costume

Un jeans e una maglietta

giovedì 30 marzo 2006
di Davide Pompei
Si fa presto a dire “jeans e maglietta e sono pronto”. Anche indossare una semplice t-shirt bianca o un vecchio paio di jeans strappati può dire chi siamo, comunicare all’altro qualcosa di noi. Rocchettara, contestatrice, poetica, minimalista, celebrativa o pacifista. Provocatoria o buonista, cafona o glamour, la maglietta continua a regalare sorprendenti variazioni sul tema, come un foglio bianco porta per le strade del mondo i variegati messaggi dei nostri tempi. Messaggi che, la recente attualità politica ci ricorda, possono anche essere pericolosi. Un vecchio mito di cotone che tra slogan e disegni documenta amori, passioni, pagine di storia, ricordi, eventi musicali e mode. E’ forse per questo l’indumento più amato dai giovani, trasversale per censo, età e cultura, presente in ogni contesto e immancabile in ogni armadio. Quanto ai jeans, poi, le possibilità sono infinite. I Beatnik li portavano a sigaretta, gli hippie li preferivano a zampa d’elefante e i rapper di tre taglie in più. Cambia la moda, cambiano gli stili, ma i jeans rimangono un capo per tutte le stagioni (non solo climatiche, ma anche della vita). Merito anche del cinema che ha lanciato i comodi pantaloni di tela grezza, pratica e resistente, che non sarebbero mai espatriati dal ranch californiano e non avrebbero mai fatto un’escalation sociale da uniforme da lavoro ad alleato insostituibile del tempo se, a un certo punto, Hollywood non avesse iniziato a sfornare tanti film western. Chi non ricorda quelli di Marlon Brando ne “Il Selvaggio”, quelli di James Dean in “Gioventù bruciata”, di Tom Cruise in “Top Gun” o di Susan Sarandon e Geena Davis in “Thelma & Louise”? Probabilmente senza il cinema che ne ha fatto un’icona, i jeans non sarebbero diventati l’oggetto di culto e di uso quotidiano mondiale che sono. Sportivi e lavabili o elegantemente cool, i jeans restano un sempreverde in ogni guardaroba. Eterni, indispensabili, inossidabili, si impongono come elemento base di ogni stagione adattandosi a tutte (o quasi) le morfologie fisiche di chi li indossa e le esigenze legate al contesto.

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