Senza sole, ma non senza entusiasmo Orvieto manda in archivio il Corpus Domini 2025

Un lungo weekend di festa scandito da tanti appuntamenti, di diversa natura, culminati domenica 22 giugno, solennità del Corpus Domini con la sfilata del Corteo Storico, che ha celebrato i suoi 75 anni, e della Processione Religiosa.
A complicare l’uscita di quest’ultimo dall’ex Caserma Piave, ritardando i tempi di vestizione dei 400 figuranti e riducendo il percorso - sono venuti meno l’uscita scenografica dal Palazzo del Capitano del Popolo e il transito in Via della Commenda, Via Filippeschi, Via di piazza del Popolo, Via Vivaria, Via della Pace, Piazza XXIX Marzo, Via Arnolfo di Cambio, Piazza Angelo da Orvieto e Via Montemarte - è stata qualche ingrata incertezza meteo che ha fatto mancare il sole in quella che, da sempre, per Orvieto è la giornata più bella.
Per evitare ai costumi di bagnarsi con la pioggia il Comitato di Gestione dell’Associazione “Lea Pacini” presieduto da Silverio Tafuro ha ritenuto opportuno attendere circa un’ora e mezzo rispetto alla tabella di marcia, coordinandosi con il termine della solenne messa in Duomo. Celebrazione che, quest’anno, ha portato sulla Rupe accanto a monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, il cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione.
"Settantacinque anni - aveva detto il vescovo nel convegno alla vigilia della sfilata - asono un patrimonio ingente di memoria orientata al futuro. Senza memoria, il cammino si smarrisce. E, invece, abbiamo bisogno di camminare insieme. Memoria non è conservare, ma trasmettere. Sono figlio di una sarta e ho imparato presto a vedere la meraviglia dell’artigianalità, di cui il Corteo Storico di Orvieto è espressione. Farne parte contribuisce a tenere viva la solennità del Corpus Domini, una festa immensa. Bello immaginare il dialogo tra l’allora vescovo, monsignor Francesco Pieri, e la signora Lea Pacini, a cui negli anni ’50 chiese di creare qualcosa che potesse rendere maggiormente attrattiva e fervorosa la processione. Due poteri al servizio della città e una polifonia di voci nei colori".
"Il Corteo – ha convenuto il sindaco, Roberta Tardani – serve a rafforzare la consapevolezza della comunità di essere la città del Corpus Domini. Dobbiamo saper interiorizzare il valore universale e spirituale di questa festa. Come amministrazione comunale siamo pronti ad attivare un tavolo con tutti i soggetti interessati per far vivere questo spirito tutto l’anno. Il trasferimento dei 400 costumi del Corteo Storico e dei 130 del Corteo delle Dame 'Nicoletta De Angelis', giunto alla sua 31esima edizione, a Palazzo dei Sette va in questa direzione: in una prima fase custodire meglio tanta bellezza artigiana, in un secondo momento mostrarla nella consapevolezza che quei costumi accompagnano la processione religiosa”.
Nel corso del convegno la dottoressa Giovanna Bandinu si è soffermata sul culto e l’istituzione della festa che la città si accinge a vivere in pienezza. Non sono mancati un video emozionale realizzato con il drone, la presentazione del terzo libro della Collana Paciniana dedicato ai manifesti curato da Aldo Lo Presti e Franco Pietrantozzi, i ricordi di Franco Barbabella che quest’anno non sfilerà più come Podestà lasciando il posto a Filippo Graziosi, e l’illustrazione del manifesto di quest’anno realizzato e autografato dall’artista Maurizio Rosella.
A concludere i festeggiamenti nel segno dell'arte e della solidarietà un momento intimo come la reposizione del Corporale nel tabernacolo dell’Orcagna e il concerto della Banda dell’Arma dei Carabinieri con il patrocinio dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - Luogotenenza per l’Italia centrale. Una tradizione consolidata, attesa ma soprattutto ricca di significato.
"La gratitudine è capacità di scorgere l'immensità nel frammento, come la presenza reale di Cristo nelle specie del pane e del vino"

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