Confermati scientificamente pesanti sospetti sull’impianto geotermico pilota di Castel Giorgio

Un altro importante scienziato ha confermato le valutazioni scientifiche negative sui documenti di base del progetto geotermico di Castel Giorgio.
Con una parere scientifico speditivo fornito ai sindaci di Castel Giorgio e Acquapendente ed ai comitati e associazioni di cittadini, il Prof. Benedetto De Vivo, insigne scienziato internazionalmente accreditato, ha confermato nella sua totalità un precedente parere scientifico della Prof. Fedora Quattrocchi.
In tale parere veniva concluso che uno dei delicati rapporti tecnici predisposto dall’ente pubblico INGV, a supporto del progetto privato presentato per l’impianto di Castel Giorgio, presenta gravi deficienze:
> dati incompleti secondo gli standard internazionali e INGV,
> misure essenziali mal rilevate o non fatte,
> insufficienza dei dati raccolti,
> pericolosità di incidenti mortali per uomini ed animali sottaciute,
> pericolosità non rilevate per abitazioni e ambienti.*
Ma è anche corredato di conclusioni non conseguenti con le misurazioni eseguite.
Secondo quanto compare nel referaggio speditivo compiuto dall’esperta dell’INGV si tratta di una vera e propria “truffa” compiuta attraverso quel documento.
Una “truffa” aggravata, per il prof De Vivo, dalla seguente considerazione:
“Non può non sfuggire ad un'analisi della Relazione della Dott.ssa Carapezza la circostanza che il marito della stessa, Prof. Franco Barberi, risulta essere il consulente scientifico della Ditta ITW-LKW. Il conflitto di interesse è palese, inficiando nei fatti l'oggettività e la neutralità delle valutazioni della Dott.ssa Carapezza.”
Il Prof. De Vivo è Professore Ordinario di Geochimica Ambientale presso l’Università di Napoli Federico II, Adjunct Professor presso la Virginia Tech, Blacksburg, VA, USA, Fellow della Mineralogical Society of America, Chief Editor del Journal of Geochemical Exploration, Associate Editor di Mineralogy and Petrology e Councillor per l’Europa Meridionale della Association of Applied Geochemists. Autore di otre 300 pubblicazioni scientifiche.
La Prof. Quattrocchi è Dirigente Ric. Tecnologo Linea Energia e Georisorse Sezione RM1 Sismologia e Tettonofisica dell’INGV. Già Responsabile Unità Funzionale “Geochimica dei Fluidi, Stoccaggio Geologico e Geotermia, Sezione Sismologia e Tettonofisica, Roma 1, Membro del Comitato Scientifico “Fondazione Sviluppo Sostenibile”, Docente a Contratto Università Roma 2 Tor Vergata. Ingegneria - corso “Trasporto e Stoccaggio CO2 e Geotermia”.
Importanti documenti scientifici di supporto al progetto sono dunque ritenuti inaffidabili da questi scienziati riconosciuti tra i più accreditati in campo internazionale in materia di Scienze della Terra.
Una pesante ombra di sospetto si allarga ormai su tutto il progetto e sulle procedure autorizzative fino ad ora seguite. Un’ombra che non può più essere nascosta o sottaciuta.
I cittadini hanno ora bisogno di chiarezza.
Hanno bisogno di sapere per quale motivo il lavoro scientifico alla base di un progetto delicatissimo sia stato affidato da un ente di Stato come l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) proprio alla moglie del progettista privato. La quale ha per giunta prodotto un risultato che è stato definito “una truffa” da due autorevoli scienziati indipendenti.
I cittadini devono sapere se qualcuno ha tramato per truffarli e per quali motivi, perché in gioco sono le loro vite, i loro beni ed il loro ambiente.
E i cittadini vanno difesi dalle istituzioni che li rappresentano: non è più possibile ormai autorizzare il progetto senza aver accuratamente verificato le ricadute amministrative e penali del grave conflitto di interessi.
I Presidenti di Regione ed i Ministri che dovessero ora autorizzare il progetto senza tenere conto degli autorevolissimi pareri scientifici si assumerebbero di fronte ai cittadini ed alla legge la responsabilità di compiere un atto estremamente grave. In dispregio di ogni ragionevole cautela per la incolumità dei propri cittadini e della voce unanimemente contraria e preoccupata dei territori coinvolti.
Il progetto – infarcito da una impressionante lista di illegalità e conflitti di interessi - va bloccato e respinto a livello politico, ed indagini approfondite vanno doverosamente svolte presso gli uffici pubblici che hanno consentito questo scandalo.
Invitiamo fermamente la Presidente Marini e il Presidente Zingaretti ad un doveroso atto di responsabilità.
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