cultura

Nuova proprietà per l'Isola Bisentina. "Ed ora torni a splendere"

martedì 3 ottobre 2017
di Davide Pompei
Nuova proprietà per l'Isola Bisentina. "Ed ora torni a splendere"

Diciassette ettari di natura incontaminata, o quasi, nel cuore del lago di origine vulcanica più grande d'Europa. Sette piccoli edifici tra cappelle e chiese rurali costruite tra il XV e il XVI secolo che spuntano dal verde di eleganti giardini all'italiana. Un luogo carico di storia, che tradisce l'antica presenza di Etruschi e Romani. Ad amplificarne fascino e mistero, la preclusione alle visite, insita nella condizione di proprietà privata. Appena passata, quest'ultima, dopo oltre duecento anni dalla famiglia Del Drago alla Fondazione intitolata a Luigi Rovati, medico, ricercatore e imprenditore farmaceutico, che ha sempre accompagnato il costante impegno per la crescita dell'Azienda Rottapharm da lui fondata con la passione per l’arte classica.

Una solida reputazione in campo culturale, dunque, e un abitudine al dialogo e alla collaborazione fattiva con le istituzioni che lascia ben sperare. Ne è recente testimonianza il Museo di Arte Etrusca che la Fondazione Rovati sta realizzando a Milano e nel quale si potrà ammirare una straordinaria collezione di oltre 700 reperti, tra vasi e impasti etruschi, della Collezione Cottier-Angeli, considerata dagli esperti la più completa raccolta di vasi del periodo arcaico. La collezione è stata acquisita nel 2016 in Svizzera ed è rientrata in Italia grazie a un accordo con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e alla collaborazione con le Soprintendenze e i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

L'avvenuto perfezionamento dell'atto di compravendita che sarebbe partito da una base d'asta di 5 milioni di euro accende ora nuove speranze in quanti, da anni, sognano di poter avvicinarsi – non solo a bordo di un traghetto – a tanta bellezza. Già a maggio il Club per l'UNESCO Viterbo Tuscia e l'Associazione Lago Ambiente avevano richiamato l'attenzione sulle condizioni di degrado causate dalla prolungata assenza di manutenzione all'isola sottoposta a vincoli ministeriali. Da parte dei Comuni del Lago erano seguite iniziative volte a sondare un eventuale interesse pubblico all’acquisto da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Regione Lazio. Senza esito.

"In assenza dell’impegno convinto e fattivo richiesto alle istituzioni pubbliche – afferma oggi Luciano Dottarelli, presidente del Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia (nella foto) – la conferma dell’acquisto dell’Isola Bisentina da parte della Fondazione Rovati è dunque una buona notizia. L’isola negli ultimi quindici anni è infatti andata incontro ad un progressivo degrado, sul quale abbiamo più volte richiamato l’attenzione e che ha avuto come conseguenza l’impossibilità di qualsiasi forma di fruizione pubblica, a differenza di quanto accadeva ai tempi del possesso da parte del Principe Giovanni Del Drago.

L'auspicio è dunque che la nuova proprietà voglia investire passione, energie e risorse economiche per salvaguardare e recuperare un bene culturale ed ambientale di straordinario valore, acquisendo piena consapevolezza del suo rilievo per l’identità storico-culturale delle comunità che abitano il territorio del lago di Bolsena. Il Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia è attualmente impegnato, insieme ad altre associazioni e istituzioni locali, nel percorso di costruzione del Contratto di Bacino del Lago di Bolsena, no strumento di programmazione territoriale.

Con questo la Regione Lazio intende promuovere forme di programmazione negoziata ai fini della riqualificazione ambientale dei bacini idrografici secondo i principi comunitari di partecipazione democratica alle decisioni, attraverso attività di sensibilizzazione e promozione, coinvolgendo Enti pubblici e privati, associazioni di categoria e tutti gli altri soggetti presenti sul territorio. L’invito a raccogliere la sfida, dimostrando sensibilità e lungimiranza, è rivolto - oltre che agli enti locali e alle rappresentanze territoriali - alle varie espressioni della cittadinanza attiva tra le quali speriamo, da oggi, di annoverare anche la Fondazione Luigi Rovati".

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