cultura
Note biografiche
mercoledì 28 giugno 2006
Mattia Moreni, nato a Pavia il 12 novembre 1920 e morto a Brisighella il 29 maggio 1999, è sicuramente una figura cardine dell'arte del secondo dopoguerra, l'artista che più significativamente ha attraversato, vissuto e interpretato le grandi trasformazioni, gli smarrimenti di esperienza e di memoria, la perdita di cultura materiale, le paure, del nostro tempo.
Formatosi nell'ambiente torinese del dopoguerra, Moreni negli anni Cinquanta sviluppa un linguaggio che, attraverso il recupero della carica gestuale dell'espressionismo astratto americano, gradualmente giunge all'informale risolvendo il suo lavoro in un espressionismo astratto. Dagli anni Ottanta l'artista esprime in pittura la più strenua difesa dei valori della natura e del corpo come natura nella natura, come sensorialità, "passionalità" contro l'aggressione e le minacce della civiltà computerizzata. L'intero corpus della ricerca di Mattia Moreni, testimonia "d'una pittura aspra e favolosa, di qualità espressionisticà", come disse nel 1945 Mario Merz intuendone per primo la tragica bellezza.
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