cultura

ll bronzo trecentesco e la sua copia

martedì 30 settembre 2014
di D.P.
ll bronzo trecentesco e la sua copia

Documenti dell'Aodo alla mano, la statua realizzata nel febbraio del 1356 è opera del maestro fonditore di campane Matteo di Ugolino da Bologna, autore anche dell'Agnus Dei situato al centro della facciata, della cancellata in ferro della Cappella del Corporale e della campana dell'orologio sulla Torre del Maurizio. Richiese dieci giorni di lavoro e una spesa di 12 lire e 15 soldi. La figura fu completata nel marzo successivo con l'aggiunta delle ali eseguite da Guido Orefice per 8 lire e 5 soldi. Altre spese per una "plastra raminis pro angelo traiectato" e ancora per "once di rame" sono registrate in data antecedente e successiva alla fusione.

"In occasione dei lavori di restauro sulla facciata del 2002-2003 – ha ripercorso Giusi Testa, che prima per la Soprintendenza e poi per l'Iscr ha seguito la vicenda del San Michele, orientandone l'avvio – ad una visione più ravvicinata, ci si è accorti che il gruppo scultoreo gravava in pessimo stato di conservazione e che i vincoli che legavano l'opera al loggiato erano fortemente deteriorati e non esercitavano più la loro funzione. Sulla base di questi elementi, si è deciso di rimuovere l'opera e procedere con un intervento conservativo passato per un attento esame visivo, la campagna diagnostica, lo studio della struttura e delle fonti storiche.

Lo spadino era in realtà una baionetta in ferro apposta, fuori contesto, nel 1919, le cui ossidazioni avevano finito per rovinare parte della mano e del viso e quindi rimossa – così come il collante sintetico moderno che la teneva ferma – perché non congrua. Avevo previsto l'apposizione di una nuova spada, lunga e sottile, che poteva somigliarsi a una che è custodita nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, ma la richiesta non è stata accolta. Quello della spada rimane, comunque, un tema di riflessione assolutamente aperto. Si potrebbe, infatti, realizzare una copia da inserire".

"Rimosso il manufatto – ha proseguito Roberto Ciabattoni (Iscr - Laboratorio di fisica) – le problematiche legate alla conservazione emerse sono state quelle relative alla presenza di consistenti depositi di guano e di particellato atmosferico e alla perdita di maggior parte della doratura. Ma anche processi di corrosione attivi su tutte le superfici e lesioni passanti al braccio sinistro, agli arti inferiori causate dal deterioramento della struttura interno in ferro. Si è deciso, quindi, di eseguire una copia con calco indiretto, vista la delicatezza della doratura ancora esistente, e di procedere con la realizzazione di un modello ottenuto con tecnica 3D impiegato per la realizzazione della copia. La copia del prototipo è in resina pigmentata, il modello tattile realizzato può essere messo a disposizione".

"Il restauro conservativo svolto a scopo protettivo – ha specificato Paola Donati (Iscr - Laboratorio di restauro manufatti metallici) – è stato condotto in maniera rispettosa dell'opera. Non ci sono state scelte interpretative. Quanto alla spada, non ci sono testimonianze di come fosse in origine. Intervenire con un elemento complementare in questa fase ma sarebbe stata un'interpretazione arbitraria dal punto di vista della soluzione finale. Il gruppo è stato fuso con la tecnica della cera persa, in più parti saldate tra di loro. Difetti di fusione sono stati localizzati soprattutto sui piedi dove sono evidenti ampie sbolliture derivate dalla mancata fuoriuscita dei gas e dell'aria durante la fusione. Il più grave problema di conservazione dell'opera era costituito dalla struttura interna di sostegno in ferro, alterata e dilatata al punto di produrre danni irreversibili sopratutto nel San Michele ma anche nella parte terminale della coda del drago. Il bronzo presentava una superficie coperta da croste nere, la cui consistenza adesiva e coesiva, diventava in alcune zone anche pulverulenta a causa della corrosione sottostante. Le ali caratterizzate da una lavorazione superficiale eseguita a freddo dopo la fusione erano dorate anche sul retro".


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