Rialzare lo sguardo chino sullo smartphone. Spegnere, di tanto in tanto, lo schermo del computer. Ma soprattutto tornare ad usare la Rete in modo consapevole e rientrare in contatto con la realtà concreta e i suoi vari aspetti. Sfide ambiziose, ma non più rimandabili anche in un contesto circoscritto come quello locale dove, ora più che mai, si avverte l'urgenza di fare comunità.
Sì, perché esserlo in virtù dei soli confini spazio-temporali non basta più in un'era, come quella attuale, drogata dall'iper-connessione e in luogo, come quello locale, tutt'altro che immune dai modelli di percezione distorta nei giovani e travisata negli adulti che finisce per rinsaldare ogni giorno le fila dell'esercito degli web-eti.
Spegnere tutto, non basta. Occorre tornare a parlarsi, facendo click su "Umanità". L'opportunità di farlo arriva nell'ambito del percorso culturale promosso da Nova Civitas che annuncia per sabato 14 aprile, dalle 15.30 alle 17.30, la prima Giornata della Disconnessione. Al centro del confronto, le nuove forme di comunicazione e il loro crescente impatto in ogni ambito della vita dove è richiesto di essere social, non più sociali.

Sul lavoro, nelle relazioni interpersonali. Ma, sempre più, anche nei gusti e nelle scelte quotidiane. "L'iniziativa – anticipano gli organizzatori – vuole offrire momento di riflessione e di dialogo tra esperti, attori sociali e cittadini che, riuniti intorno a tavoli tematici tornino a immaginare e progettare per il nostro territorio una visione di futuro migliore e più umana, attraverso la 'riconnessione' con la realtà".
Otto, i tavoli di lavoro composti da non più di sei persone. Temi: "Libertà della Rete, libertà nella Rete: Internet è veramente per tutti?"; "Istituzioni e Chiesa, una sinergia possibile"; "Scuola e sviluppo del territorio"; "Le sfide del territorio: welfare in primis"; "Un desiderio per il tuo territorio e la sua realizzazione"; "Il lavoro solidale, non l'uomo per il lavoro ma il lavoro per l'uomo"; "Ciclo e riciclo del rifiuto"; "Per una buona governance come e con chi comunicare".
Le proposte elaborate dai tavoli saranno poi raccolte in un documento finale che verrà proposto a tutti i soggetti, pubblici e privati, che svolgono un ruolo attivo nella cosiddetta "Polis". Fisica, e non solo virtuale. L'iniziativa nasce dalle riflessioni dei partecipanti al percorso di formazione "Fede e Bene Comune", promosso d'intesa con la Diocesi di Orvieto-Todi.
E dedicato alle nuove forme di comunicazione, con il contributo di Maria Rita Valli, giornalista e direttrice del settimanale interdiocesano "La Voce", Stefano Diana, autore del libro "Noi siamo incalcolabili", Barbara Bucari, esperta di comunicazione insieme a suor Maria Luisa Gatto, coordinatrice del progetto. Slogan della giornata, "Disconnettersi da, per connettersi con". Perché "è collegandosi con la realtà concreta che ci si rende conto della necessità di entrare in contatto, agire e tornare a immaginare e progettare una visione di futuro migliore".
Offline, non solo i "nativi digitali". Appuntamento, dunque, al Vetrya Corporate Campus – al civico 1 di Via dell'Innovazione, in località Fontanelle di Bardano – ampliatosi di recente con il Corpo B comprensivo anche di "Vetrya Digital Detox", ovvero un'area che coinvolge gli ospiti in un benefico percorso "disintossicante", caratterizzato proprio dall'assenza di connessione e l'obbligo di non avvicinarsi a smartphone e a qualsiasi device connesso alla Rete.
Per ulteriori informazioni ed iscrizioni (entro mercoledì 4 aprile):
342.0878304 – 328.1503892 (anche sms) – novacivitas@diocesiorvietotodi.it