Lavori al Teatro dei Rustici per riportarlo a nuova vita entro la fine del 2026

Ricavato in un edificio del ‘200, era il granaio dell’antico palazzo pubblico del paese. Al piano terra, anche un frantoio d'olio privo della sua funzione principale. Nel 1732 – come ricorda l’epigrafe collocata nel Ridotto, opera di Pietro Bilancini, precursore del Crepuscolarismo, che qui nacque nel 1864 – la trasformazione in teatro, a testimonianza de "l'amore cittadino alla civile educazione per gli allenamenti sereni dell'arte", per iniziativa di alcuni giovani che chiesero ed ottennero dal Comune l'autorizzazione per poter rappresentare alcune commedie nel periodo di Carnevale.
Nonostante i contrasti delle pubbliche autorità, e in particolar modo del Governo Pontificio che temeva che le rappresentazioni fossero ispirate alle idee rivoluzionarie del Risorgimento, l'attività teatrale andò avanti anche nei secoli successivi fino a diventare sede dell’Accademia Filodrammatica dei Rustici, particolarmente attiva dopo l’Unità d’Italia. Da Casa del Podestà, con il passare del tempo il palazzo signorile è stato più volte ampliato e restaurato – in particolare nel 1894 ma anche nel 1984-1986 – fino ad assumere la caratteristica pianta a ferro di cavallo e due ordini di palchi.
Con i suoi 96 posti il Teatro dei Rustici di Monteleone d’Orvieto è uno dei teatri all’italiana più piccoli del mondo. Formalmente chiuso dal 2016, a seguito dei controlli post-sisma eseguiti in tutta la regione, riaprirà i battenti entro la fine del 2026. Questo, almeno, l’obiettivo (e il nuovo margine temporale) fissato dall’Amministrazione Comunale che, ottenuti i nulla osta da parte di Regione e Soprintendenza nel 2021 e superati decennali controversie burocratiche e non pochi vincoli storico-paesaggistici, non solo ha dato il via ai lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione e risanamento conservativo, ma con una mattinata di festa ha pubblicamente ringraziato Trond Mohn.
Già a settembre 2020 il filantropo norvegese che, lasciati i fiordi, ha scelto di vivere nel borgo dell’Alto Orvietano, tra i più belli d’Italia, aveva dato la sua disponibilità a finanziare i lavori e sostenere così, in prima persona, la rinascita di un luogo così importante per la comunità locale. "Monteleone d'Orvieto è grata a Mr. Trond Mohn per aver adottato il Teatro dei Rustici, restituendo nuova vita al cuore culturale del nostro borgo" si legge nella scritta, tradotta anche in inglese, che campeggia sul telone di copertura del cantiere per ringraziarlo pubblicamente.
Un altro striscione con su scritto "Presto a teatro. Grazie", insieme alle maschere della commedia e della tragedia, è stato sventolato nella mattinata di giovedì 15 maggio insieme a tante bandierine italiane e norvegesi, dagli alunni della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria di Primo Grado di Monteleone d’Orvieto, appartenenti all’Istituto Omnicomprensivo "Raffaele Laporta", che hanno partecipato alla cerimonia di ringraziamento al mecenate che, con grande solidarietà ed altruismo, ha finanziato la ristrutturazione e "creduto nel valore della bellezza e della cultura".
"Un momento semplice – afferma il sindaco, Paolo Garofani – ma ricco di emozione per celebrare qualcosa che va oltre la generosità, perché restituisce vita, identità e futuro al nostro palcoscenico più prezioso che potrà tornare finalmente alla sua piena funzionalità. Insieme abbiamo celebrato un gesto di grande valore. Guardiamo con fiducia a un futuro in cui il teatro comunale tornerà ad essere spazio di crescita, incontro e aggregazione per tutta la comunità. Un vero e proprio centro culturale e attrattore turistico e di socialità" utilizzato non più solo rimessa di cereali.

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