studio del profilo del turista per capire su quale tema lavorare. Ancora non ci sono abbastanza risposte. Il Tavolo del Turismo diverrà efficace nel momento in cui ci daremo delle regole”.

“Il lavoro dell’Università è in itinere – ha detto il Sindaco, Giuseppe Germani - non mi aspettavo nulla di diverso dai questionari, ma i dati sono indispensabili per non sbagliare. Il Tavolo del Turismo di Orvieto non è un tavolo contro ma è dalla parte degli operatori. Per questo dobbiamo andare avanti. Stiamo creando un’Area Interna che ha degli obiettivi comuni, presto verrà definita la ‘funzione associata sul turismo’ che comprende i 20 comuni e che è collegata alla legge regionale di prossima emanazione che cambierà determinate prospettive. Come Comune, quest’anno metteremo anche una buona fetta delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno sul turismo, ma tutti dobbiamo essere consapevoli di dover remare insieme dalla stessa parte. Il tavolo serve anche per questo”.

“Non so se tutti in Umbria continuino a considerare Orvieto come una città da visitare in un giorno – ha concluso l’Assessore, Andrea Vincenti – ma sarebbe un grave errore pensarlo, sia per noi che per l’Umbria. Per tanti motivi: Orvieto è sulle principali vie di comunicazione nazionali; avere un aeroporto regionale non collegato con Orvieto non aiuta neanche l’Umbria, cosa che abbiamo più volte già fatto presente nelle sedi opportune e che non deve restare solo sulla carta del Piano Regionale Trasporti; Orvieto deve poi tornare a farsi sentire come non ha fatto da qualche lustro a questa parte, avanzando proposte precise, di reciproco interesse rispetto a territori più ampi.

Per il Palazzo del Gusto è di prossima stipula la nuova convenzione stilata con la Provincia, che consentirà a Comune più ampi margini di gestione; mentre per il Palazzo dei Congressi, prima di trarre le conclusioni e prendere in esame altre ipotesi di rilancio attraverso la collaborazione pubblico-privata, attendiamo le risultanze della gara in itinere promossa dal Comune. La modalità di lavoro inaugurata oggi vogliamo istituzionalizzarla, affiancati da un soggetto terzo, autorevole e imparziale come l’Università che ci consentirà, rispetto al passato, di arrivare a risultati più accurati e precisi quanto all’analisi, e più concreti quanto alla sostanza. Da quest’anno la tassa di soggiorno sarà totalmente destinata al turismo, come dev’essere. Sulla partecipazione alle risposte ai questionari non ci stupiamo - né in positivo né in negativo - occorre lavorare perché tutti gli operatori si sentano parte in causa e facciano rete. L’obiettivo è alzare i numeri della partecipazione come elemento di rappresentatività dei vari soggetti. Occorrono interlocutori stabili per ritrovare la veridicità dell’interlocuzione stessa. Seguiranno altri incontri specifici rispetto ai temi da trattare emersi dalla giornata di oggi”.

Fonte: Comune di Orvieto


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