sociale

"Donare sangue fa bene". Appello rinnovato in occasione dei 50 anni dell'Avis

sabato 23 giugno 2018
di Ivonne Fuschiotto
"Donare sangue fa bene". Appello rinnovato in occasione dei 50 anni dell'Avis

L’AVIS di Città della Pieve si unisce al coro di richieste di nuove e costanti donazioni, a causa della ricorrente mancanza di sangue a livello nazionale, lanciato da varie AVIS in occasione della Giornata Mondiale del Donatore, celebrata il 14 giugno, data di nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni. Una giornata di grande valore civico, un’azione altruistica in forma rigorosamente anonima, quella del donatore, simbolo certo di solidarietà universale.

Diventare donatore è importantissimo perché non è possibile ricreare sangue in laboratorio quindi la donazione spontanea è l’unico modo per metterlo a disposizione di chi ne ha bisogno, ogni prelievo può salvare fino a tre vite. La donazione di sangue è ancora oggi una terapia fondamentale in numerosi interventi chirurgici, ma anche in caso di incidenti stradali e nella cura di diverse patologie, soprattutto ematologiche e onco-ematologiche. Sangue ed emoderivati vengono utilizzati, è bene ricordarlo, anche nella realizzazione di alcune tipologie di farmaci.

Il sangue può essere definito un vero e proprio farmaco salvavita. Donare il sangue racchiude l’essenza di uno dei gesti più generosi e naturali: essere disponibile per qualcun altro, condividere la vita. Donare non solo è indispensabile, ma fa bene anche al donatore che in questo modo viene monitorato attraverso un check-up gratuito, tale gesto di prodigalità ha infatti ricadute positive anche sulla salute del donatore in quanto migliora il flusso sanguigno e, grazie ad analisi specifiche, può rilevare malattie a uno stadio precoce, è un incentivo a prendersi cura della propria salute e sentirsi più responsabili nello scegliere corretti stili di vita.

In questi ultimi anni purtroppo si è registrato un progressivo innalzamento dell’età media del donatore, pochi gli attivi nella fascia d’età 18-30 anni, la maggior parte dei donatori è situata nella fascia 30-60, vari anche i donatori attivi oltre i 60 anni, questo determinerà, in pochissimo tempo l’uscita di tanti donatori per raggiunti limiti di età. Risulta fondamentale quindi incrementare le campagne di sensibilizzazione alla donazione, si invitano le Istituzioni e i mezzi di comunicazione a dare il giusto spazio alla questione ed in modo ricorrente, nella speranza che qualcuno risponda all’appello.

L’Umbria non è esente dal problema, infatti nella nostra Regione, come in Italia, le donazioni di sangue sono in calo da tre anni, l’appello soprattutto alle nuove generazioni, che faticano a capire l’importanza del gesto, perché coltivino questa buona pratica. La situazione è piuttosto pesante: 1500 donazioni in meno nella nostra regione rispetto al 2015, meno il 9,32%. I giovani devono essere stimolati in qualsiasi modo ad avvicinarsi alla donazione, un’azione che permette di stare bene. È necessario puntare sulle scuole, sulle Associazioni sportive.
L’AVIS di Città della Pieve che da pochi giorni ha festeggiato i suoi 50 anni, come dal video su YouTube “AVIS Città della Pieve - 50 anni di donazioni” - di Antonio Dell’Aversana che l’Associazione ringrazia per la preziosa collaborazione, si augura per i prossimi mesi un impegno della cittadinanza e dei giovani pievesi chiamati a dare il buon esempio.

Una ricorrenza, quella dei 50 anni, che l’AVIS di Città della Pieve ha curato nei minimi particolari, ripagata dalla partecipazione e dai tanti e sentiti ringraziamenti a partire da quelli delle AVIS intervenute, dalla Regionale alla Provinciale, alle varie comunali limitrofe e non, dalle Istituzioni, dalle Associazioni pievesi presenti, dai singoli cittadini. Un traguardo importante che il Presidente, Giuseppe Peciotti, ha sottolineato nel suo discorso, ricordando e omaggiando i fondatori a partire dal Primo Presidente Mario Villani ed i primi consiglieri: Maria Bacci, Bruno Ciaccioni, Lucio Costantini, Piero Fallarino, Silvano Marchesini, Romolo Massoli, Luigi Polverini, Orietta Rossetti, Giuseppina Rossetti, Nazzareno Scarpanti. La lettura di stralci dai comunicati stampa a dai verbali dell’epoca ha riportato i presenti indietro di cinquanta anni. Ricordati e premiati anche i Presidenti che si sono susseguiti, dopo il primo, alla guida dell’AVIS pievese: Lina Pulcini, Franco Seghetta, Patrizia Basili, Serenella Peciotti.

A tutti loro, continua il Presidente in carica, come pure in particolare ad ogni donatore, 520 gli effettivi attuali tra cui due con cento donazioni raggiunte da poco che verranno premiati alla prossima Assemblea, l’AVIS deve molto ed è proprio nel ricordo dell’impegno e dell’esempio dei tanti che ci hanno preceduto e di quelli che oggi ci seguono che dobbiamo andare avanti pronti ad affrontare difficoltà odierne e future, per il benessere della collettività. Durante la cerimonia sono stati consegnati riconoscimenti ai collaboratori, alle AVIS presenti, alle autorità sanitarie, civili, militari e religiosi, agli Amici più impegnati, alle Associazioni con cui collabora maggiormente.

Con l’occasione sono state assegnate agli avisini pievesi numerose Benemerenze: 13 i distintivi di rame, 14 quelli in argento, 20 i distintivi argento dorato, 10 quelli in oro andati a Maria Cristina Bittarello, Michela Buggiani, Ambra Croccolino, Simone Fanti, Marina Ferrando, Antonella Frullano, Manola Nappini, Massimiliano Pausillo, Fabio Sberna, Giovanni Enrico Villani, 1 distintivo oro con rubino consegnato a Vincenza Grimaldi. Il Sindaco di Città della Pieve, Fausto Scricciolo, nel suo intervento ricorda che i donatori AVIS sono testimonianza che la parte generosa dell’uomo può vincere. Il Dott. Paolo Angori, da sempre vicino all’AVIS pievese, testimonia che nei vari luoghi d’Italia dove gli è capitato di trovare una sede AVIS si è sentito a casa propria e nel suo ringraziamento afferma che ogni donatore quando dona sa perché dona.