cronaca

Incendio alla Facoltà di Agraria dell'Università della Tuscia

mercoledì 4 giugno 2025

Nella mattinata di mercoledì 4 giugno un incendio, ancora in corso, ha interessato la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi della Tuscia. Le fiamme sono divampate poco dopo le 10 per cause ancora tutte da chiarire. Tra le ipotesi non è escluso che abbiano preso fuoco alcuni rotoli di guaina catramata che erano sul tetto della Palazzina C, dove erano in corso dei lavori di ristrutturazione, oppure sostanze infiammabili in laboratorio.

Queste le misure precauzionali per la popolazione, pubblici esercizi e attività agro-zootecniche volte alla tutela della salute pubblica, animale e ambientale, da adottare nel raggio di un chilometro dal punto dell'incendio, che resteranno in vigore fino all’esito dei referti analitici ambientali e alimentari da parte delle autorità sanitarie competenti, e comunque fino a nuova disposizione ufficiale:

Misure rivolte alla popolazione:
- tenere chiuse porte e finestre fino a cessato allarme
- evitare la permanenza prolungata all’aperto, in particolare per bambini, anziani esoggetti con patologie respiratorie
- spegnere i condizionatori e gli impianti di ventilazione che prelevano aria dall’esterno, o impostarli in modalità di ricircolo interno ove tecnicamentepossibile

Misure per pubblici esercizi e attività commerciali:
- mantenere chiusi gli accessi esterni (porte, finestre, prese d’aria)
- disattivare impianti di condizionamento e ventilazione che non dispongano di sistemi di filtrazione adeguati o che immettano aria esterna nei locali
- sospendere l’utilizzo di frutta, verdura, grano e cereali provenienti da colture esposte all’aperto nelle ultime ore
- vietare la raccolta di grano e cereali nel raggio di un chilometro dal punto dell’incendio
- garantire una corretta conservazione degli alimenti, evitando contaminazioni da fumo, polveri o ricadute atmosferiche.

Indicazioni per attività agro-zootecniche e famiglie con animali:
- proteggere i mangimi da esposizione diretta all’aria esterna (copertura e stoccaggio in luoghi chiusi)
- evitare l’uso di foraggi o alimenti contaminati da fumo o particolato
- garantire l’utilizzo di acqua non contaminata per l’abbeveraggio degli animali daallevamento e domestici, evitando fonti esposte
- limitare l’esposizione degli animali all’aperto, soprattutto nelle aree prossime al luogo dell’incendio.

 

"Saremo al vostro fianco nell'attività di ricostruzione perché Viterbo è una città universitaria"

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