CENTENARIO DEL MILITE IGNOTO
cultura

Lungo i binari della Storia, il Treno della Memoria transita nell'Orvietano

martedì 2 novembre 2021
di Davide Pompei

Stesso itinerario di cento anni fa, rinnovato significato di identità nazionale. È transitato anche per l'Orvietano, il Treno della Memoria partito alle 13.18 di venerdì 29 ottobre dal Binario 1 della Stazione Ferroviaria di Cervignano-Aquileia alla volta della Capitale dove martedì 2 novembre alle 11, al Binario 1 della Stazione di Roma Termini, alla presenza delle più alte autorità dello Stato, si concluderà il viaggio del convoglio speciale che ripercorre quello con cui nel 1921 venne trasportata a Roma la salma del Milite Ignoto.

Oltre un milione, in quell'occasione, le persone che accorsero a salutare il feretro lungo le 120 tappe toccate, tra stazioni principali e località attraversate, prima della tumulazione nel Sacello dell'Altare della Patria, al Vittoriano. Tra queste anche quelle di Camucia-Cortona, Terontola, Castiglione del Lago, Chiusi-Chianciano Terme, Fabro-Ficulle, Allerona-Castel Viscardo, Orvieto, Baschi e poi Castiglione in Teverina, Alviano, Attigliano-Bomarzo, Bassano in Teverina, Orte, Gallese, Civita Castellana-Magliano.

Le stesse che, un secolo dopo, hanno nuovamente atteso il transito, sebbene avvenuto in altro orario, notturno anziché pomeridiano per rivivere, così come suggerito dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione della presentazione delle celebrazioni del centenario, "senza alcuna retorica quel momento importante della nostra storia in cui il Paese si ritrovò unito", nell'idea che "abbiamo bisogno di riconnettere i fili, dopo l'esperienza drammatica della pandemia".

Tra le tante iniziative, anche quella della Pro Loco di Aquileia che, con il supporto del Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia dell'Unione Nazionale tra le Pro Loco d'Italia e la stessa Unpli, ha creato una rete per condividere sulle pagine Facebook la pubblicazione di foto, video ed episodi storici nei singoli luoghi al momento del passaggio del treno celebrativo, accompagnandolo così anche in modo simbolico. Segno dei tempi, l'hashtag #19212021unconvogliovirtuale.

Elenco alla mano, sono 112 le stazioni nelle attuali regioni del Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Lazio in cui il treno non solo passò, ma si fermò anche per cinque minuti. La bara che avrebbe ricevuto sepoltura, come noto, venne scelta tra undici da Maria Bergamas, madre di un fante disperso nel 1917. Il feretro, collocato sull'affusto di un cannone e accompagnato da reduci della Grande Guerra, fu deposto in un carro-vagone progettato dall'architetto Guido Cirilli.

Anche nel centenario della traslazione non è mancato l'omaggio della comunità locali. D'intesa con la Fondazione FS Italiane, come annunciato, nella serata di lunedì 1° novembre il treno ha rallentato in prossimità dell'edificio viaggiatori della Stazione Ferroviaria di Fabro-Ficulle per poi raggiungere Orvieto poco prima di mezzanotte. Numerose, lungo i binari della Storia, le rappresentanze di istituzioni, enti, Forze dell'Ordine, associazioni di combattenti e reduci, bande, scolaresche ma anche semplici cittadini.

Nel tragitto picchetti d’onore, applausi, le note de "La Canzone del Piave", ma anche silenzi carichi di significato per salutare il transito a passo d'uomo del treno storico rievocativo composto da una locomotiva a vapore Gr. 740, bagagliaio 1926, Carro K, due carrozze "Centoporte", una carrozza "Centoporte a salone", un carro "Carnera", carrozza prima classe "Az 10.000", carrozza "Grillo", una carrozza cuccette tipo "1957 T" e locomotiva diesel. A trainare il convoglio della Fondazione FS la locomotiva a vapore Gr 640.003.

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