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cultura

"Ogni parola è una storia" - 12

sabato 2 luglio 2022

SORPRESA, BUON COMPLEANNO!
di Letizia Leoni, classe 2D
Racconto vincitore per le Classi Seconde Scuola Media “L.Signorelli”- Orvieto.
Parola-scintilla: Sorpresa
 
Era una fredda notte invernale del 2018, Elisa non riusciva a dormire perché il rumore della macchina dell’elettrocardiogramma le risuonava nelle orecchie. Guardava continuamente fuori dalla finestra, vedeva le persone che erano libere di camminare senza alcun problema e soprattutto senza dover andare all’ospedale tre volte a settimana. Elisa è una bambina di 11 anni, con una malattia molto grave che non le permetteva di fare nulla, oltre che stare in ospedale o a casa in un letto, gli unici posti in cui passava tutte le sue giornate. Il suo sogno era quello di trovare una cura alla sua malattia perché l’aveva colpita fin da piccola e non le aveva permesso di andare a scuola, di avere degli amici, di andare in vacanza o anche di fare una semplice torta di mele insieme alla nonna!

Ogni giorno pensava a quello che sarebbe potuta diventare se non avesse avuto la malattia: fin da piccola il suo sogno era quello di diventare un chirurgo, uno di quelli che salva le vite anche se c’è solo una minima speranza. I giorni passavano, si stava avvicinando il suo compleanno e ogni anno i suoi genitori le promettevano di fare qualcosa di speciale, ma annualmente le facevano gli auguri e le regalavano una stupida bambola!  Ma quest’anno si sentiva che forse qualcosa di diverso sarebbe successo… chissà, lei ci sperava tanto! Qualche giorno prima della sua festa, sua madre posizionò un pacchetto regalo con scritto sorpresa proprio sopra una mensola davanti al suo letto d’ospedale.

La cosa la incuriosiva così tanto che cercava di chiedere alle infermiere se potessero darglielo, ma nulla da fare, tutte le dicevano che avrebbe dovuto aspettare il giorno del suo compleanno per vedere cosa vi era al suo interno. Pensò a lungo cosa potesse contenere quel pacchetto, forse un nuovo gioco, forse quella maglia che voleva da tanto tempo o forse un kit da chirurgo. Più ci pensava e più non sapeva cosa aspettarsi.
Finalmente arrivò la mattina del 12 febbraio, Elisa si svegliò così in fretta che si dimenticò anche di fare colazione. Non c’era nessuno che la stava aspettando, solo l’infermiera che le stava cambiando la flebo così le chiese se le poteva dare il così tanto atteso regalo che si trovava lì già da due giorni, ma lei le rispose che avrebbe dovuto aspettare i suoi genitori.

Dopo qualche ora vide arrivare dal corridoio dei palloncini viola e azzurri, i suoi colori preferiti, dirigersi verso la sua camera insieme ai suoi genitori che cantavano la canzoncina di buon compleanno. Era così felice Elisa! Non le avevano mai fatto una sorpresa con i palloncini e con le infermiere che cantavano e soprattutto un regalo che aspettava di aprire da giorni! Arrivò il momento così tanto atteso, finalmente le diedero il pacco! Era tutto viola con la scritta sorpresa in bianco, decorato con alcuni fiorellini e cuoricini, il regalo era avvolto da una carta velina lilla e da numerosi brillantini… tolta la carta finalmente scoprì cosa c’era… una BAMBOLA! Aperta la scatola la bambolina, con il vestito rosa e le scarpette bianche di pizzo, le gridò: “Sorpresa! Tantissimi auguri principessa per i tuoi 12 anni!”

Elisa pensò dentro di sé: “No, un’altra bambola!” Mentre stava guardando per bene la bambola notò che, nascosta sotto il vestito, vi era una busta bianca sempre con la scritta sorpresa, non riusciva proprio a capire. Senza pensarci due volte la aprì. Al suo interno trovò un biglietto con varie scritte, uno come quelli per andare in vacanza e così fu. Era un biglietto per andare in montagna. All’inizio Elisa pensò che chi l’aveva messo lì si fosse sbagliato dato che non si poteva muovere e proprio per questo non era mai andata in vacanza, così chiamò i genitori per capire se davvero poteva finalmente andare sulla neve.

Arrivarono subito e le spiegarono che avevano trovato una struttura in Francia apposta per chi aveva questa situazione dove le avrebbero fatto fare delle attività nuove ogni giorno e una delle cose più belle e divertenti era quella di andare sulla neve con delle protezioni speciali.
Elisa non ci stava credendo, si mise a piangere dalla gioia, era così felice! La mattina seguente finalmente partì per la Francia, prese tutte le sue cose sia quelle in ospedale sia quelle a casa; le infermiere le diedero un cartellino come quello dei dottori con scritto il suo nome, la sua foto e il nome dell’ospedale. Partì con il treno, fu un momento speciale perché quella fu la prima volta che viaggiò su un mezzo di trasporto che non fosse la macchina.

Arrivò a destinazione la sera e la accolsero molte ragazze che la fecero sentire come se fosse a casa sua.  Elisa fece subito amicizia con due ragazze che avevano la sua stessa malattia si chiamavano Anna e Agnese, erano molto simpatiche e soprattutto capivano come ci si sentiva ad avere questa patologia e fare sempre le stesse identiche cose tutto il giorno. La sua vita finalmente aveva preso una via che la rendeva finalmente se stessa e soddisfatta. Che bella sorpresa!

"Ogni parola è una storia" - 11