cultura

Montecchio pronto ad entrare tra "I Borghi più belli d'Italia"

lunedì 4 dicembre 2017
di Davide Pompei
Montecchio pronto ad entrare tra "I Borghi più belli d'Italia"

reperti appena rinvenuti nella vasta Necropoli del Vallone di San Lorenzo, insieme a quelli da tempo custoditi nell'Antiquarium Comunale di Tenaglie, testimoniano le origini etrusco-romane del luogo e fanno del paese adagiato in posizione panoramica sulle pendici del Monte Croce di Serra, a dominio della Valle del Tevere, un gioiello medievale da scoprire.

Diventato Comune autonomo solo nel 1948 – nel 1860 era sotto la giurisdizione della vicina Baschi – Montecchio conserva all'interno delle mura perimetrali di forma lievemente ellittica, con le antiche torri di difesa e l’assetto architettonico delle vecchie case, appena oltrepassata Porta Nova, la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, la cui costruzione è supposta anteriore al 1400, e il Palazzo dei Chiaravalle, il cui nucleo originario risale al 1165 circa.

Da tempo parte dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio per via della fiorente produzione di olio extra vergine di oliva Dop Umbria, a fine novembre è arrivata anche comunicazione dell'avvenuto ingresso nel Club de "I Borghi più belli d'Italia", nato nel 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani per promuovere i piccoli centri abitati fregiandoli della qualifica di "spiccato interesse storico e artistico".

La richiesta di adesione era stata avanzata a febbraio 2015 e, nei mesi scorsi, una Commissione – in testa, il presidente Fiorello Primi – ha effettuato un sopralluogo per valutare la sussistenza dei requisiti necessari all'ammissione. Come accade per tutti i Comuni, sono state formulate alcune prescrizioni, recepite dall'Amministrazione Comunale come incentivo al miglioramento estetico e al mantenimento di un adeguato livello di pulizia e immagine.

L'ufficialità dell'ingresso sarà sigillata dalla cerimonia di consegna della bandiera, verosimilmente entro la primavera 2018. Entro due anni, una nuova verifica. Il primo a crederci, è il sindaco Federico Gori. "Ho sempre ritenuto – afferma – che il nostro Comune potesse avere caratteristiche e potenzialità per entrare a fare parte di questa rete che offre una vetrina importante ed inserisce in un circuito nazionale.

Tuttavia non è un approdo, ma l'inizio di un percorso. Il livello di qualità, garantito dal numero chiuso, è uno stimolo per investire sul turismo e frenare i problemi legati alla crisi economica, ma anche allo spopolamento dei centri storici e all'invecchiamento dei borghi, fuori come noi dalle direttive più importanti e dentro il sistema delle Aree Interne.

Siamo consapevoli del fatto che, compatibilmente con le risorse di bilancio e i progetti collaterali, dovremmo lavorare sulla cartellonistica, piuttosto che sul potenziamento del portale turistico, valorizzando accoglienza, ricettività ed urgenze storiche, archeologiche e ambientali per attrarre persone e, lavorando insieme alle associazioni, trattenerle in questo territorio, a poche curve da Amelia, Orvieto e Todi". In quell'Umbria che si conferma la regione con il maggior numero di borghi più belli d'Italia.

Foto d'apertura: https://vimeo.com/52504279