Portarena: “Basta prendersela con gli imprenditori, ognuno faccia il suo per il bene della città”

Una questione di stile, o meglio una questione di considerazioni sul lavoro degli imprenditori del turismo che ha aperto un ampio dibattito sul futuro della città e, soprattutto, sul futuro del Centro storico. I nodi stretti al pettine della programmazione hanno fatto sentire la loro forza nel contesto dell’annoso dibattito tra “azione amministrativa” e “azione imprenditoriale”.
Tutto semplificato in due domande: Quale ruolo deve svolgere la politica? Quale ruolo devono svolgere gli imprenditori? Dalla parte degli imprenditori il sentore resta quello di evitare di intervenire su questo dibattito fermandosi alla sola considerazione che la responsabilità sta dalla loro parte.
“Sinceramente dico che è ora di prendersela con gli imprenditori, o almeno bisognerà avere il buon senso di evitare di tirare in ballo gli imprenditori del settore turistico quando si vuole fare delle considerazioni sul tema. Ognuno faccia il suo per il bene della città e tutti contribuiremo a migliorarla”. E’ da questa analisi che si muove il ragionamento di Giuliano Portarena, noto albergatore della città e negli anche rappresentante della categoria.
Il discorso nasce a margine della chiusura dell’Hotel Maitani e del dibattito nato sulla “reazione” chiesta/sollecitata degli imprenditori. “Voglio essere ancora più chiaro - dice Portarena - credo che gli imprenditori non vogliono e non debbono essere la valvola di sfogo di nessuno, tantomeno entrare in dibattiti che hanno ben altra prospettiva che quella di affrontare i problemi del turismo locale. Nell’arco degli ultimi dieci/quindici anni, posso affermare senza ombra di smentita, che buona parte degli imprenditori alberghieri orvietani, soprattutto nel Centro della città, hanno investito cifre consistenti nel miglioramento delle loro strutture. E anche per più di una volta”.
“Se negli ultimi anni gli alberghi orvietani sono stati segnalati al terzo posto in Umbria per rapporto qualità/prezzo probabilmente la situazione è ben diversa di quanto qualcuno vuole tentare di descriverla - continua Portarena -. Sappiamo bene che bisogna migliorare sempre, ma quello che mi chiedo è se il contesto attuale ci permette di avere quelle prospettive che sento troppo volte annunciare, ma poche volte concretizzarsi. I proclami in questo momento non servono, probabilmente serve un’azione decisa altrimenti l’elenco di chi decide di trasformarsi in altro o di mettere in vendita la struttura continuerà ad aumentare”.
Sulla chiusura dell’Hotel Maitani, Giuliano Portarena ammette che si tratta: “Di una grande perdita per il settore turistico della città. Mi auguro che possano esserci soluzioni all’orizzonte, ma bisogna anche considerare che per investire bisogna trovare le condizioni per farlo. Oggi Orvieto, secondo quelli che sono i primi dati disponibili sul turismo invernale, segna un calo che si aggira intorno al 20%. E’ chiaro sappiamo tutti che in situazioni come quella che ha interessato l’Umbria quest’anno i dati vanno letti in maniera diversa, ma non è detto nemmeno che quando si segnalano aumenti consistenti il riferimento è direttamente proporzionale al mantenimento delle presenze”.
“C’è da mantenere un grado di attenzione e controllo diffuso - conclude Portarena - perché investire nel turismo o mantenere un’impresa turistica al giusto regime è complesso. Tutti sarebbero capaci di chiamare in causa gli imprenditori, la verità è che bisogna dare sostanza e prospettiva alle parole e ai progetti”.
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