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"Conoscere gli Etruschi, storia e territorio". Al via un progetto di dialogo di genere

martedì 8 marzo 2016
"Conoscere gli Etruschi, storia e territorio". Al via un progetto di dialogo di genere

A spasso nel tempo, per approfondire cosa eravamo ma soprattutto per sapere cosa siamo e come vorremo essere. E gli Etruschi sono saliti in cattedra e hanno ribadito quale fosse il ruolo della donna e del profondo rispetto che la società riservava alle madri, consorti e figlie. Questo è stato lo spunto di riflessione che ha animato la dialettica di un giorno, dell’8 marzo, dei pensionati della Cisl, del suo coordinamento donne e della sua associazione di volontariato l’Anteas che hanno organizzato una visita al Museo archeologico nazionale dell’Umbria di Perugia e all’Ipogeo dei Volumni di Ponte San Giovanni.

Un impegno, quello della categoria dei pensionati, che ormai da anni si manifesta in un percorso che vuole restituire centralità alla persona, “in una società che vuole l’individuo sempre più solo e l’anziano ai margini della società”. A prendere la parola, mentre la sessantina di persone che hanno aderito a un cammino che si faceva largo tra le pagine della storia, è stato il segretario generale regionale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini. Per lui stare insieme ha un valore che va oltre la somma dei singoli elementi, significa infatti “avere forza nella rappresentanza” e per questo auspica che “sempre più donne abbraccino l’esperienza del sindacato e diano quel valore aggiunto all’organizzazione che solo la sensibilità e la determinazione di una donna è capace di avere”.

Elementi che si sono fortificati negli aspri flutti dei secoli, quando le donne hanno dovuto trovare gli spazi e le opportunità per ricavarsi un ruolo autonomo da quello imposto nella prepotenza e nell’imposizione dei ruoli sociali precostituiti. Rischi che in un mondo sempre più globalizzato, non solo dal punto di vista economico, potrebbero riproporsi, imponendo una regressione soprattutto là dove c’è meno cultura e consapevolezza. Un dibattito serrato, dove l’importanza della conoscenza è emersa in tutta la sua preponderanza, in dibattiti che si sono snodati tra pochi per poi confluire in riflessioni più generali, trasformando i visitatori in veri e propri protagonisti di un gruppo di lavoro.

“E’ proprio questo aspetto e il tanto interesse diffuso – ha chiarito Menghini- che ci ha fatto comprendere di aver avuto ragione nel concepire la Festa della donna come momento di riflessione, come incipit di un ulteriore cammino di consapevolezza promosso dalla nostra associazione”. Tre incontri (gli altri si terranno a Foligno e a Orvieto nei prossimi mesi), finalizzati all’apprendimento e al confronto su temi di grande attualità e interesse per i pensionati anche nella quotidianità, come potrebbero essere la reversibilità e la sicurezza. Argomenti che prenderanno forma dall’arte e da ciò che custodisce il territorio del quale ognuno di noi è rappresentante”.

Ma in questa Festa della donna c’è dell’altro. “L’incontro di oggi rientra nel progetto “Vivere bene per stare bene” –a raccontare gli obiettivi dell’associazione di volontariato Anteas è stato il presidente regionale Gustavo Sciamanna-. Una proposta che dà gambe a quanto previsto dalla legge regionale che è alla base dell’ “Invecchiamento attivo”. Un cammino che il nostro impegno rivolge agli iscritti e militanti, che assiduamente ci seguono in incontri di approfondimento ma anche in più ludici momenti di socializzazione. Ciò per uscire dalla condizione di solitudine, sempre più diffusa, in cui normalmente si trova chi vede scorrere giorno dopo giorno gli anni”.

In un processo inarrestabile, dove ogni minuto sembra identico a quello precedente e dove un tassello di conoscenza è visto come un’opportunità per interrompere una monotonia alienante. “E poi la figura della donna – continua Sciamanna- che oggi è emersa, nella sua bellezza ed eleganza, ha permesso a tutti noi di uscire dai musei più consapevoli: bisogna iniziare a lavorare affinché la cultura del rispetto e del valore delle donne ritrovi una giusta collocazione nella società attuale, a partire dalle famiglie e dalla scuola”. Un messaggio che non si inventa, ma che trova respiro nel passato che appartiene all’umanità.

“Conoscere per conservare e conservare per tramandare alle nuove generazioni”. Nerina Antonini Ponti, la responsabile del coordinamento donne dei pensionati Cisl, alla luce di questa esperienza invita “a continuare a frequentare i luoghi della storia per un arricchimento personale, sia in termini di consapevolezza che come motivo di orgoglio, dignità culturale e stima. Luoghi nei quali è possibile esplorare il territorio e trovare soluzioni per il presente in vista dell’edificazione del futuro”.