cultura

"Coltivare l'Arte" sull'Isola Bisentina, tra visite ed opere contemporanee

lunedì 11 luglio 2022

"La gemma più preziosa della Tuscia è un’oasi rigogliosa, tempio di natura e arte. Un luogo di contemplazione la cui storia si perde nei secoli". Un gioiello esteso su 17 ettari di alberi secolari e flora autoctona con integrazione di specie d'importazione, che si erge dalle limpide acque del lago di origine vulcanica più grande d'Europa e che, dopo decenni – l'ultima apertura, in via straordinaria, in occasione delle Giornate FAI di Primavera 2018 – torna fruibile al pubblico in un percorso fra antiche costruzioni architettoniche ed opere contemporanee site specific che si integrano con il territorio, rispecchiandone l’aspetto più importante: la sua sacralità.

D'intesa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l'Etruria Meridionale e il Comune di Capodimonte, da sabato 2 luglio a sabato 8 ottobre si potranno visitare tre delle sette cappelle – e in prospettiva, una alla volta, anche le altre – edificate sui sentieri perimetrali dell'Isola Bisentina fra il XV e il XVI secolo in un percorso devozionale che fu meta di pellegrinaggio religioso prossimo alla Via Francigena. Si tratta della Cappella di Santa Caterina, a pianta ottagonale, attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane e posta su uno sperone di roccia alto 22 metri, che ospita l'opera "Sintonie" di José Angelino.

La Cappella di Santa Concordia, dove ha trovato posto "Welcome Wanderer" di Matteo Nasini, che grazie ad un particolare software traduce in musica il passaggio degli astri sopra le teste, donando all’isola una sua voce, celestiale. E ancora la Cappella del Crocefisso o del Monte Calvario, che conserva preziosi affreschi attribuiti alla mano di Benozzo Gozzoli. La terza opera, "Il Vello d'Oro" di Federico Gori, è ubicata intorno ad un leccio secolare a sua protezione. Arte contemporanea in un'oasi di tranquillità e spiritualità tutta da esplorare, seguendo il progetto ideato da Sofia Elena Rovati e sostenuto da Tearose per valorizzare "l'antica Agharti degli Etruschi", un vero e proprio giardino delle delizie.

Attraverso l'iniziativa "Coltivare l'Arte" prende vita, inoltre, un progetto in cui gli artisti sono chiamati a confrontarsi con temi legati alla natura e alla sua tutela. Da ottobre 2017 da parte della Fondazione Rovati, attuale proprietaria dell'Isola Bisentina appartenuta dal 1800 alla Famiglia del Drago – la Principessa Maria Angelica e il fratello, il Principe Giovanni – è stata avviata l’opera di restauro che ha già riportato ai fasti originari parte dei monumenti in situ. In continuità con lo spirito di Luigi Rovati, medico, ricercatore e imprenditore farmaceutico, che ha sempre accompagnato l'impegno per la crescita dell'Azienda Rottapharm da lui fondata con la passione per l’arte classica.

Da lunedì 11 luglio, intanto, per tutti i residenti nel territorio comunale di Capodimonte, sarà possibile prenotare una visita, nelle giornate di lunedì, al prezzo ridotto di 22 euro, anziché 42. "Questa decisione – spiega il sindaco di Capodimonte, Mario Fanelli è il fondamento del legame che la Famiglia Rovati sta allacciando con il nostro paese. Per molte generazioni di capodimontani, l'Isola Bisentina, raggiungibile in motonave con due società indipendenti che si occupano del servizio di trasporto via lago, è stata simbolo affascinante di storia, mistero, avventura e bellezza. E siamo sicuri che, grazie a questa possibilità, tornerà nuovamente ad esserlo".

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
www.isolabisentina.org