cronaca

Via alle audizioni in Commissione, il 10 è il giorno delle Associazioni

domenica 6 dicembre 2015
Via alle audizioni in Commissione, il 10 è il giorno delle Associazioni

Con una lettera inviata al presidente Seconda Commissione Consiliare -Assemblea Legislativa Regionale Umbria Giuseppe Biancarelli, alla Presidente Giunta Regionale Umbria Catiuscia Marini, al Presidente INGV Stefano Gresta e al Presidente della Conferenza dei Servizi presso il MISE Marcello Saralli, le associazioni e comitati a difesa del territorio dell'Alfina hanno espresso quella che sarà la loro posizione nel giorno dell'audizione, fissata per il prossimo 10 dicembre.

"L’iter autorizzativo dell’impianto in oggetto è nella fase delicata dell’intesa da parte della Regione Umbria" scrivono le associazioni e i comitati nella lettera che di seguito riportiamo intergralmente.

E’ ormai di dominio pubblico che i cittadini dei territori coinvolti e le amministrazioni locali di una vasta area umbra e laziale sono contrari alla realizzazione del progetto, in quanto temono- sostenuti da scienziati di fama internazionale- che esso presenti seri rischi sismici e di possibile inquinamento delle acque potabili.

Sulla base di resoconti stampa si apprende che invece la Giunta regionale umbra, pur prendendo atto dell’opposizione dei territori, avrebbe deciso di inviare al Governo un documento nel quale si esprime un parere tecnico positivo, in quanto “non ci sono misure ostative”. Questa la valutazione tecnica “fatta su elementi oggettivi” dagli uffici regionali.

Non si comprende per quale motivo la Giunta voglia esprimersi in questo modo, quando da tempo le sono stati forniti tutti gli elementi per ritenere quanto meno dubbi i dati tecnici che aveva a sua disposizione per esprimere una valutazione. Sull’iter autorizzativo del progetto sono infatti emerse numerose illegalità e conflitti di interesse, che sono stati puntualmente segnalati alla Giunta (vedasi documento geo.890 in allegato n. 1). Si tratta di dati inoppugnabili, che stendono una luce di forte sospetto sull’intero progetto.

Il più grave tra i conflitti di interesse riguarda il fatto che i dati ed i rapporti scientifici forniti dall’ente pubblico INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) - sono stati elaborati sotto la responsabilità scientifica della Dott.ssa Maria Luisa Carapezza, che è anche nei fatti consorte del progettista privato del progetto, il prof. Franco Barberi.

Ciò è avvenuto nell’ambito di un progetto INGV/ITW&LKW- che vede responsabile amministrativo il dr. Stefano Gresta, coordinatore scientifico il Prof. Franco Barberi - supervisore privato del progetto- e responsabile scientifico dell’INGV la dr.ssa Maria Luisa Carapezza, moglie del citato prof. Barberi.

Questo conflitto rende già di per sé non usabili i dati forniti dalla dr.ssa Carapezza, cosa che invece i tecnici regionali umbri hanno fatto per dedurre le loro valutazioni positive sul progetto. Ma ovviamente, un sano principio di precauzione avrebbe dovuto consigliare di approfondire il problema e verificare se i dati fossero anche stati “addomesticati” per favorire il progetto.
La Regione Umbria avrebbe dovuto farlo: sarebbe stato suo dovere per difendere l’incolumità dei cittadini, visto che il progetto va comunque a creare possibili sciami sismici ed alterazioni della geochimica dei territori coinvolti, andando ad interferire con strati geologici pregni di veleni pericolosissimi.

Sulla base di questi sospetti i sindaci di Castel Giorgio e di Acquapendente, in prima linea nella difesa della incolumità della popolazione dei loro comuni, hanno chiesto a due importanti scienziati di fama internazionale di periziare i rapporti e i dati tecnici predisposti dall’INGV: i due scienziati internazionalmente accreditati (la prof.ssa Fedora Quattrocchi ed il prof. Benedetto De Vivo) hanno fornito i loro indipendenti referaggi speditivi (vedasi documenti rispettivamente geo.885a e geo.geo.921 in allegato n. 2 e 3), nei quali sostanzialmente affermano che il rapporto predisposto per l’INGV dalla Dott.ssa Carapezza presenta gravi deficienze:
- dati incompleti secondo gli standard internazionali e INGV,
- misure essenziali mal rilevate o non fatte,
- insufficienza dei dati raccolti,
- pericolosità di incidenti mortali per uomini ed animali sottaciute,
- pericolosità non rilevate per abitazioni e ambienti

Ma è anche corredato di conclusioni non conseguenti con le misurazioni eseguite. Secondo le parole della Prof.ssa Quattrocchi, una vera e propria “truffa” compiuta attraverso quel documento.

L’esito delle perizie ha ovviamente provocato un vasto e diffuso allarme nei territori e nelle amministrazioni comunali. La Giunta Regionale è stata immediatamente informata, ma non si ha notizie di reazioni, come se non avesse ricevuto questo grave campanello d’allarme. Forse la Giunta non ha letto l’informativa, o non si è resa conto della gravità della questione. Altrimenti avrebbe, come suo dovere, sospeso il proprio parere tecnico richiedendo chiarimenti e seri approfondimenti indipendenti.

Non ci si può nascondere dietro al fatto che gli uffici tecnici della regione abbiano stabilito che il progetto è tecnicamente accettabile. Il loro giudizio può non essere ritenuto valido o “oggettivo”, se i dati di base -che sono stati loro forniti- sono tarati ed inaffidabili. E gli elementi di sospetto sono ormai troppo forti ed argomentati scientificamente per far finta di nulla.
La Giunta dovrebbe prendere una posizione ferma di responsabilità e di cautela. Dovrebbe comunicare al Governo che è emerso un forte e fondato dubbio sull’affidabilità dei dati forniti dalla società proponente, aggravati da un evidente ed innegabile conflitto di interessi, e che quindi la Regione Umbria non è nelle condizioni di esprimere un parere né tecnico, né politico positivo. Occorre prima un chiarimento definitivo sulla validità dei dati scientifici forniti ai Ministeri competenti ed alla Regione Umbria.

La Giunta ha il diritto ed il dovere, per salvaguardare il propri cittadini, di non accontentarsi dei dati tecnici della moglie del progettista dell’impianto da autorizzare. Sono proprio questi dati tecnici in conflitto di interessi e “fatti male” che hanno dato la possibilità agli uffici tecnici della regione di fornire un parere positivo.

Come minimo la Giunta ha il dovere di chiedere al governo la ripetizione delle misurazioni da parte di esperti INGV, non in conflitto di interessi. E quindi sulla base di queste nuove misurazioni – se ritenuto opportuno - ricominciare le procedure autorizzative e di valutazione di impatto ambientale, sia al MISE che al MATTM. Questo è un preciso dovere della Giunta a salvaguardia della incolumità dei propri cittadini.

La società proponente ha incredibilmente minacciato pubblicamente la Giunta di ritorsioni giudiziarie qualora non avesse preso una decisione favorevole al progetto. E’ il colmo questo strumentale richiamo alla legalità per i presentatori di un progetto il cui iter è infarcito di evidenti illegalità e conflitti di interesse (vedasi documento geo.830 in allegato n. 4).
La Giunta ha il dovere di difendere l’incolumità dei propri cittadini. E ha tutti gli elementi per potersi opporre a questo progetto, sia dal punto di vista politico che tecnico.

E’ chiaro che se i portatori del progetto minacciano, i cittadini non resteranno con le mani in mano. Nel caso ogni ragionevole principio di precauzione non venisse adottato dalla Giunta e dalle altre autorità competenti, pur sussistendo evidenti e gravi indizi di illegalità e di conflitto di interessi, gli stessi cittadini si sentiranno in dovere di chiedere giustizia. Certamente verranno interessate le Procure della Repubblica territorialmente competenti, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea di Bruxelles.

Non sarà un bello spettacolo vedere il governo della Regione Umbria chiamato in tribunale dai propri cittadini a difesa della propria incolumità e dei propri beni da intenti chiaramente speculativi, basati su dati scientifici autorevolmente definiti “truffaldini” e pericolosi.

Cordialità,
In nome proprio e per conto delle rispettive associazioni appresso indicate:

Fausto Carotenuto, Comitato Difesa Salute e Territorio di Castel Giorgio, C. Giorgio
………………………………………………………………………………………………………………………………
Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA), Orvieto
Associazione Lago di Bolsena, Bolsena
Associazione Accademia Kronos Umbria, Orvieto
Associazione Italia Nostra- sezione di Orvieto, Orvieto
Associazione Amici della Terra- Club di Orvieto, Orvieto
Associazione WWF – sezione di Orvieto, Orvieto
Associazione ASSAL, Acquapendente
Associazione Altra Città, Orvieto
Comitato cittadino di Tutela Ambientale Lago di Bolsena, Bolsena
Associazione La Renara per l’ecosviluppo del territorio, Castel Giorgio
Comitato tutela e valorizzazione Valli Chiani e Migliari, Ficulle
Comitato Nazionale c. Fotov. & Eolico Aree Verdi, Acquapendente


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