Scacco matto al Re nero, vincono i bianchi di Marostica. E a Orvieto è ancora festa

La mano contesa della bella Lionora, figlia di Taddeo Parisio governatore di Marostica, quando nel 1454 questa era una delle fedelissime della Repubblica Veneta, riaccende l'antica disfida sotto l'occhio curioso di nobili, dame e popolo e quello clemente del tempo. Allo sconfitto, va quella della sorella minore Oldrada.
Nei loro abiti verde e rosso, i due cavalieri Rinaldo d'Angarano e Vieri da Vallonara - è quest'ultimo ad avere la meglio - a cui l'editto di Cangrande della Scala ha impedito il cruento duello con le spade, seduti a un tavolo rialzato, tornano così a muovere le pedine che si fanno viventi sulla grande scacchiera che, da tradizione, nel secondo fine settimana di settembre degli anni pari, li vede avversari.
Cornice d'eccezione, sabato 13 giugno, il Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto. Alfieri, cavalli, torri si spostano lenti e in poco più di dieci minuti - a quaranta dall'inizio dello spettacolo - decretano la vittoria dei Bianchi. Nel 2013 a brillare, all'ombra del Duomo, erano stati i Neri di Orvieto contro i Bianchi di Marostica, che l'anno seguente si erano presi la rivincita.
Quest'anno, ad aggiudicarsi la terza edizione della partita a scacchi a personaggi viventi in costume medievale sono stati di nuovo i Bianchi, grazie alla mossa determinante della Torre. Reduce dalla sfilata in parata nel giorno del Corpus Domini, la rappresentanza locale del corteo storico ha preso parte all'evento sotto forma di ambasceria composta dal vicepodestà, 8 tamburi, 4 valletti e 4 sbandieratori del Comune, una dama e due damigelle, un nobile con paggio al seguito e 6 armigeri della Vecchia Guardia.
Vero mattatore del pomeriggio, ancora una volta, l'istrionico Gianluca Foresi, nei panni del Giullar Cortese, che con rime affilate e improvvisazioni sagaci ha guidato nella festa medievale orvietani e turisti. Con loro, anche gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini tornati a incantare il pubblico con i giochi di bandiera, mancati nella scorsa edizione a causa della pioggia, preceduti dall'esibizione dei vessilliferi marosticensi.
Degna chiusura, dunque, per il "Festival Orvieto 2015: Miracolo di Bellezza – Corpus Domini – La Festa" ideato e diretto da Maurizio Panici, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio Orvieto, Argot Produzioni e la collaborazione del Comune.
"La rievocazione della partita a scacchi a personaggi viventi in costume d'epoca, ispirata al celebre evento di Marostica proclamato nel 2011 patrimonio d'Italia per la tradizione – sottolinea il direttore artistico – costituisce il momento più popolare e spettacolare, quello della vera e propria festa di piazza che arriva dopo quasi due mesi di eventi. Ha radici forti nel tessuto identitario della città e cementa quest'anno il rapporto di amicizia tra Orvieto e Marostica, unite da un patrimonio di bellezza e di eccellenza.
Piazza del Popolo si presta per questo incontro e per quello, altrettanto suggestivo, del Convivium. Più riparata, è già un teatro da 400 posti. Può essere, quindi, una sede giusta anche per un'ipotesi di futuro. La cornice è anche più coerente perché con i merli medievali del Palazzo del Capitano del Popolo ricorda il Castello di Marostica e diventa quinta naturale di una grande coreografia con 130 figuranti. Un numero importante, perché importante vogliamo che diventi l'evento. Orvieto e Marostica sono un bel segnale per il Paese Italia. Possono dire che si può lavorare bene insieme per un fine comune".

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