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Monumento a don Ottavio Posta, "modello di virtù umane e cristiane"

martedì 27 giugno 2023

Un sacerdote che "seppe educare i suoi fedeli ai più alti modelli di virtù umane e di cristiana pietà". Così viene definito don Ottavio Posta, "medaglia d’oro al merito civile e giusto tra le nazioni", nella stele di marmo che da oggi ad Isola Maggiore ne ricorda l’eroica azione di salvataggio degli ebrei nella notte tra il 19 e il 20 giugno 1944.

Su iniziativa del Comune di Tuoro, a fianco della Chiesa del Buon Gesù, lungo Viale Guglielmi, è stato inaugurato martedì 27 giugno il monumento a lui dedicato. Presenti alla cerimonia le più alte cariche civili e religiose, tra cui il prefetto di Perugia Armando Gradone, il vescovo Ivan Maffeis, la consigliera provinciale delegata Erika Borghesi e i sindaci di Tuoro, Maria Elena Minciaroni, e di Passignano, Sandro Pasquali.

Per ben 47 anni parroco di Isola Maggiore, don Ottavio si rese protagonista insieme ad alcuni pescatori e con il contributo del poliziotto Giuseppe Baratta, di una coraggiosa azione di salvataggio nel giugno del 1944, quando trenta ebrei confinati a Isola dai tedeschi vennero portati nella zona già liberata dagli alleati, sbarcando all’antico molo di Sant’Arcangelo.

"Un parroco e un padre per gli abitanti di Isola Maggiore - ha tenuto a precisare la sindaca Minciaroni, nel tratteggiare la figura del sacerdote – che si è contraddistinto per le elevate qualità umane e civili. Un portatore di valori; un sacerdote che ha rivendicato l’umano che nessuna tirannia riesce ad annientare". 

Sulla figura di don Posta si è soffermato a lungo anche lo storico Gianfranco Cialini che ha ripercorso le tappe che hanno condotto alla ricostruzione della vicenda della liberazione degli ebrei confinati ad Isola. Impresa che spinse il presidente della Repubblica nel 2008 a concedergli la medaglia d’oro al merito della Repubblica e lo Stato di Israele attraverso lo Yad Vashem a conferirgli il titolo di Giusto tra le nazioni.

Di importanza della conservazione della memoria e delle tradizioni orali ha parlato Maria Laura Buseghin, dell’Associazione Italia-Israele, mentre il prefetto Gradone ha sottolineato come “la memoria è ciò che rende forte un popolo e ci fa sentire fratelli”.

Dopo l’inaugurazione del monumento, la cerimonia odierna è proseguita con la deposizione di una corona al monumento dedicato ai quindici pescatori che insieme al parroco portarono in salvo gli ebrei prigionieri e successivamente è stato reso omaggio ai martiri di Isola con la deposizione di una corona presso la lapide ad essi intestata.