sport

Dal Guardea alla corona dei Supermedi: il sogno di De Carolis, i complimenti di Mister Laureti

domenica 10 gennaio 2016
Dal Guardea alla corona dei Supermedi: il sogno di De Carolis, i complimenti di Mister Laureti

Non erano proprio gli anni del Grande Real, ma erano sicuramente gli anni nei quali se non sedevi nel salotto di RtuAquesio per il magazin sportivo di mezza settimana, non eri - calcisticamente parlando - nessuno. Erano gli anni della super Coar, quella che vinceva e convinceva, dell’Orvietana che in serie D dettava legge, del Montecchio che spendeva e spandeva, dei 300 gol di Giulianone Cioci, e dei pendolari del gol. Quei calciatori che a campionato iniziato venivano prelevati dal calcio romano per far vincere le partite, ma in qualche caso a svuotare le tasche dei dirigenti, a molte società del comprensorio.

Qualcuno, però, “era avanti”. Avanti nel senso di vedere più lontano. Perché prendere due o tre giocatori da Roma e aspettarli la domenica al campo? Non è meglio prendere un’intera squadra “romana”, imbastire un serio progetto calcistico sotto i colori di una squadra del posto? Questo era il Guardea tra la metà della prima “decade” del nuovo millennio. Dirigenti, tecnici, giocatori che s’intrecciavano tra facce conosciute e tante facce nuove. Il Guardea vinceva, non c’era da dire nulla, e giocava pure bene, ma le belle storie - nel calcio soprattutto - durano sempre poco e generano molti commenti.

Ma dentro storie da raccontare nascono sempre nuove storie da vivere. Centrale difensivo di quel Guardea dal cuore capitolino era un certo - per quegli anni sconosciuto - Giovanni De Carolis. Giocatore roccioso, fisico imponente, con lui non si passava. Ancora si racconta di quell’amichevole, Ternana - Guardea, dove in molti puntarono gli occhi su De Carolis. Era la Ternana dei vari Jiménez, Candreva, Peluso. Il Guardea perse ma Corvia, tra i bomber rossoverdi, più che segnare dovette curarsi dai segni dei tacchetti di De Carolis: con lui “non si passava”.

Poi, in questa domenica 10 gennaio dove al termine del pranzo come dolce ti presentano sette panettoni residuati dai cesti scomparsi da sotto l’albero (scomparso pure lui), la notizia sportiva del giorno (oltre alla sconfitta dell’Inter con il Sassuolo che toglie l’appetito - per favore abolite le partite all’ora di pranzo) è la conquista della corona mondiale Wba Supermedi di Giovanni De Carolis. Chi? Si proprio lui il centrale del Guardea, guarda caso.

“De Carolis caput mundi”. E’ nientepopodimenoche l’attacco della Gazzetta dello Sport che prosegue: “Chiamatelo leone, campione del mondo, a tutto tondo: re dei supermedi Wba, sigla che ha un superchampion (Fedor Chudinov) per creare più eventi, ma questa rivincita nell'Arena tedesca di Offenburg mette ormai tutti d’accordo su chi fosse più forte tra il romano di 31 anni ed il tedesco Vincent Feigenbutz che aveva una sola sconfitta nel palmares e 19 ko su 21vittorie”.

A Roma è festa, il mondo della Box (piaccia o non piaccia) fa festa. Da Primo Carnera, oggi De Carolis è il 35esimo campione del mondo Italiano, ben otto anni dopo l’ultimo successo di guantoni tricolore. Piovono le interviste e i ringraziamenti e incollato alla Tv non poteva esserci che lui: Mister Giuseppe Laureti. Non lo ammetterà mai, ma l’anima di quel progetto del Guardea “core de Roma” era lui, allora direttore sportivo. Un uomo che ogni anno va a Beirut (Capito bene? Beirut no Formentera) per un progetto di solidarietà calcistica insieme all’ex tecnico del Bologna (quello di Roberto Baggio) Renzo Ulivieri. Ma questa è un’altra storia.

“Non posso fare che i miei più sinceri complimenti a De Carolis - dice Peppe Laureti -. Proprio in quegli anni del Guardea iniziava la sua carriera di pugile e infatti giocò con noi solo per un anno per concentrarsi sulla disciplina che oggi lo consacra campione del mondo. Sicuramente una grande soddisfazione per lui e per i sacrifici e le fatiche che avrà sostenuto per raggiungere questo importante traguardo. Ricordo De Carolis proprio in quella partita con la Ternana: perdemmo cinque a zero, ma Corvia non beccò un pallone. Era uno dei tanti fuoriquota di quella squadra, ben nove su undici. Un bravo ragazzo, giocatore intelligente, molto fisico e attento alla posizione. Rimase con noi solo un anno, poi scelse la box e oggi abbiamo visto dove è arrivato, complimenti!”.

 

di: G.An. - @direorvietonews

 

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.