Decoro urbano e cartelli selvaggi. Cittadinanzattiva: "E' l'anarchia"

All'estate delle pedane, subentra l'autunno dei cartelli. Non c'è stagione, né regolamento che tenga. Sul fronte del decoro urbano, c'è ancora molto da lavorare. Ne è convinto anche Gianni Pietro Mencarelli, responsabile di Cittadinanzattiva. "Ogni giorno che passa - osserva - appare un cartello in più negli angoli della città, striscioni che coprono la vista di scorci caratteristici, pubblicità disparate che vanno da esercizi commerciali a laboratori artigianali nella forma più varia, insomma, nessuno escluso, con la solita procedura del fai da te, Orvieto si trasforma sempre più in città disordinata dove regna l'anarchia.
I cartelli al chiodo del 6 appaiono misteriosamente durante la notte e rimangono prepotentemente incollati ai muri senza che nessuno prenda dei provvedimenti, allora è inutile parlare e pensare ad un miglioramento complessivo dell'arredo urbano se poi ognuno fa come gli pare. Insomma basterebbe essere chiari: siamo impotenti di fronte a scritte e murales, figuriamoci se possiamo occuparci dell'insegne, questo dovrebbero rispondere gli amministratori al cartello di Cittadinanzattiva che denuncia il degrado".
Al di là delle insegne permanenti dei locali, stride e non poco l'abitudine di affiggere - spesso abusivamente - manifesti e volantini sulle vetrine dei negozi sfitti. Annunci che restano lì per mesi, fino a quando la pioggia non li stacca.
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