cronaca

Conflitti d'interesse e minacce, si alza la tensione sul caso geotermia

domenica 6 dicembre 2015
di Coordinamento associazioni Orvietano, Tuscia e Lago di Bolsena
Conflitti d'interesse e minacce, si alza la tensione sul caso geotermia

Più si allargano i conflitti di interesse di ITW &LKW nella vicenda geotermia a Castel Giorgio più si alza la voce della società che arriva a minacciare tutti i membri della Giunta regionale umbra se essa non autorizzerà l’impianto.

Intanto il Consiglio regionale Umbria rinvia per approfondimenti il problema in seconda Commissione. E la Giunta regionale decide di non decidere: si preannuncia una comunicazione al Governo che sostiene un “nulla osta” tecnico, ma politicamente ribadisce l’opposizione dei territori, chiedendo lumi.

Ad oltre 4 anni dall’inizio di questa vicenda questo è lo stato dell’arte. I sindaci e le associazioni compatte, oltre a ribadire ad oltranza la loro opposizione ai progetti geotermici sulla piana dell’Alfina, hanno fatto periziare alcuni fondamentali dati tecnici dell’impianto riferiti nel progetto dalla Dr.ssa Carapezza, consorte del project supervisor del progetto Prof. Barberi, per verificare se tale possibile conflitto di interesse avesse avuto effetto sul progetto. Ebbene i responsi di due autorevoli esperti in materia Prof.ssa Quattrocchi e il prof. De Vivo -riconosciuti tra i più accreditati in campo internazionale in materia di Scienze della Terra- sono inoppugnabili: i dati di base del progetto sono inaffidabili.

Mentre restano validi-perché mai smentite- la valutazioni tecniche negative espresse dal prof. Margottini, sin da quando era assessore all’ambiente al comune di Orvieto. Non solo ma lo stesso ing. Viterbo della Regione Umbria avanza seri dubbi sulla permeabilità dei pozzi con possibili effetti rispetto a terremoti ed alla effettiva possibilità del reinserimento degli inquinanti incondensabili estratti dal sottosuolo.

Quindi non riusciamo a comprendere come l’assessore Cecchini continui a sostenere come “non emergano elementi tecnici negativi” sul progetto (basterebbe leggere il ricorso al TAR Lazio dei sindaci umbro-laziali). Ci incaricheremo, ancora una volta, assieme ai sindaci ed ai nostri tecnici -in sede di audizione presso la seconda Commissione- di fornire ai membri della Commissione unitamente alla opposizione politico-sociale dei territori, anche le valutazioni tecniche dei nostri esperti.

Ma chiariamo un punto dirimente una volta per tutte: le legislazione italiana prevede che l’autorizzazione degli impianti industriali sia rilasciata da organi politici votati dai cittadini che si assumono la responsabilità anche civile e penale del loro operato. E non giacché da organi tecnici che al massimo danno appunto un parere di compatibilità, appunto tecnica. La “intesa” regionale prevista per l’autorizzazione degli impianti geotermici pilota non fa eccezione. Ebbene l’intesa è un procedimento amministrativo- politico e non potrebbe essere altrimenti: quindi i procedimenti per Castel Giorgio –Torre Alfina si dovranno concludere con una posizione definitiva delle due Giunte Regionali. Non esistono alternative: devono decidere politicamente avendo chiaro anche il costo “politico” di una decisione avversata dai sindaci e dalle comunità: i territori li guardano, l’attenzione -come non mai- è massima sui due progetti.

Noi non ci permettiamo di minacciare i membri delle Giunte regionali: vogliamo solo portare alla loro massima attenzione tutti gli aspetti politico-sociali della installazione sulla piana dell’Alfina di tali impianti, nonché anche il contributo-sostenuto da esperti scientifici di chiara fama-sugli aspetti tecnici negativi (che esistono e farebbero bene le Giunte a farli verificare, anche da tecnici indipendenti).

A ciascuno il suo, diceva Leonardo Sciascia.

 

 


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