cultura

Il Giorno della Memoria e la Casa Colonica di San Modesto

martedì 26 gennaio 2021
Il Giorno della Memoria e la Casa Colonica di San Modesto

Mercoledì 27 gennaio, a partire dalle 9.15, il Comune di Acquapendente e l’Istituto Omnicomprensivo "Leonardo da Vinci" organizzeranno in diretta streaming dalla Sala Consiliare del Municipio un'iniziativa in occasione del Giorno della Memoria. L'appuntamento, edicato agli studenti della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria, prevederà cortometraggi, riflessioni e narrazioni con lo scopo di commemorare le vittime dell’Olocausto e conservare la memoria della Shoah nelle scuole, affinchè una simile tragedia non si ripeta mai più.

Interverranno il sindaco, Angelo Ghinassi, il consigliere comunale con delega alla Pubblica Istruzione e Formazione Giovanile, Luciana Billi, dirigente scolastico dell'I.O. "Leonardo da Vinci" di Acquapendente, e Marcello Rossi, bibliotecario del Comune di Acquapendente. Alle classi partecipanti verrà donato un piccolo omaggio.

Dal canto suo, Andrea Alessi, direttore del Museo Civico Diocesano contribuisce alla giornata, approfondendo la storia della Casa Colonica di San Modesto (nella foto ant. 1903)

"La Seconda Guerra Mondiale - spiega - fece di Acquapendente un centro sanitario con reparti di medicina, chirurgia e odontoiatria, di cui si servirono anche la popolazione ed i prigionieri di guerra soprattutto inglesi, raccolti nel campo di concentramento istituito nei pressi della casa colonica di San Modesto. Il campo era costituito da 18 baracche in legno con fondamenta in muratura, con capacità di 1.100 posti, due fabbricati con 60 posti (probabilmente destinati agli ufficiali), una cucina ed un magazzino.

Dopo l’8 Settembre il campo fu abbandonato dalle truppe tedesche ed i prigionieri evasero. A questa data erano presenti 90 prigionieri inglesi e 360 slavi che si dispersero nelle campagne limitrofe e, in molti casi, furono ospitati da contadini. Di giorno restavano rinchiusi nelle grotte e nei boschi per paura dei repubblichini, di notte a volte aiutavano nel lavoro dei campi. Si ricorda la presenza di russi ed inglesi che ricevevano cibi e qualche indumento dai contadini che certo non vivevano nell’abbondanza, testimonianza ancora una volta che le guerre sono dei potenti e non del popolo".                 
 
Per ulteriori informazioni, al riguardo, è possibile consultabile i testi da Giorgio Lise – Acquapendente, Storia, arte, figura, tradizioni), Giovanni Riccini e Marcello Rossi “Il campo di concentramento n. 10 di Acquapendente – La loggetta notiziario di Piansano e della Tuscia 2006, fotografia Nazareno Costantini, Memorie storiche di Acquapendente.
 


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