cultura

"Occhi allo Specchio". Descrizioni dal vero Orvieto-Montecchio - 3

lunedì 3 luglio 2017
"Occhi allo Specchio". Descrizioni dal vero Orvieto-Montecchio - 3

Quelle che state per leggere sono parole di studenti delle scuole medie, nella fattispecie della 2D del “L.Signorelli” di Orvieto e della 1C e 2C del “M.Buonarroti” di Montecchio. Ma sono strani testi, diciamolo subito. Strani perché non vengono dai banchi di scuola: sono stati scritti in strada, in piazza, in un angolo, al mercato, ai giardini, in un negozio, al bar. Fuori. In precario equilibrio. Strani perché abbiamo chiesto ai nostri alunni di descrivere persone di un’altra città: i ragazzi di Montecchio sono andati sulla rupe a cogliere gli orvietani, e viceversa. Strani perché gli abbiamo detto di provare a non farsi vedere, a osservare la vita dall’esterno, a nascondersi tra le zolle (diceva qualcuno), impicciarsi degli altri e immaginare quello che i sensi non riescono a percepire. Insomma, a diventare scrittori. Che è un po’ diverso da fare un semplice esercizio scolastico. Ecco, questo è il risultato di queste due sedute scambievoli di descrizioni dal vero. Leggendole, noi ci siamo a volte divertiti e a volte commossi. Sempre ci siamo sentiti orgogliosi di questi ragazzi. Buona lettura!

Prof.ri Alessandra Bennati e Andrea Caponeri

MURATORE

Sono su un'altalena dei giardini di Montecchio e, di nascosto, sto osservando un muratore che sta costruendo una casa su un'impalcatura di ferro.
Dall'aspetto sembra abbastanza giovane, avrà circa 45 anni; è alto e magro e il suo viso è allungato con delle mascelle grandi ricoperte da una folta barba nera al di sopra della quale si intravede un neo. I suoi capelli sono corti e marroni, i suoi occhi sono di colore verde e le sue orecchie sono grandi e "arricciolate". E’ molte volte che sento dirgli “Che caldo che è oggi!”, infatti le gocce di sudore gli scendono su tutta la faccia e le sue sopracciglia e la barba sono bagnate, come se avesse appena fatto la doccia.
Ha dei pantaloni impolverati, con qualche macchia di vernice e calce. La sua maglietta grigia è bucata su una spalla da dove si vede una cicatrice.
Chissà come se la sarà fatta? In questo momento sta mettendo l'intonaco su una parete e lo fa molto bene, senza neanche guardare dove è il secchio con il materiale; vista la velocità, credo che faccia questo lavoro da molti anni. Dovrebbe chiamarsi Mauro, perché prima ho sentito un suo collega chiamarlo per passargli da bere.
Ora Mauro si sta togliendo la maglietta zuppa di sudore. Ha degli addominali da modello! Se, adesso, ci fosse una ragazza della mia classe, ne parlerebbe tutto il giorno. E' quasi ora di pranzo e il nostro muratore sta scendendo dall'impalcatura scuotendo i capelli e i vestiti per far cadere i sassolini e la polvere che ha sopra e mentre scende lo sento borbottare: “Basta, non ne posso più, dopo pranzo salirà qualcun altro!”.
A me sembra faticoso studiare, ma guardando Mauro capisco che la fatica è un'altra cosa... forse mi conviene andare a scuola?

Giovanni Cecio, II D
A.S. 2016-2017
"L. Signorelli", Orvieto

IL RAGAZZO HAWAIANO

Sono ad Orvieto, in piazza Duomo, seduta sulla scalinata della facciata della cattedrale. Vicino a me ci sono due ragazzi che hanno 12 anni; tra i due mi colpisce il ragazzo più alto per il suo modo di vestire che mi sprizza allegria. Da quello che posso capire sta con un gruppo di francesi.
E’ vestito con dei pantaloni corti blu con delle foglie nere, la maglietta è bianca con foglie blu, le scarpe sono grige con delle strisce rosse, porta uno zaino dell’Eastpak verde e, in testa, ha un cappello blu e bianco, sotto il quale si vedono capelli marroni, corti e ricci. E’ alto, la faccia squadrata, il viso delicato, dolce e sorridente. Gli occhi sono piccoli e marroni con ciglia molto lunghe, porta gli occhiali e le stanghette sono di un rosso opaco, mentre la montatura è verde scuro.
La voce è calma e parla in francese. Da come si rivolge ai compagni sembra un ragazzo calmo, gentile e affettuoso.
Sta con un gruppo di persone e ha dei fogli in mano: può darsi che anche loro come noi stiano facendo un gemellaggio con qualche scuola di Orvieto. Sono da soli, senza genitori, ma sono accompagnati da una guida, che gli sta spiegando la storia del Duomo.

Erica Caparra, II C
A.S. 2016-2017
"M. Buonarroti", Montecchio

 

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"Occhi allo Specchio". Descrizioni dal vero Orvieto-Montecchio - 1

"Occhi allo Specchio". Descrizioni dal vero Orvieto-Montecchio - 2 

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