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Ori, doping, oblio, redenzione: Valeria Pedetti presenta Giuliana Salce

lunedì 4 novembre 2019
di Roberto Pace
Ori, doping, oblio, redenzione: Valeria Pedetti presenta Giuliana Salce

Fare sport vuol dire tante cose belle, valide per se stessi e da trasmettere agli altri. Valeria Pedetti, orvietana doc, pluricampionessa nella marcia a livello italiano ed europeo, nel suo andare per stadi, incontrò un giorno Giuliana Salce. Solamente un nome e cognome per molti, un’icona per chi ama l’atletica e per tutti coloro cui piace seguire, comunque, gli eventi importanti. La signora Salce, oggi 64enne, nel 1985 si laureò campionessa mondiale indoor sui 3 chilometri, ha in bacheca due argenti europei, ha conquistato dodici titoli nazionali, ha detenuto ben otto record mondiali sulle distanze di 3 e 5 chilometri.

Fermata da un lungo infortunio, a cavallo degli anni 2000 la ritroviamo protagonista, in sella ad una bici. Anche sulle due ruote riesce a essere protagonista, ma i quarantatré anni iniziano a pesare e Giuliana, che non vuole arrendersi, fa il primo scivolone, infangandosi, quando accetta la proposta di doparsi. Va avanti fino al 2004, anno della morte di Pantani e l’episodio la segna a tal punto da convincerla ad un outing clamoroso, che segna per lei l’inizio della guerra al doping, tuttora in corso. Questo e molto altro è narrato nel libro "Tacco e punta Giuliana, tacco e punta", scritto dal giornalista Massimiliano Morelli.

Valeria Pedetti descrive, in questo modo, il personaggio Giuliana Salce: "L’ho conosciuta sui campi di gara. Confesso come, inizialmente, abbi avuto un po’ di timore reverenziale, poi, rotto il ghiaccio, ho scoperto una donna forte e umile allo stesso tempo, la cui storia, sportiva e non, ti affascina e ti prende il cuore, perché Giuliana non nasconde nulla del passato, restando orgogliosa di quello sportivo. Siamo diventate amiche, da qui la mia proposta, subito accolta, di raccontare ai ragazzi delle scuole orvietane i contenuti del libro.

L’Associazione Culturale "Cantiere Orvieto", specializzata nell’organizzazione di eventi, di cui sono socia, tramite il Presidente, Alessandro Punzi, ha chiesto e ottenuto il pieno sostegno del Sindaco, Roberta Tardani, dell’assessore allo sport, Carlo Moscatelli e dell’Associazione TeMa, una volta ravvisata la disponibilità a usufruire del Teatro Mancinelli, bomboniera della nostra città. Per cui, con la stupenda cornice di 350 giovani, attendiamo una risposta di partecipazione anche dai nostri concittadini, perché il personaggio la merita, i temi che saranno trattati riguardano, purtroppo, la stretta attualità e Giuliana Salce ha provato sulla sua pelle, i fasti della gloria sportiva, l’oblio di pseudo amici, le meschinità che tormentano, ancora, tante donne”.

A suggerirti l’idea di questo incontro è stata Valeria madre, donna o quella sportiva? "Inizialmente la donna. Perché Giuliana, anche nel periodo di attività sportiva, ha dovuto combattere con i drammi dell’anoressia e della bulimia. Fin da bambina aveva subito le violenze dello zio, per poi passare alle sevizie e tradimenti del primo marito. Nonostante ciò è riuscita a costruire un rapporto stupendo con i figli, che la adorano e vedono sempre in lei la campionessa, malgrado adesso e ormai da diversi anni, svolga il lavoro di operatore ecologico, a testa alta e con grande dignità.

Ho anche ragionato sulla sua caduta e redenzione dal doping, sul coraggio di autodenunciarsi, ritenendo cosa utile di dare la possibilità a genitori e figli di ascoltare direttamente il protagonista e non la solita lezione accademica con poca presa, specie verso i più giovani”. Ricordiamo il giorno e l’ora dell’appuntamento: "Venerdì 8 novembre, alle 10.30, Teatro Mancinelli, ingresso, naturalmente, gratuito".

Aggiornamento: L'incontro avrà luogo nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo.