cronaca

Ghinassi: "Sentenza che farà giurisprudenza in materia di geotermia"

martedì 9 febbraio 2021
Ghinassi: "Sentenza che farà giurisprudenza in materia di geotermia"

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1399 dell’8 febbraio scorso, ha accolto l’appello con il quale i Comuni di Acquapendente, Castel Giorgio, Castel Viscardo e Orvieto, assistiti dall’avvocato Michele Greco, esperto in diritto dell’ambiente, hanno impugnato la sentenza del Tar del Lazio che aveva accolto il ricorso della società Itw&Lkw spa, intenzionata a realizzare un impianto geotermico pilota denominato Torre Alfina.

“La sentenza – commenta il sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi – ha un’importanza straordinaria, non soltanto perché ha messo la parola fine sul progetto pilota, che non potrà essere realizzato avendo ricevuto giudizio negativo di compatibilità ambientale ormai definitivo, ma anche perché ha affermato una serie di principi che faranno giurisprudenza in materia di geotermia e tutela dell’ambiente.

Ha infatti accolto in toto le argomentazioni dell’avvocato Michele Greco poste a fondamento dell’appello ed ha riconosciuto che ‘il favor ordinamentale per la geotermia non oblitera le esigenze di tutela ambientale e paesaggistica, corollario diretto dei principi costituzionali fissati dagli articoli 9, 32 e 117 della Costituzione; difettano, invero, disposizioni che consentano la deroga alle ordinarie forme di tutela dei valori in discorso, il cui primario rilievo costituzionale esclude, sotto altro aspetto, che si possa pervenire a tale risultato in via interpretativa’. In altre parole, il Consiglio di Stato ha chiarito una volte per tutte che, anche se finalizzati alla produzione di energia asseritamente rinnovabile, gli impianti geotermici sono comunque tenuti a rispettare le disposizioni di tutela in materia ambientale e paesaggistica, di rilevanza costituzionale e assolutamente inderogabili, senza poter godere di alcuna corsia preferenziale”.

Si tratta di una sentenza che cambierà per sempre il destino dei procedimenti autorizzativi di questo tipo di impianti, troppo spesso localizzati in zone assolutamente inidonee ad accoglierli, sacrificando così aree incontaminate dal punto di vista ambientale e paesaggistico per la produzione di pochi kw di energia”.

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