cultura

Ultimato il restauro della facciata del Duomo, l'incanto dei mosaici visti da vicino

lunedì 16 novembre 2015
di Davide Pompei
Ultimato il restauro della facciata del Duomo, l'incanto dei mosaici visti da vicino

Salire lassù è sfiorare un pezzo d'infinito. A suggerire il senso di vertigine, sono i circa 70 metri di cantiere verticale – ne misura oltre 50 la facciata – equivalenti a un palazzo di dodici piani. Ma è anche l'emozione che suscita un duplice, inedito, punto di osservazione. Quello, insolitamente ravvicinato, di mosaici collocati ad altezze da capogiro che fa cogliere sfumature e particolari altrimenti inediti. E la vista, quasi aerea, di una città in abiti d'autunno che si lascia finalmente abbracciare nella sua interezza.

Hanno provato qualcosa di simile, le otto giovani restauratrici – età media under 30 – che da agosto, per tre mesi, hanno toccato con mano i mosaici su fondo oro della facciata del Duomo di Orvieto. Per tirare su le impalcature sono servite tre settimane, accompagnate dalle critiche prima per l'ancoraggio attraverso la perforazione dei marmi, poi per l'assenza di camouflage al posto di semplici teli, infine per la coincidenza con il periodo estivo e con i maggiori afflussi turistici.

Dopo tanta attesa, però, la grande bellezza torna a svelarsi. Prende il via, infatti, lunedì 16 novembre lo smontaggio dei ponteggi, allestiti nel mese di luglio. Operazione graduale ma che riconsegna alla città il suo simbolo dopo un necessario intervento di consolidamento e restauro dei mosaici consistito in operazioni di preparazione, pulizia, consolidamenti di superficie e in profondità, riallocazione di oltre 1200 tessere mancanti, ricostruzione di parti di mosaico cadute, stuccature su interstizi delle tessere e protezione finale. Nelle buche pontaie costruite in passato per i vecchi ponteggi sono state ritrovate anche tessere antiche pertinenti ai mosaici originali, diverse da quelle del 1847.

 

 


"Un'operazione particolare – spiega l'architetto Maurizio Damiani, direttore dei lavori attuati dalla Soprintendenza e finanziati dal Mibact – è stata fatta sulle cornici, trattate con biocida. Sono stati, inoltre, rimossi accumuli di sporco e stuccature incoerenti, eseguiti dei micro-perni di consolidamento nelle parti a pericolo di caduta, stuccature e consolidamento della superficie lapidea ma anche della facciata e di posa in opera di tessere dove queste mancavano. I lavori si sono concentrati nei mesi estivi proprio perché richiedono certe temperature e l'assenza di vento, umidità ed escursioni termiche eccessive".

L'allestimento del cantiere ha consentito, però, anche altre operazioni funzionali a contenere la presenza infestante dei piccioni che, con buona pace degli animalisti, continuano a nidificare sulla facciata e il cui guano, insieme all'acqua piovana, produce sostanze acide corrosive per i marmi di decorazione della facciata. "Al riguardo – prosegue Damiani – si è consigliato all'Opera del Duomo di posizionare delle reti sulle parti più delicate ovvero le statue degli Apostoli, quelle dei Profeti, le teste intorno al rosone e il rosone stesso. Proprio perché i sistemi anti-piccioni che erano presenti, non funzionavano bene e non garantivano che non avvenissero nuove nidificazioni".

In sostanza, si verificava che dietro alle statue e alla loro base, nei punti non raggiungibili dall'impianto di elettrificazione, i piccioni continuassero a nidificare. Probabilmente ora, le reti in alcuni momenti della giornata potranno pure essere parzialmente visibili. Al momento però sembra l'unica operazione in grado di conservare, nel tempo, l'integrità. Ad eccezione di una ricognizione di poche ore effettuata con un braccio meccanico dotato di cestello ad aprile 2014 per una documentazione fotografica, la facciata non era stata più ispezionata così a fondo.

Restauri Duomo 2015 - L'incanto dei mosaici


Individuate compiutamente tutte le operazioni da eseguire, si è visto che la parte distaccata dei mosaici era più ampia della superficie che era stata preventivata all'inizio. "La cornice laterale in pietra – riferisce Damiani – era in condizioni peggiori di quello che ci si aspettava e così tutta una serie di punti che hanno richiesto una revisione delle lavorazioni a vantaggio di altre. Facendo, insomma, quelle più necessarie 'sfruttando' l'altezza su cui si è andati ad intervenire. Operazioni altrimenti non possibili senza un simile ponteggio".

Gli interventi di manutenzione si ripetono ogni 10-15 anni. Da quando sono venuti a mancare mosaicisti e altre figure professionali dell'Opera del Duomo che fino agli anni '50 provvedevano alla manutenzione continua, si procede però solo per interventi straordinari, ridimensionabili attraverso interventi ordinari più frequenti in presenza di manodopera qualificata.

La presentazione ufficiale del restauro è attesa ora orientativamente per metà dicembre. Per l'occasione, dovrebbe anche essere proiettato un video che è stato realizzato nel corso di questi mesi. Se lo smontaggio dei ponteggi inizierà dall'alto della cuspide dove è stato eseguito il lavoro più delicato, da qualche giorno, ai piedi del cantiere sono stati posizionati anche alcuni pannelli esplicativi che ne sintetizzano le tappe fondamentali e documentano il tempo che occorre a un gioiello del Gotico per tornare a splendere.