cronaca

Detenuto aggredisce i poliziotti. La denuncia del Sappe: "Una violenza inaccettabile"

martedì 10 maggio 2022

Ennesimo episodio di aggressione ai danni di alcuni agenti di Polizia Penitenziaria nella Carcere di Via Roma. A denunciare quanto avvenuto martedì 10 maggio è il segretario nazionale Sappe per l’Umbria Fabrizio Bonino riferendo di un detenuto tunisino di 33 anni, già recidivo per comportamenti finalizzati ad alterare l’ordine e la sicurezza interna, proveniente dal Carcere di Massa, che ha chiesto chiarimenti su alcuni fondi nella sua disponibilità. Gli agenti presenti sul piano hanno subito chiamato l'addetto all'ufficio preposto che lo ha rassicurato sulla prossima disponibilità dei fondi in arrivo dalla precedente sede penitenziaria.

Ma l’uomo, improvvisamente, si è allontanato dall’ufficio e ha reagito ai richiami del poliziotto tentando di strangolarlo. L’intervento immediato di altri due agenti, anche loro contusi, ha impedito peggiori conseguenze. "Mi chiedo - afferma Bonino - dove siano coloro che rivendicano, ad ogni piè sospinto, più diritti e più attenzione per i criminali, ma si scordano sistematicamente dei servitori dello Stato, come gli agenti di Polizia Penitenziaria e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che ogni giorno rischiano la vita per la salvaguardia delle istituzioni". Il sindacato evidenzia che nel 2021 nel Carcere di Orvieto si sono contati 17 atti di autolesionismo, un tentato suicidio sventato in tempo dal personale di Polizia Penitenziaria, 9 colluttazioni e 2 ferimenti.

Donato Capece, segretario generale del primo e più rappresentativo Sindacato della Polizia Penitenziaria, esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi feriti a Orvieto. "Quello che è accaduto - denuncia - è gravissimo. Una violenza inaccettabile che ricorda a tutti quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli istituti penitenziari dell’Umbria e del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato.

Eppure, la Polizia Penitenziaria è stata incomprensibilmente esclusa, rispetto alle altre Forze dell’Ordine, dalla dotazione del taser, che può essere uno strumento utile per contenere le continue aggressioni. Sono mesi che il Sappe porta avanti le battaglie a favore di ogni singolo operatore delle Forze dell'Ordine e del soccorso pubblico. Mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano, di leggi troppo blande per chi delinque come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri".

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